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mercoledì 3 marzo 2010

Energia e ambiente: "Da Marche a SuperMarket, l’abisso tra dichiarazioni elettorali e realtà legislativa"


"L’Assessorato all’ambiente della Regione Marche ha diffuso un opuscolo informativo. Vi si fa il bilancio dell’attività regionale in materia d’ambiente, vantandosi di cifre e risultati, con il corredo di almeno 14 foto dell’assessore Amagliani in meno di 35 pagine.
Non si dicono però alcune cose: che è stata proposta dalla Giunta regionale una Legge sulla disciplina di valutazione di impatto ambientale che ESCLUDEVA i Comuni dalla condizione di “parte con funzioni decisionali” sul proprio territorio, e che solo l’attività meticolosa di richiesta di emendamento del coordinamento dei comitati ha bloccato.
Non si dice ai cittadini nemmeno che la Giunta, col suo disegno di legge sui rifiuti, ha sancito la cessione dei servizi di raccolta e gestione alle Holdings, concedendo alle Province la possibilità di decidere se e come costruire inceneritori. Non si dice della delibera sulla riperimetrazione delle Zone di Protezione Speciale (Zps), un atto scandaloso fortemente voluto dalla Provincia di Pesaro e Urbino, che vorrebbe rimettere indebitamente in discussione una larga serie di aree protette, prevedendone, in alcuni casi, la soppressione. Va dato atto all’Assessore Amagliani di aver votato contro quella delibera, ma gli va attribuita la responsabilità di non aver fatto null’altro affinchè fosse revocata e/o annullata.
A chi giovano questi progetti, e perché la campagna elettorale è così piena di silenzi su ciò che si fa e che si farà? Quali sono i reali, devastanti progetti che i nostri amministratori non amano discutere coi cittadini? Emblematica è la politica del settore energia: stanno trasformando la regione in un supermarket dell’energia. E ci dicono che è perché la nostra regione ne produce troppo poca che tanti impianti, nocivi per la salute e per l’ambiente, devono essere autorizzati: questo è FALSO.
E non si tratta di dire NO a questi impianti per dire NO a tutto: lo si deve fare per pretendere altre scelte, più rispettose e condivise.
Parliamo di dati: il deficit elettrico della nostra regione, da dati Terna, confermato da dati Istat, era del 49,5% nel 2005. Considerando questo dato come attualmente valido, nonostante il calo della produzione e le nuove norme sul risparmio, la nostra regione per andare in pareggio elettrico avrebbe bisogno di circa 4029 Gigawatt orari all’anno in più.
Ossia, tramutando i gigawatt orari in megawatt orari, di un insieme di impianti di produzione che dessero una potenza complessiva di 455 Megawatt. Andiamo ora a calcolare quanta potenza svilupperebbero tutti gli impianti che si vorrebbe autorizzare in regione, escludendo il fotovoltaico e impianti non impattanti e concentrandoci su mostri ed eco-mostri:
Corinaldo 870 Mw, Api Falconara 580 Mw, Centrali a biomasse Schieppe/ Fermo/ Jesi 60 Mw circa, grandi impianti eolici 1500 Mw circa... per un totale di 3010 Megawatt di potenza! Oltre 6 volte di più del necessario.
La nostra regione vive in questo momento una grave crisi occupazionale ma è solo col ritorno alla democrazia e con l’equa distribuzione di incentivi e aiuti economici su tutto il territorio che si potrà far fronte a ciò, non illudendosi che qualche decina di posti di lavoro in più in centrali che DEVASTANO il territorio si possa migliorare.
Anche l’ala sinistra dell’emiciclo regionale, che ora corteggia di nuovo strenuamente i movimenti dal basso, come i comitati, in quanto messa da parte da Pd-UdC, non si illuda di poter di nuovo conquistare la fiducia dei cittadini con la retorica: la strategia autorizzativa del mega impianto Waferzoo di Schieppe di Orciano, ad esempio, che si è tentato di proporre, da parte dei politici regionali, anche in versione “cavallo di Troia” da 5 megawatt (iniziali) per superare l’opposizione di enti locali e popolazioni, non può essere accettata dai cittadini. Tanto meno in un momento in cui si tenta di CANCELLARE la Zps di Tavernelle, proprio quell’area preziosissima del Metauro che stiamo tentando di difendere, assieme alla nostra economia, da queste speculazioni. La fiducia si conquista con atti concreti: la chiusura definitiva dei procedimenti autorizzativi per la centrale di Schieppe (tutti, e non solo uno irrilevante a mò di spot elettorale). L’apertura della concertazione coi Comuni per investire ovunque in energia pulita e a misura di territorio. L’adozione del principio di prevenzione e precauzione come filo conduttore di tutti i processi autorizzativi".


Francesca Palazzi Arduini, Alfredo Sadori
Coordinamento dei comitati di difesa delle valli del Metauro, Cesano e Candigliano.

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