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sabato 10 gennaio 2009

San Lorenzo Rugby - Pesaro: un derby storico

Pesaro contro San Lorenzo in Campo. Un derby della provincia pesarese da copertina, a suo modo storico. Un capoluogo di provincia di fronte a un piccolo Comune. I 93.000 abitanti della città di Rossini contro i 3.500 del paese che ha dato i natali a Tiberini. Solo il rugby poteva regalare una sfida così inusuale quanto affascinate. Andrà in scena questa mattina DOMENICA (ore 11) al Comunale. E’ la prima giornata di ritorno.
Un match che solo quattro anni fa, quando la società laurentina, guidata dalla presidentessa Valeria Bartocci, muoveva i suoi primi passi, era assolutamente impensabile. E invece i “tori” hanno infilato da subito la quinta, impennando fino al campionato di serie C Elite.
San Lorenzo Rugby, quart’ultima, contro la capolista Cmt Pesaro: 33 i punti che dividono le due compagini al termine del giro di boa. All’andata finì 53-12 per i pesaresi. Ambizioni ovviamente molto diverse per le due squadre. Pesaro punta come l’anno scorso a vincere il campionato e alla serie B, mentre per gli arancio-neri l’obiettivo è la crescita del collettivo e la salvezza. Al momento il SLR naviga nei bassifondi della graduatoria ma rimarrebbe in serie C girone Elite, dovrebbero infatti retrocedere solo le ultime due classificate. Per la squadra laurentina, fin qui, due vittorie conquistate nel girone di andata contro Avezzano e Tornimparte. Per il resto i “tori” spesso sono usciti sconfitti di pochi punti ma a testa alta dai difficili campi abruzzesi e marchigiani.
I padroni di casa si presentano all’attesissimo derby purtroppo molto rimaneggiati. Gli arancio-neri, infatti, saranno privi di diversi infortunati eccellenti. Mancheranno il capitano Matteo Berti, il pilone Filippo Riccardi, top scorer l’anno scorso, e la tre-quarti centro Argentati. La fascia di capitano sarà indossata quindi dall’ottimo estremo Cristiano Damiani. Farà il suo debutto stagionale il neo tesserato Silot Pajan Ifrain, promettente giovane italo-cubano proveniente dal pugilato e karate, introdotto al rugby dal direttore sportivo Stefano Pisani, come sempre molto attento agli atleti di altre discipline sportive, vedi gli innesti dei fratelli Riccardi e di Bussaglia tutti con un passato nel judo.
“E’ una gara difficilissima – sottolinea Pisani – la classifica parla chiaro, comunque noi proveremo in ogni modo ad impegnare Pesaro. Ci mancano alcune pedine importanti ma chi giocherà come sempre saprà dare il massimo”.
Pesaro parte sicuramente con i favori del pronostico visto il primato, seppur in coabitazione con il Gran Sasso, frutto di ben otto successi e solo due ko, e per tasso tecnico ed un’esperienza maggiori. I kiwi specie in fase offensiva hanno dimostrato di possedere una marcia in più, nell’ultimo turno hanno schiacciato Pescara addirittura 114-0. Anche i pesaresi comunque lamentano qualche defezione importante soprattutto in mischia dove Mencarelli e compagni sanno vendere molto cara la pelle. Gli arancio-neri dovranno prestare la massima concentrazione per tutta la gara e giocare con la determinazione che li ha fatti conoscere a tutti se vorranno provare a sgambettare la capolista. Mission impossible? Forse si ma con i “tori” in campo non è mai detta l’ultima parola.

San Lorenzo in Campo, nuovo Assessore: Laura Carboni entra in Giunta

Bruno Montesi, capogruppo di minoranza entra in Rifondazione Comunista

Mentre il Sindaco Antonio Di Francesco nomina un nuovo Assessore, il panorama politico in vista delle elezioni amministrative di giugno si arricchisce di interessanti novità. In Giunta dopo le dimissioni del Vice Sindaco ed Assessore ai Servizi Sociali, Nancy Feduzi, entra Laura Carboni, indipendente ma spesso accostata a Rifondazione Comunista. Il primo cittadino le ha affidato le deleghe al Patrimonio, Territorio e Ambiente. Una mossa studiata, qualcuno dice, per mantenere buoni rapporti con l’estrema sinistra in vista della prossima tornata elettorale. Intanto però entra in RC il capogruppo in consiglio comunale della lista civica “Per San Lorenzo”, Bruno Montesi.
“Contrariamente alle apparenze ed interpretazioni – esordisce Montesi – in politica sono sempre stato e sono fermo e coerente con i principi antichi della sinistra di libertà, fraternità e uguaglianza, storicamente aggiornati. Il disastro compiuto a sinistra da chi ha voluto abbandonarli è sotto gli occhi di tutti. Come ho già detto ai colleghi del gruppo consiliare e agli amici e compagni più fidati, prima di Natale, con una certa commozione reciproca per i ricordi, e con un misto di preoccupazione e fiducia per gli impegni futuri, Nello Caldarigi mi ha consegnato la tessera del Partito della Rifondazione Comunista, in accordo con gli organismi zonali e provinciali del Partito. Come ho sempre fatto nella mia lunga e disinteressata militanza di partito, avrò modo di contribuire alle scelte che PRC vorrà fare per il bene del nostro Comune, in questo momento difficilissimo e attenermi correttamente alle decisioni adottate”.
Montesi smentisce poi un avvicinamento agli ex compagni, ora nel Pd, in vista delle elezioni amministrative.
“Condivido le affermazioni del Segretario Nazionale del PRC, Paolo Ferrero, di domenica 4 gennaio su Liberazione “PRC si pone come una sinistra autonoma dal Partito Democratico, in grado di rappresentare gli interessi dei lavoratori e delle popolazioni locali evitando ogni genuflessione e subalternità al Partito Democratico“. In merito all’impegno del gruppo consiliare “Per San Lorenzo“ in questi sei mesi che restano alla fine della legislatura sarà di ferma opposizione evidenziando l’immobilismo di una amministrazione che ha fatto come D’Alfonso a Pescara e la Iervolino a Napoli mentre avrebbe dovuto fare come Soru in Sardegna, ma c’è Pd e Pd. Credo che con la costituzione del Comitato comunale di coordinamento del PdL ogni ipotesi di liste che non facciano riferimento ai partiti, allo stato attuale, sia impraticabile”.

