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lunedì 11 maggio 2009

"Io non ti denuncio": conclusa la prima parte della campagna realizzata da Squola Spa






Comunicato Stampa sulla conclusione della prima parte della Campagna "IO NON TI DENUNCIO" realizzata da Squola Spa (Valcesano - PU) e dalle associazioni del Network Sociale.


Rispondendo all’appello di molte tra le più attive ONG italiane e internazionali (da Emergency a Medici senza Frontiere) le- i militanti di Squola SpA hanno realizzato nei mesi di marzo e aprile 09 la campagna

IO NON TI DENUNCIO


Questa campagna è stata volta alla sensibilizzazione degli operatori del servizio sanitario pubblico delle aree dell’alta valcesano (San Lorenzo, Pergola, Serra Sant’Abbondio e Frontone) e del cagliese. Le-i attivisti si sono recati presso gli ambulatori dei medici di base, nei pronto soccorso, dai pediatri territoriali delle ASUR e dai sindaci ,a cui la legge attribuisce il ruolo di garante della salute dei cittadini, consegnando un appello alla rivolta morale e all’obiezione di coscienza circa il paventato obbligo di segnalazione alle autorità giudiziarie dei cittadini non in regola con le norme sull’immigrazione. In sostanza di denunciare i clandestini rei soltanto del reato di essere poveri e di essere nati nelle parti sbagliate del pianeta. (vedi allegati).

Grande è stata la soddisfazione dei militanti, in fase di conclusione di questa prima fase della campagna, nel rilevare come la quasi totalità degli operatori della sanità pubblica del territorio si sono detti fermamente contrari allo spirito del Decreto. I medici hanno rilevato come esso sia sostanzialmente inapplicabile oltre che contrario alla deontologia professionale. Le circolari interne all’Ordine dei Medici stanno in fatti mettendo in rilievo come l’eventuale denuncia porrebbe dei fatti l’associato fuori dell’organizzazione. Altri inquietanti aspetti riguardano il controllo di malattie virali che potrebbero essere importate dai paesi di provenienza dei migranti e facilmente individuate e debellate solo se il clandestino avesse la possibilità di recarsi in strutture sanitarie attrezzate senza rischio di essere arrestato.

Solo la mobilitazione della società civile e di parte della politica (più o meno rappresentata in parlamento) laica e cattolica ha sventato la possibilità che l’obbligo di denuncia sia inserito tra le pieghe del discusso decreto legge 433 (detto “pacchetto sicurezza”) attualmente in discussione in Parlamento. Una mobilitazione che continuerà la sua estensione anche agli altri aspetti nefasti del decreto, dalle ronde, alla detenzione nei CIE (centro di identificazione ed espulsione) per i colpevoli di povertà, all’impiego di funzionari civili (vedi presidi) come personale di polizia.

Il nostro impegno non si ferma qui. Siamo pronti a scendere di nuovo in strada a difendere la dignità della nostra terra contro l’ipotesi ventilata di trasformare la ex caserma di Falconara Marittima in CIE (centro identificazione ed espulsione), in sostanza dei lager per migranti, insieme ai movimenti sociali, alle associazioni di migranti e tutte e tutti i sinceri democratici, in una battaglia che si profila come una “Stalingrado” della civiltà. Non è una novità per il nostro collettivo che nel 2004, con le Comunità Resistenti delle Marche, ha già partecipato alla dura lotta che ha evitato l’apertura di un Centro di Permanenza Temporanea a Corridonia (MC).

Squola Spa

GAM Valcesano ONLUS

Ya Basta Marche - Pergola ONLUS

www.squola.org

Allegati

SALUTE PER TUTTI

Il Senato della Repubblica con l'approvazione del "pacchetto sicurezza" è andato ad abrogare il comma 5 del testo unico sull'immigrazione.
Il suddetto comma prevedeva che “l’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano”.
Con l'eliminazione di questo comma si concede la possibilità al medico di segnalare la persona irregolare. La paura della segnalazione, con successiva denuncia e conseguente espulsione, creerebbe negli immigrati timore nel rivolgersi alle strutture sanitarie, anche in caso di forte necessità.
Tale timore, potrebbe costituire un fattore di rischio per la salute personale dei migranti, infatti le loro condizioni in caso di bisogno peggiorerebbero senza un'adeguata assistenza medica .
Allo stesso tempo si potrebbero creare situazioni di instabilità per lo stato di salute collettivo, dato che malattie non curate o patologie trasmissibili non "controllate" repentinamente, rappresentano un pericolo per l'intera popolazione.

Come Spazio Pubblico Autogestito Squola invitiamo i medici a prendere una posizione netta contro questa legge e appendere il manifesto nel proprio ambulatorio. Tale legge viola il diritto collettivo alla salute, minando il diritto all'esistenza dell'uomo e il segreto professionale del medico. Appendere nel proprio ambulatorio il manifesto che abbiamo allegato serve a creare fiducia nel migrante verso il medico curante, in linea con i principi espressi nel Giuramento di Ippocrate. Con ciò intendiamo difendere il diritto alla salute di qualsiasi persona, senza considerare la sua nazionalità ed invitarvi a collaborale alla nostra iniziativa.

In linea con i nostri obiettivi, Emergency e PeaceReporter invitano gli ambulatori medici ad appendere un cartello con scritto "Io Non Denuncio" in diverse lingue.

