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venerdì 26 giugno 2009

A Marotta torna la Festa della tratta


"Finalmente! In questi giorni è stata la parola più usata all’interno della redazione del nostro giornale Malarupta, periodico di Marotta (il nuovo numero è in uscita tra oggi e domani) perché dopo decenni, possiamo dire, torna la festa che per tanto tempo è stata una delle attrazioni principali dell’estate marottese.

La “tratta”, o sciabica, era un tipo di pesca praticata sulla costa, e per molti anni è stata fonte di guadagno e sostentamento di numerose famiglie marottesi. Oggi non è più consentita, ma può essere utilizzata solo a scopo dimostrativo. La nostra sarà una rievocazione di un pezzo di vita passata.

La data da segnare sul calendario è sabato 1 agosto, quando si potranno rivivere i gesti e i sapori di questa antica tradizione marinara, ma anche degustare ricette tipiche, tra cui la “rustita” di pesce azzurro, accompagnate da vino locale
.

La posa della rete verrà effettuata con una barca tipica e il recupero a mano avverrà sulla spiaggia, da parte di alcuni pescatori, insieme a residenti e turisti che vorranno partecipare. Una volta raccolto, il pesce verrà diviso per qualità e dimensione nelle “coffe”, delle ceste rotonde di vimini, e subito lavato in acqua, con un caratteristico movimento di immersione a rotazione.

La rete era da circuizione e alla base, che doveva strisciare sul fondo, erano applicati dei piombi. L’altro lato, che doveva essere teso verso la superficie, era invece dotato di galleggianti (sugheri). Poteva essere lunga da poche decine ad alcune centinaia di metri, e era alta circa un metro; ai capi terminava con due cime, che servivano a tirarla. Un capo restava fissato sulla battigia, mentre l’altro, con l’ausilio di una piccola barca, una battana e negli ultimi tempi un moscone, veniva portato in acqua descrivendo un ampio semicerchio, sino a tornare a terra. A questo punto, due gruppi di persone iniziavano a recuperare le due cime, tirando a terra la rete che, strisciando nel fondale, intrappolava il pesce rimasto dentro. Solitamente quest’ultimo era costituito da sardoni (alici), sardella (sarde), suretti, sgombri, aguglie, zanchette (soglioline), seppie, pesci ragno, pesciolina e altre varietà di pesce azzurro.

La manifestazione si potrà realizzare grazie alla collaborazione del comandante della Capitaneria di Porto Vittorio Gemma, del sindaco di Mondolfo Pietro Cavallo e degli assessori Sergio Sgammini e Mario Silvestrini, che stanno, concretamente, rendendo possibile l’evento.

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