venerdì 9 gennaio 2009

Laurentina: la bella storia di Michele Mattioli


Il calcio specie dilettantistico sa regalare bellissime favole. Come quella che sta scrivendo Michele Mattioli, ventisette anni, difensore della Laurentina, mancino come il suo idolo Chiellini, e allenatore di alcune squadre del settore giovanile della società cesanense.
Arrivato in estate in punta di piedi soprattutto per guidare i più giovani del vivaio, Pulcini ed Esordienti, ha saputo diventare una pedina inamovibile nello scacchiere tattico dei giallo-rossi che comandano la classifica del girone C di Seconda categoria e, guarda caso, detengono anche la retroguardia meno battuta del campionato
. Quattordici presenze su 16 gare, prestazioni che hanno rasentato la perfezione: che effetto fa arrivare dalla Terza categoria ed imporsi subito?
“Fa molto piacere. L’anno scorso giocavo a Monterolo anche perché studiando non avevo molto tempo di allenarmi. Quest’estate il presidente Marco Giglia mi ha dato l’opportunità sia di allenare che di giocare in una categoria superiore e l’ho presa al volo. Tutto sta procedendo al meglio perché con Mister Volpini e i compagni mi trovo benissimo. Da parte mia metto il massimo impegno e alla fine il lavoro serio negli allenamenti paga sempre”.
Quante ore passi ad allenare ed allenarti?
“Davvero molte, due giorni la settimana arrivo alle 16 e torno a casa dopo le 21, in più poi ci sono le partite. Ma è un grande piacere, stare sul campo mi dà gioia e soddisfazioni. I bambini che alleno si stanno comportando molto bene, la società è contenta del lavoro che sto portando avanti e penso proprio che la collaborazione continuerà anche in futuro”.
Una volta appesi gli scarpini al chiodo quindi ti siederai in panchina?
“Vedremo, non lo escludo, per ora penso solo ad allenare i giovani che è più divertente”.
Martedì nel big match contro il Corinaldo per l’assenza di Avaltroni il Mister gli ha dato le chiavi della difesa: l’ennesimo attestato.
“Giocare al fianco di Davide è più semplice ma credo che anche senza di lui me la sono cavata piuttosto bene”.
Dove può arrivare questa Laurentina?
“Stiamo facendo un ottimo campionato, siamo primi e vogliamo rimanerci fino al termine. Non sarà semplice ma ci proveremo”.
E se lo dice un mastino che di sfide vinte se ne intende, c’è da scommettere che la Laurentina non mollerà facilmente la vetta!

Il Mondolfo Basket vince anche a Pedaso: ora la vetta è solo a 6 punti



Settima vittoria consecutiva per i ragazzi di coach Del Prete

Pedaso - Beauty Yacht Mondolfo 57 – 66

Beauty Yacht Mondolfo: Venturini 4, Cortese 7, Tonelli, Nardi 10, Giacometti 4, Manoni 21, Flaquer 10, Tortolini 10, Cecchini n.e., Tagnani n.e. Coach Del Prete

Pedaso: Meconi 9, La Molinara 12, Acciarri 2, Accini 6, D’Alessandro 11, Tappata 5, Andreoni n.e., Albertazzi 3, Mancarella 9, Forcese n.e. Coach Caponi

Parziali: 14-17; 26-32; 40-40.
Arbitri: Schiavoni e Balletti.


Il Mondolfo di coach Del Prete non si ferma più. Sull’ostico parquet di Pedaso la compagine cesanense conquista la settima vittoria consecutiva al termine di una sfida piuttosto equilibrata che si è decisa solo nell’ultimo quarto. In vantaggio al termine del primo tempo i mondolfesi calano e subiscono la reazione di Pedaso. Il quintetto ospite trascinato da un Manoni ancora superlativo però dimostra di attraversare un periodo di forma eccezionale e negli ultimi minuti produce l’allungo decisivo. Venturini e compagni salgono al sesto posto a sei punti dalla vetta. Petaso rimane nei bassifondi della classifica.

Mondolfo, presunti abusi edilizi: l'opposizione chiede chiarezza



E’ ancora una lottizzazione nella zona di San Sebastiano l’oggetto di un’interrogazione importante e delicata che con ogni probabilità agiterà il consiglio comunale in programma il 14 gennaio
.
A cavallo tra ottobre e novembre dello scorso anno, l’attenzione politica si concentrò sulla vicenda della lottizzazione “I Gigli”. La ditta in quel caso iniziò i lavori senza autorizzazione compiendo un abuso edilizio in quanto il piano di lottizzazione non era stato ancora approvato dal consiglio comunale. L’amministrazione comunale aveva emesso anche un’ordinanza di sospensiva dei lavori ed informato la Procura della Repubblica per gli aspetti penali. Il piano fu approvato al termine di una seduta a dir poco infuocata ma l’opposizione, per le indagini in corso, e il consigliere di maggioranza Riccardo Morbidelli non parteciparono alla votazione uscendo dall’aula.

Sempre nella zona di San Sebastiano di Mondolfo a distanza di appena due mesi la storia sembra ripetersi. Un’altro caso dubbio relativo ad una nuova lottizzazione è portato all'attenzione del consiglio comunale dall’opposizione, dietro segnalazione di diversi cittadini, che interroga urgentemente il Sindaco Pietro Cavallo per avere risposte e rassicurazioni immediate in merito. L’interrogazione porta la firma dei consiglieri della lista civica “Per Cambiare” Tonino De Angelis, Carlo Diotallevi, Ersilia Riccardi, Francesco Bassotti, Stefania Sartini e Dany Zenobi, e del collega di RC, Roberto Ciaschini.

“A seguito di segnalazioni ricevute da più parti – si legge nell’interrogazione – riguardanti presunti abusi edilizi in località San Sebastiano relativi alle attuali costruzioni in fase di realizzazione e in parte già realizzate dalla ditta Chiara Srl, interroghiamo il Sindaco per sapere se le costruzioni sono conformi al progetto autorizzato. Inoltre vogliamo conoscere se le costruzioni rispettano tutti i parametri di cui alle norme tecniche di attuazione del vigente Piano regolatore generale e successiva variante e quanto previsto dal regolamento Comunale edilizio: rispetto dei volumi massimi ammissibili, delle altezze massime ammissibili, delle distanze dai confini, dalle strade e dai fabbricati. In modo più specifico si vuol sapere se le distanze apparentemente inferiori ai cinque metri previsti su via Caruso, tenuto conto che le opere in tale ambito non sono interrate ma bensì fuori terra, risultano regolari. Si chiede anche se gli oneri di urbanizzazione e il costo di costruzione dovuti al Comune già contabilizzati sono corretti e tengono conto dello stato attuale del fabbricato ultimato o diversamente devono essere adeguati ai volumi in più eventualmente realizzati, al seminterrato e eventuale sottotetto. Infine interroghiamo il Sindaco per sapere se si prefigurano inadempienze o responsabilità di eventuali irregolarità da parte della ditta costruttrice e del direttore lavori”.

Mondolfo, tariffa di depurazione: esenzione per 1.600 clienti Aset


Due mesi fa ci eravamo occupati di una segnalazione di alcuni residenti di via Beato Angelico che lamentavano il mal funzionamento del depuratore.

La situazione è poi stata analizzata dalla lista civica Per Cambiare, con il Coordinamento dei Comitati, che ha presentato un ordine del giorno nel quale si chiedeva che Aset cessasse di fatturare canoni di depurazione in quei casi in cui la Corte Costituzionale ha rilevato la illegittimità costituzionale.

