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domenica 27 settembre 2009

Valle del Cesano, Stortoni: "Lo sviluppo necessita di logiche comunitarie. Ben venga una nuova unione dei Comuni"


In questi giorni “Il Sole 24 Ore" ha pubblicato un’indagine dalla quale emerge, tenendo conto di molteplici indici di benessere, che le Marche si distinguono per alta qualità della vita e diffusione della ricchezza. Si tiene conto non tanto del Pil, piuttosto del Bil, il benessere interno lordo. Una classifica dello stesso quotidiano relativa ai redditi medi nei Comuni, pone per la media-alta valle del Cesano, Mondavio come centro relativamente “più ricco” (reddito per contribuente 12.745), davanti a Monte Porzio, Pergola, Frontone, San Lorenzo in Campo.
Moris Stortoni, coordinatore del Pdl di Mondavio, parte da questi dati per ribadire un concetto forte: lo sviluppo necessita di logiche comunitarie
.
"I dubbi sulla capacità del Pil di decifrare e sintetizzare la performance di un Paese non sono nuovi. Tra i primi a lanciare il sasso è stato Robert Kennedy: “il Pil misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta”. E allora tutela dell'ambiente, centri urbani a misura d'uomo, artigianato e agricoltura di qualità contribuiscono a porre il nostro territorio nella classifica dei migliori. Ricordiamoci che il Bil individua la “formula” del benessere tenendo conto di otto elementi: condizioni di vita materiali, salute, istruzione, attività personali, partecipazione alla vita politica, rapporti sociali, ambiente, insicurezza economica e fisica. Sebbene Forlì-Cesena risulti prima tra le provincie, il quotidiano pone l'accento sull'alto numero di reati commessi in rapporto alla popolazione. Discorso analogo andrebbe fatto per il nostro territorio. Se tenessimo conto degli otto fattori ognuno di noi potrebbe ravvisare motivi di preoccupazione. Penso alle infrastrutture materiali e immateriali di cui la valle è semi-sprovvista; ai servizi socio-sanitari; all’ambiente più volte compromesso. Sebbene i redditi personali medi e familiari sono dignitosi, dovremmo intensificare gli sforzi per migliorare sensibilmente la qualità della vita. Abbiamo infinite possibilità, potremmo far maggiore leva su turismo, ambiente, piccola e media industria, servizi, istruzione”.
Cosa serve?
“Risulterebbe positivo concordare comuni strategie tra gli Enti. L'obiettivo deve essere quello di creare una struttura permanente tra Comuni capace di far dialogare le istituzioni e che coinvolga cittadini, aziende, associazioni. Nessun ente deve rinunciare alla propria autonomia amministrativa, si chiede di pensare e attuare politiche lungimiranti che sappiano guardare al futuro in maniera propositiva. Logiche diverse sono il segno di una visione asfittica della politica che non potranno che determinare un progressivo impoverimento degli indici relativi ai fattori che determinano il Bil. Ben venga una nuova unione dei Comuni capace di determinare un nuovo corso della valle. Che questa prospettiva sia occasione di confronto politico, sviluppo e benessere. Un valido antibiotico contro la crisi”.

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