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mercoledì 23 giugno 2010

Tagli, Provincia e Comuni in piazza con maglie azzurre listate a lutto



«Così perde l’Italia» lo slogan mostrato nelle «divise»

PESARO – Hanno manifestato contro la manovra indossando maglie azzurre listate a lutto. «Perché con i tagli agli enti locali, previsti nel decreto del Governo, ci saranno meno asili, meno sicurezza, più buche nelle strade, più biblioteche e teatri chiusi, più anziani soli. E così perde l’Italia».
Le giunte delle amministrazioni del territorio sono scese in piazza, o meglio in «campo», con il numero «140» stampato sul retro della «divisa» azzurra. Sono i milioni di euro che, per effetto dei tagli, verranno a mancare alla Provincia e ai Comuni da qui al 2012. A capitanare la «Nazionale» degli amministratori Matteo Ricci, che ha lanciato l’iniziativa bipartisan, concertata in conferenza delle autonomie. «Abbiamo voluto creare una scenografia “calcistica” – ha spiegato il presidente della Provincia -, sfruttando il rimando ai Mondiali, per veicolare in modo ancora più immediato un concetto: se sarà approvato il decreto senza modifiche, i tagli non saranno diretti agli enti locali ma ricadranno direttamente sulle persone…».
Poi ha aggiunto: «Bisogna cambiare linguaggio: i tagli non sono agli enti locali, ma alle persone e alle famiglie. Gli sprechi vanno combattuti, ma parliamo di qualche migliaia di euro. La manovra incide, invece, sui nostri servizi essenziali. E le conseguenze sono per le fasce medio-basse. Se chiuderanno gli asili, il problema non si porrà solo per chi potrà permettersi strutture private o babysitter…».
Non solo: «Si rischia di svuotare la democrazia. La manifestazione di oggi non è la fine, ma solo l’inizio. Entro luglio la manovra, che allo stato attuale è il contrario del federalismo fiscale, dovrà essere approvata. E vogliamo fare di tutto per modificarla…».
Sugli amministratori del Pdl assenti: «I tagli non hanno colore: saremmo scesi in piazza anche con un Governo di centrosinistra. Spiace che il Pdl provinciale si sia spaccato sul tema. Ci sono 6 amministrazioni (Apecchio, Auditore, Barchi, Borgo Pace, Cartoceto e Sassofeltrio) che hanno sottoscritto la nostra piattaforma di programma, concertata insieme in conferenza delle autonomie. Formigoni e Alemanno, in primis, hanno manifestato: vuol dire che ai Comuni assenti oggi la manovra sta bene così: è un loro problema…».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco di Pesaro Luca Ceriscioli. «E’ una manifestazione istituzionale, non contro il Governo. Il peso della manovra è eccessivo e sono a rischio servizi essenziali per la popolazione. Vogliamo difendere il nostro modello, basato sulla qualità: se il Governo vuole, può ascoltare la nostra voce. Siamo istituzioni al pari dello Stato…».
Sul palco anche il sindaco di Borgo Pace Romina Pierantoni, a capo di una lista civica in Comune: «Anche le piccole amministrazioni subiranno gravi conseguenze dal decreto. Perché riusciamo a garantire i servizi solo grazie all’aiuto di Regione e Provincia, ma ci pioveranno addosso i tagli indiretti dei trasferimenti. Rischiamo di morire e rivendichiamo dignità…».

In piazza, tra gli altri, consiglieri provinciali e comunali, associazioni di categoria, sindacati e cittadini.
Poi il corteo si è trasferito nel Palazzo del governo, per la consegna al prefetto Alessio Giuffrida del documento unitario sottoscritto dalla Provincia e da 49 Comuni del territorio. Con incluse le richieste al Governo: «Modifica profonda del contenuto del decreto legge; riduzione significativa della manovra, posta a carico di Regioni, Province e Comuni; revisione delle regole del Patto di stabilità, per favorire il mantenimento dei servizi pubblici e il sostegno della spesa per gli investimenti…».

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