Con sentenza n° 355 del 10 ottobre 2008 sono state dichiarate illegittime le norme che prevedevano il pagamento della quota di tariffa relativa al servizio di depurazione dovuta dagli utenti “anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o siano temporaneamente inattivi”.

A fronte della sentenza, Aset, in relazione a quanto indicato da Aato n°1, si è attivata per individuare i clienti che dovevano essere esentati dalla tariffa. “L’attività – spiega il presidente di Aset Giovanni Mattioli – è stata svolta per il Comune di Mondolfo e Fano e, a meno di rettifiche, l’azienda ha già provveduto a emettere una fatturazione a dicembre con esenzione della tariffa di depurazione per circa 1.600 clienti decorrente dal 16 ottobre 2008, per il Comune di Mondolfo”.

Per i rimborsi relativi ai periodi precedenti la sentenza, l’Aato ha specificato che fin quando non venga emanato un provvedimento legislativo contenente una disciplina riferita alle modalità procedurali, il gestore del servizio idrico integrato competente non è in condizione di dare esecuzione alla sentenza.

Unione Valcesano: un nuovo scuolabus per Monte Porzio


Ieri mattina a mezzogiorno l’Unione Valcesano ha presentato davanti al Municipio di Monte Porzio un nuovo scuolabus. Un mezzo che l’ente ha consegnato al Sindaco Attilio Patrignani e che servirà per il trasporto degli alunni delle scuole del comprensorio. Per l’occasione sono intervenuti il presidente dell’Unione Valcesano, Giuliano Lucarini, il vice Alvise Carloni e i Sindaci dei tre Comuni che insieme a Monte Porzio formano l’ente: Pietro Cavallo di Mondolfo, Federico Talè di Mondavio e lo stesso Lucarini primo cittadino di San Costanzo.

“La consegna di questo scuolabus – tiene a sottolineare il vice presidente Alvise Carloni – sta a dimostrare la grande sensibilità che l’Unione Valcesano ha nei confronti delle famiglie e degli studenti e più in generale nell’importante settore del sociale. E’ infatti l’ennesimo investimento che abbiamo fatto per quanto concerne gli automezzi per le scuole i disabili. La cifra è di ben 629.300 euro su un totale di 722.213 euro di investimenti. Nello specifico si tratta di quattro scuolabus, acquistati due nel 2004, uno nel 2005 e l’ultimo nel 2008, di un’autovettura nel 2007 e, infine, di un minibus per il trasporto dei disabili effettuato l’anno scorso. Indubbiamente grazie a questi mezzi stiamo riuscendo a fornire un servizio di grande utilità per tutta la nostra comunità e ne andiamo fieri. Nonostante i trasferimenti dallo Stato siano sempre minori, continuiamo ad offrire servizi perché i Comuni che fanno parte dell’Unione sono convinti che solo associandosi si possono contenere i costi e aumentare la qualità”.
Gli scuolabus dell’Unione Valcesano servono ben 1.200 bambini. Il Comune di Monte Porzio grazie all’entrata nell’Unione Valcesano oltre al trasporto scolastico ha potuto usufruire anche di interventi e progetti importanti come l’ufficio appalti e la recinzione del campo di allenamento del centro sportivo Olimpia.

giovedì 8 gennaio 2009

Serra Sant'Abbondio, prostituzione: nei guai titolare e barista del night club Blue Mokambo


Ieri sono stati convalidati gli arresti del titolare P. V., 30 anni, e della barista A. M. D., quarantenne polacca, entrambi accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

La donna, residente a Cagli, è agli arresti domiciliari.

Invece il titolare del locale, nato in Belgio e residente a Cartoceto, rimane in carcere, così come dietro le sbarre della casa circondariale di Villa Fastiggi di Pesaro resta il domenicano di 28 anni arrestato all’interno del Blue Mokambo con l’accusa di detenzione di droga ai fini dello spaccio (sequestrati sette grammi di cocaina).

L’operazione dell’Arma che ha portato ai tre arresti era partita seguendo le voci di paese.
Due carabinieri erano entrati in abiti civili nel night club verso le 2.30 di domenica notte. Sarebbero stati avvicinati da due donne che gli hanno prospettato un conturbante intrattenimento in un luogo appartato. Costo del privée con tanto di bottiglia 50 euro, più altri 50 per una prestazione sessuale: non un rapporto completo ma di sesso orale. A quel punto è scattato il blitz con l’irruzione di altri 11 carabinieri della stazione di Pergola, del comando di compagnia e del reparto operativo provinciale.
L’esercente Patricio Valentini è stato tratto in arresto insieme a una delle due bariste.

E’ finito in manette anche il dominicano, residente in Spagna a Barcellona ma domiciliato a Serra Sant’Abbondio: sotto i cuscini avrebbe tentato di nascondere i sette grammi di cocaina già suddivisi in dosi.

Denunciata in stato di libertà per spaccio di droga la fidanzata, pure lei originaria della Repubblica dominicana ma residente a San Benedetto del Tronto. E’ accusata di aver ceduto 2,5 grammi di cocaina a una entreneuse milanese di 34 anni che è stata segnalata.

Denunciate anche altre due spogliarelliste, una vicentina del ’62 e una milanese del ’77, perché sarebbero state poco collaborative durante l’operazione dei carabinieri, cercando di deviare le indagini. Un avventore torinese di 45 anni è finito nei guai perché trovato in possesso di un coltello a serramanico.

Al momento del blitz nel locale c’era una ventina di clienti. Tutti ad ammirare gli spettacoli delle dieci entreneuse italiane, cecoslovacche e dominicane con la possibilità, secondo gli atti dell’indagine, di ricevere prestazioni sessuali a pagamento al prezzo di 50 euro.

mercoledì 7 gennaio 2009

Pergola, "Un devastante luna park eolico sulle nostre colline"


dal network Squola

Che l’amministrazione Borri avesse poca dimestichezza con la Costituzione Italiana lo abbiamo sperimentato sulla nostra pelle e sulle nostre fedine penali. Non ci attendevamo quindi che nessuno dei nostri amministratori si fosse spinto fino alla lettura del secondo comma dell’articolo 9 “La Repubblica (…) tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.

Ed era abbastanza evidente fin dall’inizio del suo mandato pieno, quando ad una settimana dal voto amministrativo, contro ogni raccomandazione dell’ANCI, garantì i cavatori della Buzzi Unicem, con un svincolo per qualche centinaio di migliaia di metri cubi di breccia. Non era che l’inizio.

