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martedì 3 novembre 2009

Antonio Baldelli: "Si convochi un consiglio provinciale in uno dei 7 Comuni secessionisti della Valmarecchia


"Secessione della Valmarecchia: di cosa ha paura il centrosinistra? Perché fugge di fronte alla nostra proposta di convocare, proprio in uno dei Comuni della Valmarecchia, un Consiglio provinciale che affronti le motivazioni della secessione e i problemi di ogni natura (politica, burocratica, sanitaria, ecc.) che sono ad essa seguiti?
Nella ultima riunione dei capogruppo del Consiglio provinciale ho avanzato questa richiesta, trovando però la forte contrarietà di tutto il centrosinistra.
Per giustificare in qualche modo il loro diniego, gli esponenti della sinistra provinciale ne hanno fatto addirittura una questione di competenza territoriale affermando che i 7 Comuni secessionisti oramai non fanno più parte del territorio provinciale e che, pertanto, il Consiglio provinciale di Pesaro e Urbino non può più riunirsi nel loro territorio.
Un scusa risibile in quanto quei Comuni, fino al passaggio ufficiale delle consegne, si trovano indiscutibilmente ancora in territorio marchigiano. Si pensi solo a tutti gli uffici della Provincia di Pesaro e Urbino e della Regione Marche, nonché ai relativi dipendenti ancora presenti e attivi nei Comuni della secessione.
Ad ogni modo, il pretesto utilizzato dalla sinistra per sfuggire ad un confronto diretto con i Cittadini che hanno deciso di andarsene dalla nostra Provincia per approdare a quella di Rimini è presto superato!
Propongo infatti di riunire il Consiglio provinciale in uno dei 7 Comuni della secessione oppure, in alternativa, nei Comuni di Sassofeltrio o di Montecopiolo.
Queste ultime due Cittadine si trovano ancora nel nostro territorio provinciale, ma solo “per un caso”, perché anch’esse sono determinate ad andarsene il più presto possibile.
Detto ciò, appare a tutti evidente che gli amministratori di centrosinistra non vogliono convocare un Consiglio provinciale nella Valmarecchia perché temono il confronto con le Popolazioni del luogo e perché vogliono sfuggire alle loro gravi responsabilità.
Questo loro atteggiamento, però, provocherà solo altra delusione e altra insoddisfazione da parte di quei Cittadini che vorrebbero seguire le orme di chi è già riuscito a lasciare dietro di sé Pesaro e le Marche.
Il Presidente Ricci sta facendo come il suo predecessore Ucchielli. Quest’ultimo, infatti, aveva abbandonato la Valmarecchia, aveva gravemente sottovalutato il disagio che viveva la sua Popolazione, aveva persino irriso i nascenti Movimenti per la secessione, considerandoli inconcludenti fuochi di paglia che sarebbero presto sfumati nel nulla.
Tutti sappiamo come sono andate invece le cose: l’allora Presidente della Provincia è stato clamorosamente smentito e il referendum per la secessione ha avuto un risultato plebiscitario con quasi l’84% di sì !
L’incapacità di comprendere il sentimento di grande disagio di una larga fetta di abitanti della nostra Provincia la dice lunga su quanto questo centrosinistra sia lontano anni luce dalle reali esigenze e dal comune sentire della nostra gente".

Avv. Antonio Baldelli – Capogruppo provinciale PdL

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