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giovedì 14 maggio 2009

Legambiente ai candidati alle elezioni: "Puntate sulla raccolta differenziata"


“Cari candidati puntate sul sistema di raccolta differenziata porta a porta per migliorare la qualità della vita, in particolare quella dell'ambiente, creando in particolare nuovi posti di lavoro” Questo in sintesi il messaggio che Legambiente ha voluto lanciare nella mattina di mercoledì 13 maggio, ai candidati alla presidenza della Provincia ed i sindaci dei comuni della Provincia di Pesaro-Urbino con l'obiettivo di stimolare un confronto sulle politiche ambientali da intraprendere.


L'occasione è stata offerta dalla presentazione del rapporto annuale Ambiente Italia 2009 di Legambiente sullo stato di salute del nostro Paese elaborato dall'omonimo istituto di ricerche. “In questo territorio siamo distanti dal raggiungere un livello almeno accettabile di raccolta differenziata col sistema "porta a porta" per favorire il riciclaggio dei rifiuti-hanno commentato Enzo Frulla e Luigino Quarchioni, rispettivamente presidente del circolo il Ragusello di Pesaro e presidente di Legambiente Marche- Su questo chiediamo di riflettere ai futuri amministratori provinciali e comunali.


Nella Provincia di Pesaro-Urbino la produzione di rifiuti inoltre ammonta a 618 kg all'anno per ogni abitante (dati Ispra 2007- Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale), il dato peggiore tra le province marchigiane”. Dopo 15 anni di continua crescita economica e sociale, il mondo a metà del 2008 è andato incontro ad un devastante crollo finanziario e industriale e alla prima vera recessione globale dalla fine della seconda guerra mondiale.


Negli anni floridi per lo sviluppo e l’economia mondiale, l’Italia non ha però risolto nessuno dei suoi problemi strutturali: il divario tra Nord e Sud, il dilagare del potere mafioso, il debito pubblico hanno continuato a segnare l’immagine di un paese in costante declino. Eppure non mancano le performance positive, le eccellenze e le opportunità su cui il Paese può scommettere. A partire dal settore, problematico e controverso, dei rifiuti, metafora ideale dei problemi e delle politiche italiane analizzato soprattutto in chiave positiva, per valorizzare le esperienze virtuose nelle quali innovazione e design, riciclo industriale e valorizzazione energetica hanno saputo costruire pezzi significativi dell’economia e dello sviluppo.


E’ questa la fotografia scattata da "Ambiente Italia 2009.Rifiuti made in Italy", l’annuale rapporto di Legambiente sullo stato di salute dell’ambiente in Italia, edito da Edizioni Ambiente (283 pg, 22 euro), dedicato quest’anno a uno dei temi più controversi e discussi degli ultimi vent’anni, con l’obiettivo di tracciare la strada per un new deal ecologico fondato sulla buona gestione dei rifiuti.


A presentare Ambiente Italia 2009 questa mattina in Provincia a Pesaro erano presenti Enzo Frulla- Presidente del circolo di Legambiente “Il Ragusello” di Pesaro, Sauro Capponi- Assessore all'Ambiente della Provincia di Pesaro-Urbino, Stefano Ciafani- Responsabile Scientifico di Legambiente nazionale, Marco Amagliani-Assessore all'Ambiente della Regione Marche, Luigino Quarchioni- Presidente di Legambiente Marche.


“L’emergenza rifiuti non è una condanna definitiva per l’Italia", ha dichiarato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente "e se ne può uscire, imboccando la strada della gestione sostenibile, come dimostrano gli esempi storici delle regioni del nord Italia e quello più recente della Sardegna. Nelle Marche a scommetterci sono oltre 42 comuni per un totale di piu' di 380.000 cittadini che fanno raccolta differenziata col sistema porta a porta".


"Per concretizzare questo scenario in tutta Italia, occorre definire al meglio le regole del gioco a livello centrale e locale, replicare le best practices sulla raccolta differenziata e sulla prevenzione già attuate nel nostro Paese e, parallelamente, costruire tanti impianti per il recupero e il trattamento dei rifiuti. Solo così la discarica diventerà davvero l’opzione ultima per smaltire le quantità residuali di rifiuti, come ci chiede l’Europa”.


Sono 10 le proposte di Legambiente per risolvere concretamente e con positivi risvolti sul piano economico ed occupazionale il problema dell’emergenza rifiuti, a partire dall’aumento del costo dello smaltimento in discarica, fondamentale per rendere convenienti le ipotesi alternative, e dalla necessità di diffondere le raccolte differenziate domiciliari in tutti i comuni italiani, incentivando l’abbandono del sistema a cassonetti stradali, oltre a favorire la qualità delle raccolte differenziate per facilitare il successivo riciclaggio.


Bisogna poi completare la rete impiantistica per il recupero e il trattamento dei rifiuti, garantendo la trasparenza e la partecipazione dei cittadini e rivedere il sistema di premialità/penalità, rendendo la discarica l’opzione più costosa e il riciclaggio e la prevenzione quelle più economiche, e cancellare il Cip6; necessario poi promuovere la diffusione delle buone pratiche locali sulla prevenzione e avviare la redazione del programma nazionale di prevenzione (come previsto dalla nuova direttiva europea).

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