Ripulita l’anima in chiave ambientalista con una conversione (ambigua e latitante..) stile “via di Damasco” in funzione evidentemente elettorale, l’opaca amministrazione si è distinta per autorizzazioni e piani edilizi strutturati sui più audaci desideri di costruttori. Fortunatamente la crisi economica e immobiliare in particolare, hanno stoppato le devastazioni.
Ammettiamo che Borri e co. sono in buona compagnia. Se non fosse per l’arroganza, la chiusura e la scarsa trasparenza, potremmo far rientrare tranquillamente la giunta pergolese nella malapolitica che fa da padrone nelle nostre tristi terre.
Terre dove i cavatori scrivono la legge regionale sulle attività estrattiva, l’API il piano regionale energia, i partiti di governo locale cedono la gestione di vitali servizi pubblici a multi servizi di proprietà di altri enti locali dello stesso colore. Conta solo far girare il denaro. La capannonizzazione selvaggia della valcesano (riconoscibile per i caratteristici cartelli “vendesi o affittasi”), le devastanti giostre pseudosciistiche sull’autodromo in cui hanno trasformato il monte Catria, il proliferare di seconda, terza, quarta casa, lo spuntare di strade, autostrade, superstrade ed elettrodotti.
Per la rielezione conta una sola cosa: far girare denaro ed assicurarsi favori. In maniera legale, para-legale, illegale. E la crisi non aiuta.

Rimpiangiamo le visionarie intuizioni di Sir Keynes (l’idea di un intervento pubblico in funzione anticongiunturale pagando dei lavoratori che scavano buche..e altri che le riempiono).
In un eccesso di miopia economico-politica, a questa crisi strutturale del sistema capitalistico, si continua a dare risposte inadeguatamente cicliche. Un “keynesismo della ruspa” decisamente fuori luogo. Con probabilità suggeriti da potentati economici in affanno, si stanno ponendo le premesse per un devastante piano di infrastrutturazione e grandi opere; la mano pubblica che rilancia l’economia nei momenti di crisi. Gli interventi pubblici cosi strutturati, non solo risultano inutili, ma spesso pongono delle pregiudiziali per qualsiasi ipotesi di uno sviluppo strutturalmente compatibile. I deliri di cui parliamo vanno sotto il nome di MOSE, TAV, Ponte sullo Stretto, etc.

Altro aspetto sono i fondi (nazionali e comunitari) destinati alla quota di energie rinnovabili. L’unico aspetto che sembra interessare alle amministrazioni infatti è l’opportunità di incassare i finanziamenti. E l’estemporaneità sta lì a dimostrarlo.
Ne l’illuminazione pubblica ne tanto meno quella dei palazzi amministrativi è informata al risparmio energetico, o alla metanizzazione dei mezzi pubblici, la coltivazione dei tetti al fotovoltaico, eppure sta per sorgere sulle nostre colline un devastante lunapark eolico.

Ma perché non un civilissima campagna per la coltivazione di tutti i tetti a fotovoltaico, un progetto per l’autonomia energetica pubblica (vedi progetto del comune di Monte Porzio), un progetto strutturato per l’educazione energetica nelle scuole?? Per un particolare odio per l’ambiente? No semplicemente perché insegnare il rispetto per l’ambiente e alle future generazioni non crea arricchimento privato.
Ma esaminiamo i motivi della nostra contrarietà.

Tra le diverse forme di energia rinnovabile, le attuali esigenze di mercato, in assenza di una reale pianificazione, favoriscono quasi esclusivamente lo sviluppo di impianti industriali per la produzione di energia eolica di medie e grandi dimensioni. Gli aerogeneratori di medie dimensioni hanno pali o tralicci alti 30-40 metri ed eliche con pale di 20-25 metri di lunghezza; quelli di grandi dimensioni hanno il traliccio di sostegno alto oltre 60 metri ed eliche con pale di 30 metri ed oltre. E già esistono aerogeneratori di dimensioni ancora maggiori. Gli aerogeneratori utilizzati hanno potenze che vanno da 1 MW fino a 3 MW. Ogni centrale eolica è composta da un numero di aerogeneratori variabile, mediamente, dai 10 a 50.
L’attuale livello tecnologico, ma anche le stesse esigenze di mercato, impongono però che l’energia prodotta dalle centrali eoliche venga immessa direttamente nella rete elettrica nazionale la quale, per limitare il rischio di frequenti black-out, può “sopportare” solo una piccola porzione, valutata intorno al 10-15%, di energia derivante da fonti “intermittenti”, come è quella eolica.
Il rischio, pertanto, è quello di saturare con la sola energia eolica la “quota” di energia producibile attraverso le fonti intermittenti, precludendo in tal modo ogni possibile sviluppo, anche sperimentale, di altre fonti rinnovabili tra le quali, in primo luogo, l’energia solare “primaria”, rappresentata soprattutto dall’energia fotovoltaica e da quella termodinamica. Inoltre, il limite imposto dalla rete elettrica, anche in considerazione del fatto che l’energia elettrica rappresenta solo una parte dell’energia totale consumata (basti pensare che in Italia solo i trasporti incidono per oltre il 30% sul consumo totale di energia), implica che il contributo dell’energia eolica alla diminuzione dei gas “serra” è trascurabile.
E’ dimostrato, infatti, che le centrali eoliche possono produrre un generale degrado ambientale sul territorio interessato e in quello limitrofo, generato da una serie di fattori diretti e indiretti, spesso difficilmente valutabili in sede di progettazione. Tra i principali ricordiamo l’impatto paesaggistico (aerogeneratori visibili a grandi distanze, strade camionabili, elettrodotti e strutture connesse alle linee elettriche esistenti) quindi quello idrogeologico (estrazione degli inerti, sbancamenti, strade transitabili agli autocarri, basamenti in cemento, erosione del suolo, degrado della vegetazione, inquinamento del sottosuolo). Importante e da valutare l’impatto sull’avifauna stanziale e migratoria (mortalità diretta, sottrazione di habitat, disturbo dovuto al movimento delle pale e alla maggiore frequentazione dei siti, possibili modifiche delle rotte migratorie); rischi ambientali indotti dalla proliferazione di strade (discariche abusive, bracconaggio, incendi, ecc.). Il principio di “precauzione” imporrebbe inoltre uno stop alle istallazioni almeno fin quanto non siano disponibili dati attendibili su inquinamento elettromagnetico e acustico.
In considerazione di quanto esposto riteniamo che sul nostro territorio (come paradigma dell’intera superficie nazionale) , tra le varie produzioni possibili di energie alternative, quella eolica è quella che crea il maggior impatto ambientale, a fronte di una trascurabile riduzione di “gas serra”.
Le nostre aree pre-appenniniche risultano troppo delicate per ospitare centrali eoliche sui propri rilievi.
L’implementazione di aereo generatori sull’Appennino e pre-appennino umbro-marchigiano, potrà produrre gravi ripercussioni negli equilibri ecologici, paesistico-ambientali e socio-economici del territorio, aggravate dalla mancanza di una seria pianificazione energetica a livello nazionale e regionale.


Gli ambiziosi obiettivi del protocollo di Kyoto, che prevedono per l’Italia una riduzione del 6,5% nell’emissione di “gas serra” entro il 2012, possono essere raggiunti solo attraverso un notevole impegno su più fronti, come quelli del risparmio energetico, della riduzione e razionalizzazione dei trasporti, dello sfruttamento dell’energia solare primaria.
Nella lingua giapponese il vocabolo “crisi” e quello “opportunità” vengono tradotti con un unico ideogramma. La drammatica crisi globale potrebbe rappresentare, se giustamente interpretata, una vera grande opportunità per un cambiamento radicale di sistema, verso uno più “compatibile”, equo e democratico. Partendo dal principio che non tutto ciò che viene spacciato per “ecologico” è in realtà “compatibile” ma solo un’altra faccia dello sfruttamento umano e ambientale.

