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giovedì 15 aprile 2010

Provincia e Comuni, fronte unico contro tagli agli enti locali e vincoli imposti dal patto di stabilità. "Deposte" le fasce istutuzionali



Matteo Ricci e i sindaci hanno «deposto» le fasce istituzionali davanti al prefetto Alessio Giuffrida

PESARO – «E’ una situazione insostenibile: vogliamo tornare ad essere protagonisti dello sviluppo economico e sociale…».
Fronte unico Provincia-Comuni. I sindaci del territorio hanno risposto all’appello di Matteo Ricci. E si sono dati appuntamento in via Gramsci per sottoscrivere il documento congiunto che ha sancito l’ “alleanza” degli enti locali «contro i vincoli imposti dal patto di stabilità». Alla fine, il presidente della Provincia e i sindaci hanno consegnato le loro rivendicazioni al prefetto Alessio Giuffrida.

«Deponendo» rispettivamente la fascia blu e quelle tricolori. «Il nostro è un grido di dolore – ha detto Ricci -. E oggi vogliamo farci sentire: non siamo messi nelle condizioni di svolgere neanche le funzioni di ordinaria amministrazione».

Per il presidente della Provincia, «non è una protesta autoreferenziale. Parliamo dei nostri cittadini: sul tavolo ci sono gli asili, servizi sociali, manutenzione stradale, fornitori che devono aspettare mesi per i pagamenti…». Con due elementi che aggravano le criticità: «Abbiamo vissuto un inverno senza precedenti – ha proseguito -, che ci ha addirittura costretto a chiedere lo stato di emergenza. In più, questa parte del Paese, con i suoi problemi, sembra essere dimenticata da Roma e schiacciata tra le rivendicazioni del nord e i mali irrisolti del sud». C’è una questione generale: «Se non riusciamo a esercitare le nostre funzioni e interpretare le necessità e i bisogni dei cittadini è a rischio l’essenza stessa della democrazia. Per questo oggi ci presentiamo compatti. Al di là del colore politico delle singole amministrazioni».

Per il sindaco di Urbino Franco Corbucci, «i Comuni hanno difficoltà a mettere insieme i bilanci. Noi rispettiamo tutti i parametri da anni, ma non vediamo l’autonomia delle risorse». Concetti condivisi anche dall’assessore al Bilancio del Comune di Pesaro Antonello Delle Noci: «Abbiamo quasi 12 milioni bloccati a causa del vincolo. E dobbiamo tenerli chiusi nel cassetto. I criteri vanno modificati, perché così si frena tutta l’economia locale». La «battaglia» è sostenuta anche dal sindaco di Fano Stefano Aguzzi: «Non abbiamo autonomie di scelta e gli investimenti sono fermi. Abbiamo già fatto ricorso al TAR. Fano ha 27 milioni di euro che non può spendere, per progetti già definiti. Se consideriamo anche l’avanzo di quest’anno, arriviamo a 31 milioni…».

Nel documento siglato da tutti, c’è la richiesta prioritaria: modificare «obiettivi e regole del patto di stabilità, per consentire a Provincia e Comuni di sostenere la spesa per investimenti e politiche di coesione sociale». Ma ci sono altre rivendicazioni, che riguardano anche i Comuni con meno di 5mila abitanti: si chiede «l’applicazione reale del federalismo fiscale per garantire l’autonomia finanziaria degli enti locali», «lo sblocco dei residui passivi dei Comuni per permettere i pagamenti per i servizi», «la compensazione integrale dell’Ici» e «il reintegro integrale del fondo per le politiche sociali».
Poi il corteo istituzionale verso la prefettura. Dove Ricci ha consegnato nella mani del prefetto il documento unitario. «Capiamo le difficoltà: faremo la nostra parte e trasmetteremo oggi stesso le vostre richieste alle sedi ministeriali», ha detto Giuffrida. Mentre le fasce venivano deposte....

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