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lunedì 28 giugno 2010

Manovra, il consiglio provinciale chiede modifiche. Riccardo Pascucci ha ufficializzato la fuoriuscita dall’Idv, siederà nel Gruppo misto




PESARO – «Si sta avvicinando il dibattito in Senato e gli emendamenti devono essere presentati entro il 5 luglio. Dobbiamo discutere oggi per modificare la manovra, altrimenti è tardi…»
In consiglio provinciale Renzo Savelli (Rc) ha chiesto di votare l’urgenza per anticipare il suo ordine del giorno: l’opposizione si è rifiutata, uscendo dall’aula.
Per il capogruppo del Pdl Antonio Baldelli, «vengono stravolti i lavori: ci sono ordini del giorno che aspettano di essere discussi da ottobre. La conduzione della maggioranza è arrogante: tutti i consiglieri hanno gli stessi diritti…». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Giorgio Cancellieri (Lega).
Ma, dall’altra parte, il capogruppo del Pd Domenico Papi ha osservato: «Andava discusso, c’erano le condizioni perché l’ordine del giorno riguarda tutti».
Matteo Ricci: «E’ un’uscita incomprensibile, la protesta è bipartisan in tutta Italia ma da noi l’opposizione è spaccata sul tema, perché alcune amministrazioni di centrodestra hanno aderito al documento per la modifica del decreto predisposto in conferenza delle autonomie. Noi rappresentiamo gli interessi di tutti i cittadini, non dei partiti. Dobbiamo continuare a spiegare l’impatto della manovra, e batterci per la sua modifica: altrimenti le conseguenze saranno drammatiche. Evidentemente, nell’opposizione, non tutti hanno la spina dorsale e il coraggio di Formigoni o della Polverini, che hanno fatto un’analisi reale della situazione…».
I numeri sono quelli già evidenziati: 140 milioni di euro in meno da qui al 2012 per Provincia e Comuni. Il numero legale è stato comunque garantito dalla maggioranza e alla fine è passato il documento di Savelli: «Abbiamo fatto le nostre proposte: è una contromanovra che non ricade su cittadini e enti locali ma sui ricchi – ha spiegato il consigliere di Rc-. Vogliamo inviarla al Governo…». Nell’ordine del giorno, tra l’altro, si chiede di considerare «la riduzione del numero dei ministeri; la lotta all’evasione fiscale; la riduzione del prelievo fiscale su stipendi da lavoro e basse pensioni; una tassa del 5% sui patrimoni superiori al milione di euro».
In apertura di seduta Ricci, interpellato da Daniele Sanchioni (Pd), ha puntualizzato sulla situazione relativa all’ex zuccherificio di Fano: «E’ necessario guardare all’area in termini strategici. Abbiamo lanciato l’idea della Cittadella del Sapere per risolvere problemi collegati tra loro. E fornire opportunità concrete per edilizia scolastica, valorizzazione del centro storico e ripresa economica». Poi ha proseguito: «La risposta è stata negativa, ma dopo le elezioni ci hanno nuovamente chiesto di collaborare. Durante il sopralluogo, la proprietà ha chiuso sulle nostre proposte. Abbiamo messo a disposizione il nostro tecnico per aprire un tavolo progettuale, che ad oggi non è stato ancora costituito. Ci hanno chiesto di partecipare come protagonisti, ma poi siamo stati tagliati fuori». Non solo: «Si è aggiunto, nel frattempo, un nuovo episodio grave: il catalogo che promuove il centro commerciale. Ed è un episodio che andrebbe chiarito al più presto. C’è anche lo slogan: “Madonna Ponte, un grande centro vicino al centro”. Se l’obiezione è che si è gia costruito, rispondo che la pubblica amministrazione non può essere messa davanti al fatto compiuto: non è un valido argomento…». Conclusione: «Vorremmo dare una mano: servono scelte che vadano a vantaggio dei i cittadini e chiediamo il tavolo progettuale, come già concordato. Altrimenti, se si proseguirà su questa strada, possiamo fare solo ciò che ricade nelle nostre competenze: verificheremo la compatibilità della eventuale variante al Ptc attuale e a quello futuro...».

Interpellanza di Giulio Tomassoli (Pdl) sull’elettrodotto Teramo-Fano: «Passerà sopra le case della gente: che effetti ci sono per la salute? E’ tecnicamente possibile interrare l’infrastruttura, evitando danni per la cittadinanza…».
Ha risposto l’assessore Massimo Galuzzi: «Terna, che è la concessionaria pubblica del Governo, sta studiando l’intervento per il raddoppio della rete esistente di alta tensione. Sulla questione, la Provincia ha competenze esclusive di coordinamento e raccordo: abbiamo già attivato i tavoli di concertazione con i Comuni interessati, Terna e l’Arpam. Si stanno acquisendo tutti gli elementi perchè i Comuni, che sono i principali interlocutori, possano valutare con grande attenzione la proposta avanzata».
Tra gli altri, è passato l’ordine del giorno, proposto da Gabriele Berardi (Pd) e firmato da tutti i capigruppo, «per il trasferimento della proprietà dell’immobile dell’ospedale “Sacra Famiglia” di Novafeltria e del fabbricato destinato a residenza sanitaria assistenziale dalla Regione Marche alla Regione Emilia Romagna», considerato che «il mancato trasferimento «danneggia i cittadini della Valmarecchia con grave danno alla sicurezza e alla salute della popolazione».

Mentre Riccardo Pascucci ha ufficializzato la fuoriuscita dall’Idv: «Da oggi siederò nel Gruppo misto. Il divieto di cumulo di cariche, deliberato dall’esecutivo nazionale del partito, deve valere per tutti: su 5 casi analoghi nelle Marche – e per qualcuno è triplo incarico -, per 4 sono state rilasciate deroghe, per me c’è stata discriminazione. E questo è fuori luogo, per un partito che si considera paladino della giustizia e delle regole. Il mio rammarico è che non possa sedersi in questa assemblea, come naturale successore, Federico Rovinelli: un giovane capace e brillante, socio in agenzia del vicepresidente Davide Rossi. Confermo il mio pieno appoggio al centrosinistra, come da mandato elettorale, sia in Comune che in Provincia…».

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