Spazio Pubblico Pluri-sgomberato SQUOLA – Comunità Resistenti delle Marche
“19.12.05-08 tre anni senza spazi sociali – potete sgomberare un palazzo, non una idea”
www.squola.org

Valle del Cesano: l'arte protagonista


Nella valle del Cesano l’arte continua ad essere grande protagonista. Si è conclusa ieri pomeriggio al museo dei Bronzi dorati di Pergola la mostra di Giovanni Gaggia dal titolo “Aforismi Simpatetici”. Un successo clamoroso sia in termini di pubblico che di critica. Dopo la bella recensione di Exibart, prestigioso magazine d’arte e cultura, arriva quella di Roberta Ridolfi su Artkey – Teknemedia.
“Fare arte col cuore. Questa è una affermazione curiosa e perfetta per definire il lavoro di Giovanni Gaggia. Si, perché il cuore rappresenta la chiave di volta della sua poetica: ma attenzione, non si pensi a quel cuore come alla metafora fin troppo scontata di quel buonismo, svenduto a buon mercato in tante mostre che si vedono in giro! Non è così che lo intende il nostro artista, sentendolo invece come muscolo motore della vita di ciascuno. Una visione puramente biologica e per nulla sentimentale. Da lungo tempo Gaggia si impegna nell’intuire le possibili variazioni dell’identità, trovando nell’uomo “biologico” il media prediletto. Lo mostra ancora una volta in questa mostra di Pergola, un luogo questo in cui il giovane artista ritrova la costante paradossale di sospensione tra la sua città natale ed il desiderio di rifuggirla, cosa per altro che ha fatto. Ora, nel piccolo centro marchigiano, Gaggia forza l'iperbole della propria poetica, quasi a rimarcare la forza del suo linguaggio, sempre teso ad occupare spazi nuovi della ragione. Gaggia nel percorso della mostra ha posto in essere la storia dell'ultima incisiva riflessione da lui operata per costruire nuove linee interpretative dell'essere umano”.

Intanto al Castello di Frontone prosegue l’esposizione “Il Paesaggio Invisibile”. Un’esposizione che ha riscosso un grande successo a San Leo e che, dopo Frontone, è attesa in diverse città europee da Bruxelles a Parigi. La mostra è stata definita affascinante perché ha rivelato per la prima volta gli sfondi dei capolavori più noti di Piero della Francesca. Al centro c’è il risultato di un lungo lavoro di ricerca sui tre quadri di Piero del Dittico dei Duchi di Urbino: il ritratto di Federico, la moglie Battista Sforza e i Trionfi. La mostra si potrà visitare fino al 25 gennaio, il sabato (15-19), domenica e festivi (11-13; 15-19).

Marotta: la viabilità cavallo di battaglia della minoranza


“Per Marotta abbiamo concentrato l’attività soprattutto sulle scogliere, piazza Kennedy e viale delle Regioni”. Carlo Diotallevi, capogruppo di minoranza, fa un bilancio delle principali battaglie portate avanti nell’anno passato per la cittadina balneare.

“Le scogliere sono vitali per Marotta. Un tema che va avanti da decenni e ogni volta ci sentiamo dire dagli amministratori che verrà risolto. Negli ultimi due anni ci hanno assicurato che con i lavori che si stavano eseguendo, e che sono terminati da alcuni mesi, tutti i problemi avrebbero trovato soluzione. Invece dopo un nuovo sopralluogo e le mareggiate di dicembre emerge quello che dicevamo da mesi: gli interventi non sono sufficienti e ci si dovrà rimetter mano. Occorrerà elaborare, realizzare e finanziare un nuovo progetto per allargare le basi e rialzare le scogliere rimaste più basse, ma quanti anni ci vorranno? Quanti altri danni dovranno subire i nostri operatori?”
Passiamo a piazza Kennedy.
“Dopo interminabili lavori la Giunta ha deciso che per la stagione estiva sarebbe rimasta aperta al traffico. Una scelta contestata soprattutto dai cittadini i quali si erano espressi nel nostro sondaggio, quasi all’unanimità (85%) a favore della chiusura al traffico. La nostra proposta tende a trovare una soluzione alle esigenze dei cittadini e commercianti che chiedevano più parcheggi. La soluzione consiste nella realizzazione a bordo della piazza, restringendo la stessa di pochi metri sia dal lato ferrovia che mare, di una serie di parcheggi a spina di pesce a tempo per recuperare quelli persi in virtù della pedonalizzazione. Un’idea che non è stata nemmeno valutata dall’amministrazione e il giorno dell’inaugurazione siamo stati costretti a manifestare il nostro disappunto con uno striscione che recitava: “Volevamo un salotto, non un autosalone!”.
La viabilità è da sempre un tema molto sentito a Marotta.
“E’ destinata a non trovar pace e a creare scontento. In viale delle Regioni sono stati eseguiti lavori interminabili che, oltretutto, hanno portato a un risultato pessimo dal punto di vista dell’arredo urbano, con una totale asfaltatura ai lati della carreggiata. E’ stata inoltre realizzata attraverso il restringimento delle corsie una pista ciclabile lato mare a una corsia. I cittadini si trovano di fronte a un percorso a ostacoli. I pedoni non hanno spazio per camminare e ciò crea un grave rischio per la loro incolumità anche perchè non ci sono marciapiedi. Se l’amministrazione vuole risolvere, come deve, il problema della mancanza di sicurezza non può semplicemente disegnare una striscia per terra. O trova il coraggio di creare un senso unico di marcia, come su viale Carducci, che permetta di realizzare in assoluta sicurezza marciapiedi, parcheggi e pista ciclabile, o torna alla situazione precedente senza pista ciclabile”.

San Lorenzo in Campo: sarà una campagna elettorale infuocata


Ormai da diverse settimane anche a San Lorenzo in Campo sono le elezioni amministrative di giugno a monopolizzare il dibattito. Ogni domenica in piazza impazza il toto-Sindaco tra i vari gruppetti che discutono animatamente davanti al Municipio. Quasi tutto dipenderà dalla decisione di ricandidarsi o meno dell’attuale primo cittadino: Antonio Di Francesco.
Un nodo che con ogni probabilità scioglierà nelle prossime settimane dopo l’approvazione del bilancio.

Nel centro laurentino da mesi il quadro politico è assai confuso: il più incerto dell’intera vallata cesanense. I cinque anni di Amministrazione Di Francesco sono stati contrassegnati da continue liti all’interno della maggioranza: le dimissioni da capogruppo di Lamberto Barbadoro, quelle del suo successore anche da consigliere comunale Giancarlo Caprini, la crisi aperta al momento dell’approvazione del bilancio e, infine, il divorzio che si è consumato tra l’ex vice sindaco Nancy Feduzi e la giunta. Alle dimissioni della Feduzi è seguito lo strappo dalla maggioranza dei consiglieri Lamberto Barbadoro e Silverio Caldarigi che hanno formato un gruppo a parte. Un terremoto!

