lunedì 15 marzo 2010
San Costanzo, badante espulsa ma il signor Franco non molla: "Una grande ingiustizia"
Bisogna riavvolgere il nastro fino all’inizio del 2008 per cercare di inquadrare una storia cruda, amara e tormentata. E’ necessario tornare al febbraio di due anni fa per comprendere la grande sofferenza che da allora ogni giorno prova Franco Mattei, un uomo di San Costanzo sulla sessantina. La sua corporatura robusta, la sua tempra forte è stata messa ripetutamente a dura prova dalla avversità che ha incontrato nella vita, ma Franco nonostante tutti e contro tutti, o quasi, non ha alcuna voglia di mollare.
I suoi genitori non stanno affatto bene, diversi i problemi di salute. Nel giugno del 2006 a Pesaro, conosce Olga, una badante bielorussa che oggi ha 49 anni. La persona giusta a cui affidare il babbo e la mamma anziani.
La donna è in Italia con un visto turistico di 30 giorni. La famiglia immediatamente si affeziona alla donna, gentile, educata, sempre disponibile. A dicembre Olga presenta la domanda per essere regolarizzata. Passa qualche settimana, siamo a febbraio del 2008, e la donna insieme al signor Franco viene fermata dai carabinieri.
La donna è irregolare, il 18 febbraio scatta il provvedimento di espulsione. Entro cinque giorni deve lasciare l’Italia.
“Ricordo come fosse adesso – racconta Mattei con le lacrime agli occhi – quei giorni tremendi. L’ho accompagnata a Milano, all’aeroporto di Malpensa. Olga stava malissimo, ha un tumore. E’ stata imbarcata con la sedia a rotelle. Nessuno ha avuto un minimo di rispetto, è stato tutto di una crudeltà inspiegabile”.
Da quei giorni è iniziata la battaglia del signor Franco contro quella che ritiene una grande ingiustizia.
“Mi sono affidato a studi legali, abbiamo fatto ricorsi, ci siamo rivolti al giudice di pace. La risposta del ministero dell’Interno è stata che Olga non ha diritto di rientrare in Italia per dieci anni perché è stata espulsa in quanto irregolare. Olga ha subito un’ingiustizia. La sanatoria del ministro Maroni ha consentito di regolarizzare migliaia di badanti e colf rimaste irregolari in Italia, entro il 2009. Sono state premiate le persone che non hanno rispettato la legge, mentre Olga che ha obbedito tornandosene a casa è stata penalizzata, ora non può più tornare per dieci anni. Mi sono rivolto anche ai politici in questi giorni contro questo provvedimento ingiusto. Per mia mamma Olga è più di una figlia ma soprattutto ciò che mi preme è la sua salute. La sento spesso e so che sta male. Ha bisogno di soldi per comprare le medicine ed è costretta a vivere con la pensione di sua madre che equivale a poco più di 100 euro”.
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