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venerdì 30 ottobre 2009

Orciano, il Coordinamento dei Comitato scrive al Prcouratore della Repubblica di Pesaro


Al Sig. Procuratore della Repubblica di Pesaro
Sig. Procuratore, come Le abbiamo rappresentato con il volantino distribuito il 28 maggio 2009, a Schieppe di Orciano, sulle proprietà Wafer zoo S.r.l. e Paci e Pagliari S.n.c., è stata realizzata una platea in cemento armato di ben 2100 mq; successivamente è stata accertata, sull’adiacente proprietà Agripower S.r.l., la costruzione di una massicciata stradale di ben 134 ml. Tali opere sono state eseguite, in assenza dei prescritti titoli urbanistico-edilizi, paesaggistici e di tutela dell’avifauna, in ambito di tutela integrale del Rio Vergineto (Art. 29 PPAR Marche), su area sottoposta a vincolo paesaggistico dall’art.142 D.L.vo 42/2004 in territorio dichiarato di notevole interesse pubblico ai sensi del D.M. del 31 luglio 1985, all’interno della ZPS 8 – Tavernelle sul Metauro. Con Ordinanza Comunale nr. 03/2009 del 09.07.2009 è stata attivata la procedura di demolizione ex art. 27, 2° comma, del DPR 380/01; il provvedimento è stato impugnato avanti al TAR Marche che, con ordinanza 492/09 del 19.09.2009, ha respinto l’istanza di sospensiva “ritenuto, ad una prima delibazione tipica della fase cautelare, che il ricorso non è sorretto da sufficiente fumus boni iuris”.

Perché, a distanza di oltre un mese dal rigetto dell’istanza di sospensiva e di quasi quattro dall’emanazione dell’ordinanza, il Comune di Orciano di Pesaro non ha ancora provveduto alla demolizione delle opere abusive?
Come mai, nonostante ne avesse già accertato la non conformità alle disposizioni urbanistico-edilizie vigenti tanto da disporne l’immediata demolizione, il Comune ha recentemente avviato due procedimenti amministrativi di sanatoria urbanistica ex art. 36 del DPR 380/01, procedimenti irricevibili e/o improcedibili stante l’attuale quadro normativo?
Le ricordiamo che alcuni membri del Coordinamento dei Comitati Le hanno inoltrato un esposto circostanziato ove è stato rappresentato, tra l’altro, che i lavori sembrano essere stati eseguiti in parziale esecuzione delle aree pavimentate previste dal progetto dell’impianto a cosiddette biomasse, la cui autorizzazione paesaggistica è stata annullata, per ben due volte, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio delle Marche –Ancona. Sollecitiamo la Procura a fornire le informazioni sullo stato di quest’ultimo procedimento richieste dagli esponenti con istanza presentata a luglio ribadita a settembre u.s., tuttora prive di riscontro.

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