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mercoledì 18 novembre 2009

Mondolfo, il consigliere provinciale dell'IdV, Massimo Papolini: "Laicità: molto più semplice di quanto possa sembrare"


"Ho letto con attenzione gli articoli apparsi sulla stampa locale a seguito delle osservazioni dell’Assessore Rossi e mi sembra importante fare alcune importanti riflessioni.
La prima sensazione è piacevole, si è aperto finalmente un dibattito sull’importante tema della laicità, il quale tema è, secondo me, non anti-popolare, come lo definisce il Consigliere Caterina Tartaglione, bensì alquanto impopolare, lo dimostra il fatto che tutti i politici che sono intervenuti si sono schierati su posizioni opposte a quelle dell’Assessore.
Il secondo aspetto che emerge è senza dubbio quello della confusione attorno al termine che, a seconda delle convenienze e alle conclusioni alle quali si vuole approdare, assume diversi connotati strumentali.
Si vuole talvolta asserire che il laico sia un non-credente (un senza religione come affermato dalla Sig.ra Guerra), se non addirittura un anti-clericale, una persona priva di valori o che non voglia assumersi responsabilità, fino a demonizzarlo a tal punto da farne il protagonista di nuovi scenari totalitari.


Citando la Professoressa Patrizia Borsellino, protagonista di una bellissima lezione sul tema, tanto interessante quanto snobbata dai tanti “esperti” sull’argomento: “laico è colui che adotta un insieme di valori intesi a consentire l’esistenza di individui e gruppi con diverse convinzioni, morali e religiose diverse dalle proprie”. Essere laico significa rispettare le molteplicità di posizioni, comprese appunto quelle religiose, consapevoli che non esiste una posizione assoluta.

Il laico non è un non-credente, le due cose non sono incompatibili, il laico può benissimo essere un credente che riconosce il proprio sistema di valori come uno dei tanti. L’antagonista al laico è colui che non riconosce alternative alla sua etica sostanziale (che può essere anche atea) e per far ciò utilizza strumentalmente il diritto, tecniche di persuasione e l’arroganza politica. Abbiamo avuto un esempio eclatante con il caso Englaro, quando la politica ha tentato persino di sopraffare una sentenza della Cassazione.

La laicità non è indifferenza, non è caduta di valori, non è disimpegno e qualunquismo, al contrario significa grande impegno morale, continua ricerca di comportamenti responsabili. Al contrario, mi sembra che molte persone che riconoscono il valore assoluto di una religione, si sentano deresponsabilizzate, appoggiandosi su un cuscino di valori preconfezionati.

Non vedo alcuna controindicazione nella laicità, soprattutto in essa vedo l’approdo all’integrazione e alla solidarietà, a valori che sono esattamente l’opposto dell’ideologia e del totalitarismo.

Sperando di essere stato chiaro e di non aver citato nessuno a sproposito vi invito a partecipare alle prossime “Ore di laicità”, assicurandovi che le riflessioni saranno interessanti indipendentemente dal fatto che siate d’accordo oppure no".

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