Tutto nasce in casa del Pd dove si contrappongono due correnti. Chi, come l’attuale vice sindaco Lorenzo Sabatini, spinge per una nuova candidatura di Di Francesco, e chi, invece, vorrebbe voltar pagina. Quest’ultimo sembra il gruppo prevalente ma al momento non avrebbe un cavallo su cui puntare a giugno. Circola il nome dello stesso Caldarigi ma le voci non trovano conferme ufficiali. Resta il fatto che la divisione difficilmente superabile porterà nel centro-sinistra alla formazione di due liste. C’è chi sostiene che Di Francesco potrebbe trovare nell’ex Sindaco Sauro Grottaroli un importante alleato. Grottaroli è corteggiato anche dal centro-destra, coalizione che aveva portato al governo per la prima e unica volta nella storia laurentina.

Altra mina vagante del panorama politico è il capogruppo di minoranza Bruno Montesi, esponente di sinistra. Nelle ultime elezioni si era presentato a capo di una lista civica, ora potrebbe collocarsi insieme ad alcuni ex compagni di partito e di maggioranza. Intanto Montesi con un documento affisso in bacheca chiama i cittadini ad impegnarsi in vista delle elezioni e rilancia riguardo all’Unione dei Comuni.

“L’idea del Presidente dell’Unione Valcesano, Giuliano Lucarini, di allargare l’ente fino a Pergola è interessante e va sviluppata. Già nel ‘96 come Pds avevamo presentato un documento intitolato “Città Cesano” per cercare di risolvere problematiche che interessano tutta la vallata. Alcuni come l’istituzione dell’Istituto professionale a San Lorenzo sono stati recepiti, su altri, vedi la strada provinciale le istituzioni ancora ci stanno prendendo in giro”.

martedì 6 gennaio 2009

Cicoli si candida a Sindaco di Saltara


A Saltara si conosce già il nome del primo candidato Sindaco alle elezioni di giugno: Fabio Cicoli. Dal 31 dicembre nei pressi dell’imbocco della superstrada è affisso un manifesto gigante che ufficializza in modo originale la candidatura di Cicoli.

“L'uscita del cartellone – spiega Valdimiro Perlini consigliere comunale di minoranza e coordinatore comunale di FI-PdL di Saltara – ha suscitato grande attenzione, curiosità e soprattutto i primi attestati di fiducia verso il candidato sindaco. Il nostro scopo è quello di suscitare interesse nella popolazione, stimolare la partecipazione ed il contributo dei cittadini. E' altresì un modo nuovo di ufficializzare una candidatura, lontano dai giochi di potere. La lista "Fabio Cicoli Sindaco" intende valorizzare al massimo il valore politico e morale di Fabio e costruire il proprio programma dal basso”.
In che senso?
“Nelle prossime settimane il comitato elettorale, che tra l'altro sta continuamente crescendo in termini di partecipanti, divulgherà le successive iniziative. Noi riteniamo che la campagna elettorale non possa ridursi a trenta giorni ed è per questo che utilizzeremo i cinque mesi che ci separano dal voto per ottenere la fiducia della popolazione”.
Fabio Cicoli è nato a Fano nel 1956. Si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1981 presso l’Università di Bologna. Dal 1985 è Medico di Medicina Generale Convenzionato nel Comune di Saltara. Sposato con Maurizia Antonioni, insegnante è padre di Giovanni e Giacomo entrambi studenti universitari. Il babbo Giuseppe, scomparso nel 2007, è stato Sindaco di Saltara e Presidente della Comunità Montana di Fossombrone. Attualmente Cicoli è capogruppo di opposizione in consiglio comunale. Punti cardine del suo programma sono la partecipazione e la trasparenza; innovazione e modernizzazione.
Massima attenzione ai servizi sociali, sempre dalla parte dei più deboli, ed in particolare ai problemi dei giovani e a quelli legati alla integrazione. Sostegno alle varie politiche della famiglia e della casa. Politiche dei risparmi: migliore utilizzo delle risorse e non dei tagli. Qualità della vita: aria, acqua, rifiuti, risparmio energetico. Necessità di intervenire in un ambito territoriale ottimale, 25.000 abitanti circa, in maniera autonoma dalle multi utility. Pieno sostegno al mondo del commercio, degli artigiani e degli imprenditori; al mondo dell’associazionismo, dello sport e del volontariato. Lavori pubblici necessari e di qualità. Perseguire elevati standards per le scuole. Maggiori investimenti in cultura e nella valorizzazione del territorio con le sue tipicità.

I marottesi sperano nell'unificazione e nelle scogliere


Il 2009 sarà un anno molto importante per Marotta. In questi dodici mesi, in molti, ad iniziare dal Comitato Pro Marotta Unita, sperano che finalmente venga risolta l’ormai storica questione relativa alla divisione territoriale ed amministrativa della cittadina balneare.
Nell’anno andato in archivio il tema ha surriscaldato il dibattito politico e non solo. Si è passati da documenti bipartisan approvati in consiglio comunale a prese di posizione forti a favore dell’unificazione di vari rappresentanti di categoria, fino all’intervento deciso del Comitato Cittadino Mondolfese che ha definito il superamento della divisione un “giochino” che porterebbe a pagare ai mondolfesi il conto più salato.
Ora il prossimo appuntamento, dopo il rinvio di metà dicembre, è in programma il 12 gennaio quando il Sindaco di Mondolfo Pietro Cavallo e quello di Fano Stefano Aguzzi si recheranno in Regione per discutere della questione con l’Assessore agli Enti locali Sandro Donati. In Regione è ormai ferma da più di quattro anni la richiesta, avanzata dall’Amministrazione comunale mondolfese su sollecito del Comitato Pro Marotta Unita, di una proposta di legge.

Ma nel 2009 i marottesi si aspettano anche altre risposte fondamentali ad iniziare dalle scogliere. Una questione vitale per la cittadina. Le violenti mareggiate dell’11 e 12 dicembre scorso che hanno portato l’Amministrazione comunale a chiedere alla Regione Marche lo stato di emergenza, hanno colpito strutture pubbliche come marciapiedi, strada, pubblica illuminazione e fognature e, soprattutto, messo letteralmente in ginocchio diversi stabilimenti balneari. Da più parti per superare o comunque arginare il problema di altre mareggiate è necessario intervenire proprio sulle scogliere rimaste più basse e al contempo allargare le basi delle stesse. I lavori eseguiti negli ultimi tempi non sono ritenuti sufficienti. Se ne parlerà, vista l’interrogazione presentata dalla minoranza, già nel prossimo consiglio comunale convocato per il 14 gennaio. Un’assise che come al solito non mancherà di provocare lo scontro tra maggioranza ed opposizione considerato che tra i punti all’ordine del giorno c’è anche il bilancio.