"Divieto di segnalazione Siamo medici e infermieri, non siamo spie", Medici Senza Frontiere (MSF), Premio Nobel per la Pace 1999, Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione (ASGI), Società Italiana di Medicina delle Migrazioni (SIMM) e Osservatorio Italiano sulla Salute Globale (OISG) lanciano un appello per chiedere ai Senatori di respingere l'emendamento che elimina il principio di non segnalazione alle autorità per gli immigrati irregolari che si rivolgono a una struttura sanitaria; è possibile sottoscriverlo a questo indirizzo :
http://www.divietodisegnalazione.medicisenzafrontiere.it/

GIURAMENTO D’ IPPOCRATE

Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro:

[…]
• di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
• di prestare la mia opera con diligenza, perizia, e prudenza secondo scienza e coscienza ed osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione;
• di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità condizione sociale e ideologia politica
• di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico, tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispetto;
• di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione o in ragione del mio stato;
[…]


LETTERA INVIATA AI MEDICI, AL SINDACO E AL DIRETTORE SANITARIO SULLA SANITA'

Squola Spazio Pubblico Autogestito | 2 Aprile, 2009


_Alla cortese attenzione di:_


*OGGETTO:* “Lettera aperta in difesa della salute pubblica”

Siamo abitanti di questa zona. Siamo italiani, migranti regolari e clandestini, ma soprattutto siamo persone che lavorano, studiano e che nella loro quotidianità contribuiscono alla crescita sociale, culturale ed economica di questa zona.
L’iter legislativo di norme che introducono la possibilità per i medici di denunciare gli immigrati irregolari, cancellando il comma che attualmente prevede la tutela della loro riservatezza da parte del personale sanitario, ci lascia sgomenti. La Carta costituzionale prevede infatti, all’articolo 32, che la salute è diritto di ogni individuo – senza limitazioni di nazionalità o di condizione giuridica – e che la Repubblica si impegna a garantire le cure agli indigenti. L’approvazione definitiva di tale provvedimento potrebbe avere effetti devastanti, oltre che sul diritto e sull’etica condivisa del nostro paese, anche sulla vita di tutti i giorni dei cittadini italiani. La popolazione straniera sarebbe infatti spinta ad allontanarsi, per paura, dalle strutture sanitarie pubbliche, mettendo a rischio la propria salute e quella altrui. Negli ultimi anni, la possibilità di visitare e curare tempestivamente i migranti irregolari ha portato, secondo Medici senza frontiere, alla riduzione dei tassi di Aids, alla stabilizzazione di quelli relativi alla tubercolosi, alla riduzione degli esiti sfavorevoli negli indicatori materno-infantili (basso peso alla nascita, mortalità perinatale e neonatale, ecc.), garantendo anche un contenimento dei costi per il Sistema Sanitario Nazionale.

Riteniamo che la norma presente nel pacchetto sicurezza, abbia come principale scopo non tanto quello di vincolare i medici nel loro lavoro, ma quello di produrre e diffondere paura tra i migranti, in modo che al di là delle posizioni locali, rifiutino a prescindere di farsi curare per paura di essere denunciati. Questo oltre a ledere i diritti umani, mette a repentaglio la salute pubblica

La schedatura dei senza tetto, la tassa per il permesso di soggiorno, l’autorizzazione delle ronde, insieme alle dichiarazioni del ministro Maroni sulla necessità di “essere cattivi” con i migranti irregolari, sono il segno evidente del progressivo imbarbarimento della nostra civiltà di fronte ai fenomeni migratori. Deve cessare l’uso strumentale della paura dei cittadini – così spesso favorita da comportamenti irresponsabili dei media – nella perenne campagna elettorale italiana. È il momento di affermare con chiarezza che l’unica sicurezza possibile è quella che si costruisce ogni giorno con l’integrazione, la conoscenza reciproca e l’accettazione del diverso. È giusto dire ai cittadini italiani che l’arrivo dei migranti non cesserà per qualche ronda in più o per lo sguardo cattivo del ministro di turno. E’ soprattutto fondamentale ricordare a tutti che violare il diritto di un gruppo sociale o di una categoria è l’anticamera per la violazione dei diritti di tutti.
A questo si aggiungono la recente presa di posizione del presidente della camera dei deputati che si mostra perplesso nei confronti di tale norma. Clandestino o regolare, Legale o Illegale, sono categorie, ammesso che abbiano ancora una ragione di esistere, la cui applicazione spetta ad altri organi dello stato, non certo ai medici.
Direttamente coinvolti sul campo, gli stessi si mostrano a dir poco scettici sul provvedimento che elimina il principio di non segnalazione dei migranti irregolari da parte degli operatori del SSN. . Nel caso in cui la norma dovesse passare, numerose sigle sindacali sono pronte ad agire con ogni mezzo “legale” (Corte Costituzionale, Corte di Giustizia Europea fino allo sciopero ) per cercare di far tornare l’esecutivo sui suoi passi.

Per questo chiediamo:
- ai medici e al personale sanitario – qualora le norme in materia di denuncia dei migranti irregolari fossero approvate – di non applicare le stesse, esercitando forme di obiezione di coscienza;
- al Direttore Sanitario,al Direttore Generale della Zona 3, e al Sindaco di ……..ciascuno secondo le proprie competenze amministrative e la propria facoltà di legiferare – di opporsi fermamente a questo provvedimento;
- a tutte le forze politiche e sociali di mobilitarsi per impedire che il pacchetto sicurezza e le norme in esso contenute procedano secondo l’iter legislativo;


*Spazio Pubblico Autogestito Squola*

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