martedì 20 ottobre 2009
Affollato incontro con gli immigrati nella sala del Consiglio provinciale
Il presidente della Provincia Matteo Ricci e l’assessore Alessia Morani hanno evidenziato la volontà di costruire un dialogo con tutte le realtà presenti sul territorio, per una reale conoscenza e integrazione
“Spesso i nostri cittadini impostano tutti i loro ragionamenti verso gli immigrati sui doveri, mentre gli immigrati ragionano quasi esclusivamente sui diritti. La sfida è tenere insieme diritti e doveri, perché solo così è possibile creare relazioni e crescere reciprocamente”.
E’ quanto ha evidenziato il presidente della Provincia Matteo Ricci, che insieme all’assessore all’integrazione interculturale Alessia Morani ha presentato nella sala del consiglio provinciale, gremita di cittadini di diverse nazionalità e culture, il progetto “Immigrati cittadini” finanziato dalla Commissione europea, che vede la Provincia come capofila. Un incontro costruttivo, con la volontà di conoscere meglio le realtà di immigrati presenti nel territorio provinciale, per costruire politiche volte ad una reale integrazione.
“C’è un pezzo di storia della nostra provincia - ha aggiunto Ricci - che i nostri figli non conoscono, quella degli anni ’50, quando molti italiani andarono a lavorare all’estero per mantenere le loro famiglie. Tra questi anche mio nonno, che per una decina d’anni ha lavorato nelle miniere in Belgio. Questo pezzo di storia dovremmo raccontarlo nelle scuole, anche per impostare il tema dell’integrazione, dell’accoglienza di persone come voi che vengono nella nostra provincia da altre parti del mondo”.
Altro tema al centro dell’attenzione, quello del lavoro. “Fino a qualche tempo fa, davanti alle nostre fabbriche c’erano cartelli di ricerca del personale, oggi la crisi economica, in una provincia che non conosceva disoccupazione, può creare una specie di guerra tra poveri”. Da qui la consapevolezza che i problemi si risolvono solo coinvolgendo le comunità di un luogo.
E’ quanto ha rimarcato anche l’assessore Alessia Morani, che ha evidenziato la volontà di “portare avanti progetti di inclusione sociale verso i nuovi cittadini”, aiutandoli a sviluppare un senso di appartenenza alla nostra realtà, attraverso la conoscenza dei diritti e dei doveri, del funzionamento delle istituzioni, per costruire relazioni e crescere reciprocamente. “L’integrazione passa necessariamente attraverso la scuola, i bambini hanno una visione ripulita da tutti i condizionamenti che abbiamo noi. Vogliamo inoltre giocare un ruolo di coordinamento nei confronti dei Comuni, per creare un legame più forte tra cittadini immigrati e istituzioni locali”.
Ricchi di spunti gli interventi del pubblico: tutti gli immigrati hanno manifestato soddisfazione per questo momento di confronto, così come il bisogno di essere maggiormente ascoltati e coinvolti e l’auspicio che venga usato, da parte degli organi di informazione, un linguaggio più rispettoso e attento quando si parla di immigrazione.
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