Monte Porzio, un Piano Regolatore che porterà sviluppo


Uno dei fiori all’occhiello dell’Amministrazione comunale di Monte Porzio è indubbiamente il Piano Regolatore Generale.
C’è grande soddisfazione in giunta e in tutta la maggioranza consiliare per il parere favorevole della Provincia.


“Il risultato è rilevante – spiega il Sindaco Attilio Patrignani – poiché, questo Prg contestato ed avversato dalla minoranza consiliare, porta con sé la possibilità di crescita e sviluppo della nostra comunità. E’ la prima volta in assoluto che l’aumento della popolazione riesce a finanziare l’incremento di richiesta di servizi. Rispetto al Prg della passata amministrazione, revocato da noi nel 2004, il nostro piano prevede un mantenimento globale delle aree edificabili diversamente disposte, la differenza è di soli 8.000 metri quadrati, e l’inserimento di zone per l’edilizia popolare, zone Peep, e per insediamenti produttivi, zone Pip, che non erano previste. Come tutti sapranno la zone Peep servono a dare la possibilità ai meno abbienti di avere un alloggio popolare e quelle Pip agli artigiani di affrontare l’impresa della realizzazione di un’attività con forte risparmio sull’acquisto del terreno”.

Un Prg che porterà grandi benefici anche alle casse comunali.

“La vera novità sta nel fatto che a differenza del piano revocato, che non prevedeva alcun ritorno economico alla comunità, il nostro Prg porterà alle casse comunali, alla sua completa realizzazione, circa 2.200.000 euro. Tutto questo è stato ottenuto con un nuovo tipo di urbanistica che prevede un consistente ritorno economico alla comunità da parte dei cosiddetti “beneficiari” del piano stesso”. A cosa serviranno queste entrate? “A dare alla comunità quelle risposte che una popolazione in crescita esige. Riusciremo ad esempio a finanziare la costruzione di un’unica nuova scuola materna per i due paesi, resa indispensabile dalla chiusura di quella di Castelvecchio scongiurata per il momento dalla proroga concessa dalle Suore Serve di Gesù Cristo, che ringraziamo. Ovviamente gli interventi che realizzeremo sono svariati e già stabiliti, resta comunque il fatto che il raggiungimento di risultati così eclatanti è dovuto al nostro nuovo modo di gestire la cosa pubblica di cui ne andiamo fieri”.

lunedì 5 gennaio 2009

Maiale di Troia: la campagna pubblicitaria della Festa del Nino colpisce ancora


Torna l’appuntamento con la Festa del Nino, una delle rassegne di maggior successo dell’intera provincia.
La prima tappa è in programma nella storica location di Sant’Andrea di Suasa dove il Nino sbarcherà il 16,17 e 18 gennaio
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La festa è come sempre contraddistinta da una campagna pubblicitaria quanto mai originale che ogni anno cattura l’attenzione di pubblico e critica. Il titolo di quest’anno “Maiale di troia” sta stuzzicando ancor più la curiosità.
La firma della campagna è prestigiosa. E’ curata da Davide Bartolucci, tra i fondatori della festa e responsabile di Macramè, agenzia che studia l'immagine coordinata della rassegna, e Dario Plèe, art director del progetto
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“In qualche modo – esordisce Bartolucci – dimostra come si può essere riconoscibili senza essere provocatori. Questa campagna ha un messaggio forte, capace di stimolare un’immediata reazione con in più una grande attenzione a sdrammatizzare eventuali malintesi sul messaggio”.
In che senso?
“Il soggetto è un maiale fiero, sicuro del suo passo, quasi non ci interessa sapere dove sta andando, perché l’espressione è capace di ispirare fiducia e a guardar bene quell'esercito che esce dal suo ventre, capiamo subito che non si tratta di soldati, in fondo la loro divisa è di un bel rosa rassicurante e la loro arma è una forchetta”. Cosa vuole rappresentare?
“La festa vive dei suoi temi culturali e gastronomici e di una sintesi in comunicazione che ci piace rendere molto più asciutta e legata alla contemporaneità. Questi anni sono caratterizzati dai grandi fenomeni definiti Social Network. Le tecnologie di comunicazione, la telefonia mobile, internet, sta permettendo alle persone di riaggregarsi in modo diverso, costruendo nuove e più evolute tipologie di tribù. Qualche mese fa mi capitò di sentir definire fenomeni come Facebook e Youtube "derive proletarie", quasi a volerle incasellare come forme di aggregazione di serie B e non come reali e contemporanee. Proprio come al Nino viene un sorriso pensando a quanto invece stiano dimostrando di essere decisive nell'influenzare l'opinione di una campagna elettorale come quella statunitense. Giocando su questo paradosso nasce il "Maiale di troia", comune denominatore capace di trasformare le piccole abitudini in culture popolari”.
La grafica del manifesto evoca altri tempi.
“Ci è piaciuto ironizzare attorno allo stile dei manifesti di propaganda, la forza visiva del progetto ci soddisfa e segna un cambio di identità alla Festa. Se negli ultimi anni la campagna promozionale aveva messo al centro il singolo individuo, ora si gioca di più sulla collettività, del resto quello del Nino è diventato un vero e proprio movimento”.

Laurentina - Corinaldo: big match per sognare



Da anni ormai San Lorenzo in Campo non viveva sportivamente un pomeriggio importante come quello in programma oggi (martedì).

Il calcio è tornato a regalare soddisfazioni dopo diverse stagione piuttosto buie contrassegnate da grandi delusioni in serie. La Laurentina è in vetta alla classifica del girone C di Seconda Categoria al termine del giro di boa e oggi (14.30) ospiterà il più immediato inseguitore: il Corinaldo. Un solo punto divide le due sfidanti. Al Marcaccini andrà in scena un match equilibrato ed emozionante che potrebbe valere un intero campionato.
Davide Avaltroni baluardo difensivo giallorosso, dall’alto della sua esperienza preferisce rimanere con i piedi ben saldi a terra.
“Sicuramente ancora c'è tanto da fare, il campionato è molto lungo e le principali squadre sono tutte allo stesso livello. La sfida contro il Corinaldo è importante ma arriva solo all’inizio del girone d’andata. Per ora la differenza la stanno facendo gli episodi e parecchi a nostro favore grazie agli uomini di esperienza che abbiamo in ogni reparto”. Oltre ad Avaltroni che arriva dal Sant’Orso, infatti, la Laurentina può contare su pedine del calibro di Ghilardi, bomber dal curriculum straordinario, Annibaldi, portiere di categoria superiore, Rossi Berluti jolly prezioso che ha calcato palcoscenici prestigiosi, e Lorenzini attaccante che con ogni maglia ha sempre segnato valanghe di gol. Il merito di un campionato fin qui eccezionale va indubbiamente attribuito anche a società ed allenatore. “La società ha lavorato bene – conclude Avaltroni – perchè siamo tutti quasi del posto e il gruppo si sta amalgamando ottimamente. C'è entusiasmo giusto e il merito va anche al grande Mister Volpini”. La società si aspetta lo stadio intitolato ad Antonio Marcaccini stracolmo di pubblico come alcuni fa quando la Laurentina metteva la freccia per volare fino alla Promozione.

