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giovedì 19 novembre 2009

Valcesano: Unione dei Comuni o Comune Unico? Ecco cosa ne pensano i politici




E’ il tema più caldo del momento. Quale futuro per i Comuni della media-alta valle del Cesano dopo la conclusione delle esperienze dell’Unione Valcesano e della Comunità montana del Catria e Cesano. Sono giornate di incontri continui tra i vari sindaci. Quali servizi associare? E con chi? Meglio un’Unione dei Comuni, o il Comune unico della media valle del Cesano, frutto della fusione tra Mondavio, San Lorenzo in Campo e Fratte Rosa? Se i primi cittadini al momento non si sbottonano, lo fanno alcuni esponenti politici e consiglieri comunali.
“La mia opinione, e quella del centro destra mondaviese – spiega Moris Stortoni, coordinatore locale del Pdl – è favorevole a una gestione associata di quanti più servizi possibili tenendo conto dell'economicità delle scelte e della qualità del servizio erogato. Gli obiettivi sono favorire lo sviluppo di politiche rispondenti ai bisogni della comunità; incrementare la qualità dei servizi e delle protezioni sociali; dare vera capacità di investimento agli Enti locali. Siamo pronti a confrontarci con le parti chiamate in causa nella scelta di una nuova Unione. Valuteremo ogni sensata proposta, compresa quella che viene dall'associazione Fusiamoci. Intendiamo chiedere il rovesciamento dei metodi finora adottati, ovvero delle scelte che abbiamo dovuto accettare obtorto collo, rivelatesi fallimentari. Parlo dell'Unione Valcesano”.
Il consigliere del Comune di Fratte Rosa, Lucio Guerra, pensa non sia opportuno costituire una ulteriore Unione di Comuni.
"La gestione associata dei servizi è l'unica strada percorribile per i piccoli Comuni e potrà avvenire solo con un percorso sostenibile di condivisione e coesione d'intenti. Non ho mai creduto nell'Unione Valcesano, nata con lo scopo di unire comuni da Pergola a Mondolfo, con una profonda disomogeneità di territorio, problemi e strategie. Non penso sia opportuno costituire una nuova Unione ne tantomeno che sia possibile arrivare a una fusione senza un percorso di alcuni anni che possa invertire la politica della esternalizzazione dei servizi. Il primo passo dovrà essere quello di gestire servizi direttamente, in maniera associata, con un risparmio per le famiglie. Per Fratte Rosa, San Lorenzo e Mondavio la cosa migliore è quella di iniziare un percorso all'interno dell'Unione Roveresca, una delle poche che funziona in maniera sufficiente, e che ha già una sua struttura politico-amministrativa che potrebbe diminuirne i costi raggruppando più Comuni”.
Scettica sul Comune unico la consigliera laurentina, Nancy Feduzi.
“Associare i servizi, facile a dirsi, ma poi conti alla mano avendo già fatto un’esperienza, questi costano di più. Bisogna vedere cosa abbiamo come Comune da poter associare e gli altri da mettere sul piatto. Non si tratta di campanilismo, ma dei costi che non devono gravare sui cittadini. Non sono contraria a un’Unione dei Comuni ma per ora l’unica che funziona è quella del Pian del Bruscolo. Comune Unico? Esistono Comuni da 60 abitanti e ancora non cedono, pensate alla nostra realtà, non credo che si possa verificare mai a meno che non venga imposto da leggi nazionali. Per ora mi sembra un pensiero utopico, ma chi ci crede è giusto che ci lavori”.

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