martedì 20 ottobre 2009
Orciano, chiude la Wafer zoo? Il Coordinamento dei Comitati: "Siamo alle solite!"
Negli ultimi giorni si è sparsa la notizia che la Wafer Zoo di Schieppe che lavora foraggi, intende chiudere lo stabilimento di Orciano dove lavorano 30 addetti. L’azienda in questi anni è stata continuamente al centro dell’attenzione per l’intenzione di realizzare un impianto a biomasse. Per il Coordinamento dei Comitati è la solita storia.
“L’imprenditore prospetta i licenziamenti nell’intento di accaparrarsi le sovvenzioni pubbliche pari a circa 24 milioni di euro annui per 15 anni, per un totale di 360 milioni. Peraltro, stando anche a quanto pubblicato dalla stampa, nel nostro caso l’imprenditore è rinviato a giudizio per una presunta truffa alla UE. Non si tratta propriamente di noccioline e il copione è lo stesso messo in scena a Jesi, a Fermo, a Falconara: imprenditori coi soldi degli altri. La valle del Metauro e le Marche non hanno bisogno di questo tipo di imprenditoria. Servono imprenditori capaci di affrontare la crisi economica imparando dalla stessa, di politici seri e responsabili e di tecnici all'altezza delle responsabilità che gli sono attribuite, non condizionati dalle “attrazioni fatali” di queste avventure tipicamente italiane”.
I Comitati esprimono piena solidarietà ai lavoratori.
“Così come siamo solidali con i tanti che hanno già perso o stanno perdendo il posto di lavoro nella valle del Metauro e nell'intera Provincia. Decine di nostri aderenti subiscono la crisi. Insieme a loro ricordiamo che non si può utilizzare quel denaro pubblico per un impianto altamente inquinante e dannoso per la salute dei cittadini e la stessa economia del territorio. Secondo le consulenze acquisite dagli enti locali l'inceneritore di biomasse proposto dalla Wafer zoo a Schieppe metterebbe a rischio il lavoro e gli investimenti di centinaia di famiglie, delle imprese agricole biologiche, del turismo, dell'agro-alimentare di qualità. La stessa imprenditoria manifatturiera non ne ricaverebbe alcun vantaggio ma solo danni. Quella ingente somma di denaro possiamo e dobbiamo utilizzarla per l'energia pulita: solare, geotermico, micro-eolico. Daremo così lavoro a centinaia di imprese e di famiglie. Daremo così anche un aiuto concreto ed immediato anche agli ormai magri bilanci familiari: abbiamo infatti ipotizzato che con lo stesso utilizzo di denaro pubblico previsto per l'impianto di Schieppe, si può e si deve dare la corrente elettrica a 180.000 abitanti, mezza Provincia, gratuitamente, per trent’anni, senza emissioni. Se le nostre affermazioni non dovessero rispondere al vero, attendiamo da 4 anni chi le confuti seriamente”.
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