La Pergolese continua a volare


Il team di Mister Moraschini supera 2-1 il Fabriano
La Volante ora è a soli 2 punti dalla capolista Futbol Pesaro che incontrerà domenica


PERGOLESE – FABRIANO 2 - 1

PERGOLESE: Flavoni, Anastasi (75' Volocincu), Savelli, Lanzillotti, Ciniello, Tomassetti, Cesaroni, Bettelli, Schiavone (75’ Urbinati), Varini (92' Pettinari), Cinotti. A disposizione: Marinelli, Condrantzki, Oradei, Santini. Allenatore: Moraschini,

FABRIANO: Pieralisi, Clementi, Mancini, Bellucci (65' Palazzari), Galuppa G., Verdenelli, Rucca (81' Carnevali), Mecella (70' Pellegrini), Gabrielloni, Mattoni, Bruffa. A disposizione: Porcarelli, Galuppa S., Battistoni, Balducci). Allenatore: Tiranti

Reti: 14' Zucca, 44' Varini, 54' Ciniello.
Note: Spettatori 150 circa. Espulso al 46' pt Mattoni. Ammoniti: Flavoni, Cesaroni, Bettelli, Cinotti, Clementi, Mancini. Recupero: 2’+5’.
Arbitro: Petrini di Fermo.


Parte nel migliore dei modi il nuovo anno e il girone di ritorno per la Pergolese di Mister Moraschini. In un colpo solo la Volante supera il Fabriano e recupera due punti alla capolista Futbol Pesaro. Per Flavoni e compagni il successo contro i cartai è l’undicesimo risultato utile consecutivo: ora la vetta dista appena due lunghezze. E pensare che per la Pergolese la partita s’era messa subito male. Dopo dieci minuti di studio e senza particolari emozioni, gli ospiti trovano il vantaggio inaspettatamente al 14’ in contropiede. Zucca con un destro velenoso supera l’incolpevole Favoni. La Volante è compagine tosta, grintosa e non si scompone. La reazione è immediata e veemente. Passano appena cinque minuti e la palla del pareggio capita a Lanzillotti. Pieralisi fa buona guardia. L’estremo fabrianese è attento e sicuro anche più tardi su conclusione di Cinotti. A un minuto dall’intervallo i rossoblu trovano il meritato pareggio. Lo sgusciante Varini, imbeccato ottimamente da Cinotti, salta il portiere proteso in uscita e realizza l’1-1. Il Fabriano perde la bussola. Al 46’ Mattoni stende Schiavone lanciato in contropiede. Il direttore di gara lo spedisce anzitempo negli spogliatoi. L’inferiorità numerica costa cara ai cartai che nella ripresa dopo una gran botta di Bruffa da favorevole posizione, scompare letteralmente dal campo. La Pergolese prende in mano le redini del gioco chiudendo gli avversari nella propria metà campo. Il gol che regaa i tre preziosissimi punti arriva in avvio di seconda frazione. Corre il 54’ quando Anastasi sforna un assist delizioso per capitan Ciniello, che prima si vede la conclusione ribattuta da Pieralisi poi lo supera inesorabilmente. Per la Volante è la sesta vittoria davanti al proprio pubblico. E domenica in trasferta contro il Futbol Pesaro per i ragazzi di Moraschini si presenterà la ghiotta possibilità del sorpasso. Sognare non costa nulla!

domenica 4 gennaio 2009

Valle del Cesano: un 2009 decisivo!

Elezioni amministrative di giugno, opere pubbliche, ambiente, emergenza occupazionale: tante le questioni che terranno banco nel nuovo anno


Sarà un anno cruciale quello appena iniziato per la vallata del Cesano. Un 2009 intenso politicamente, molto difficile dal punto di vista ecnomico-occupazionale, decisivo per diverse battaglie ambientali e per l’avvio di alcune opere pubbliche fondamentali.
Il nuovo anno è uno spartiacque molto importante per la vallata racchiusa tra il mar Adriatico e il monte Catria: potrà portare una ventata di sviluppo su più fronti o lasciare la situazione invariata. Molto dipenderà dalle elezioni amministrative di giugno. Oltre che per il rinnovo del consiglio provinciale, gran parte dei centri cesanensi andranno alle urne per scegliere il Sindaco
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Alla tornata elettorale saranno chiamati i cittadini di Serra Sant’Abbondio, Frontone, Pergola, San Lorenzo in Campo, Fratte Rosa, Monte Porzio e San Costanzo. Quelle di giugno si preannunciano elezioni quanto mai incerte. Non è infatti assolutamente scontato che in questi centri tradizionalmente ed attualmente governati da coalizioni di centro sinistra non cambi il colore delle giunte. Specie a San Lorenzo in Campo e Pergola il mandato ormai agli sgoccioli è stato contrassegnato dai ripetuti litigi all’interno delle maggioranze.

Fuori dalla Comunità montana del Catria e Cesano, Pergola, San Lorenzo in Campo e Fratte Rosa, dovranno iniziare molto presto a pensare anche a future alleanze per la gestione dei servizi. In tal senso il presidente dell’Unione Valcesano, Giuliano Lucarini, ha proposto di allargare l’ente che ora comprende i Comuni di Mondolfo, San Costanzo, Monte Porzio e Mondavio, fino alla cittadina dei Bronzi dorati. Le elezioni amministrative molto si giocheranno proprio sui progetti che i candidati a Sindaco metteranno in campo relativamente al futuro delle rispettive Amministrazioni nelle Unioni dei Comuni. Non si recheranno alle urne Mondavio e Mondolfo.
Nel centro più grande della vallata l’agenda politica sarà comunque piena di appuntamenti importanti ad iniziare da quello del 12 gennaio. E’ la giornata in cui il Sindaco di Mondolfo Pietro Cavallo e quello di Fano Stefano Aguzzi si recheranno in Regione per discutere dell’ormai storica questione relativa all’unificazione di Marotta.

Il nuovo anno un po’ in tutta la vallata si preannuncia assai difficile per la crisi economica che sta pesantemente toccando molte aziende sia nel settore della cantieristica navale che meccanico. Tanti posti di lavoro appaiono fortemente a rischio.

Se le promesse saranno mantenute poi in questi primi mesi dovrebbero partite i lavori per opere di straordinaria rilevanza: su tutti la circonvallazione di San Lorenzo in Campo, attesa da decenni. Un’opera che costerà intorno ai 9 milioni di euro e che risolverà in parte l’annoso problema del traffico che riguarda la SP 424, arteria cruciale per lo sviluppo dell’intera vallata.

Infine, ma non certo per importanza, i cittadini cesanensi si aspettano che venga messa la parola fine sulla vicenda Agroter, l’ex impianto di compostaggio dove secondo il Comitato Ambiente Valcesano non è stato ancora completato il trasferimento dei rifiuti.