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lunedì 24 agosto 2009

I costruttori pesaresi in assemblea parlano di crisi. Il presidente Roscini: “Far partire subito i sostegni alle imprese”


Se in alcuni Paesi europei, stando a quanto afferma la Bce, la crisi economica sta finendo, con un Pil finalmente in ripresa, per la nostra provincia le previsioni sono ancora preoccupanti. E in molti sostengono che in autunno la situazione non migliorerà. Tra altri settori, anche l’edilizia non vive un momento roseo. Dal 2007 è in atto un’importante flessione, che nel 2009 si sta acuendo tanto da far prevedere ai costruttori di Confindustria una significativa riduzione entro l’anno del numero delle imprese e il conseguente forte aumento del tasso di disoccupazione. La Cassa edile locale segnala che le ore lavorate ad aprile rispetto allo stesso periodo del 2008 hanno subito una diminuzione del 19,37% e del 18% quelle di maggio. Gli investimenti in costruzioni previsti nel 2009 hanno subito una calo del 10.9%, le ristrutturazioni edilizie del 13,4%, mentre l’avvio di interventi di miglioramento del patrimonio edilizio esistente rappresenterebbe un sostegno all’attività delle piccole imprese.
“La ripresa del mercato – sottolinea Alberto Roscini, presidente provinciale delle imprese edili aderenti a Confindustria – è legata anche all’attività degli istituti di credito: nelle Marche la concessione di nuovi mutui per edilizia abitativa negli anni 2008-2007 ha subito un calo del 32,7% a fronte di un calo medio italiano dell’8.7% e l’entrata in vigore di ‘Basilea 2’ è stata penalizzante per il settore”. Roscini afferma che da un’indagine risulta che il 48% delle imprese edili della provincia ritiene che le banche non abbiano il know-how necessario per la valutazione tecnica dei progetti da finanziare. Nel settore opere pubbliche si è registrato un decremento dell’8,5% del numero di appalti per i quali vi è stato invece un aumento degli importi a base di gara. L’affidamento degli appalti fino a 500.000 euro che ora avviene mediante procedura negoziata, senza pubblicazione di bando, da gennaio ad aprile ha registrato una caduta del 51% nei numeri e del 60% negli importi, che però le nostre amministrazioni tendono, secondo gli imprenditori, a non applicare. “Per favorire la tenuta del sistema edile la Regione – prosegue Roscini – deve approvare in tempi stretti il Piano casa 2, perché è una legge che risponde a una logica di sostegno economico e perderà efficacia se sarà operativa a primavera 2010. I Comuni e le Provincie devono applicare le procedure di semplificazione, previste per legge, nell’esperimento delle gare di appalto fino a 500.000 euro, che rappresentano la maggioranza dei lavori appaltati nelle Marche”. A livello almeno nominale i comuni di Pesaro, Fano e la Provincia si sono impegnati a farlo. Per dare un piccolo segnale al sistema provinciale delle costruzioni intanto è stato ideato un concorso di idee, riservato a ingegneri e architetti della provincia, per la progettazione di un centro servizi, che possa essere utile alle imprese e che nascerà presso la sede della scuola edile in via Toscana. Il bando è una iniziativa della Cassa e scuola edile e del comitato paritetico territoriale, sostenuto dall’Ance provinciale e dai sindacati.




I Presidenti delle imprese edili aderenti a Confindustria e alla Confapi, Alberto Roscini e Francesco Napolitano, hanno incontrato il Presidente della Provincia Matteo Ricci per presentargli la situazione di difficoltà in cui versa il sistema delle piccole imprese locali e sollecitare azioni forti e tempestive che aiutino le imprese a superare la crisi.
L’incontro è intervenuto nella sede di Confindustria . Tre i temi all’ordine del giorno: il Patto di stabilità; l’adozione di procedure di appalto semplificate a disposizione delle PPAA; l’applicazione dei prezzari aggiornati.
Per sostenere il sistema delle costruzioni, che e` formato da un tessuto di imprese di dimensioni medie e piccole, è necessaria una rapida trasformazione delle risorse in cantieri per la realizzazione di opere medio-piccole, diffuse sul territorio.
Il problema degli investimenti è frenato dal rispetto del Patto di stabilità. Per questo si devono attuare iniziative che consentano alle AA l’impiego dei fondi fermi a bilancio mediante possibili accordi con il sistema bancario. Nel contempo è d’obbligo aprire un dialogo con il Governo per liberare gli Enti Locali dall’impegno del Patto.
I costruttori hanno lamentato il fatto che i comuni non usano gli strumenti che la normativa concede per esercitare la loro discrezionalità in tema di appalti.
Si denuncia infatti una mancata applicazione della trattativa privata per gli appalti fino a 500 mila euro- la stragrande maggioranza delle opere in provincia attiene a questa classe d’importo- introdotta dal Codice degli Appalti fin dall’ottobre 2008. Hanno sollecitato il Presidente Ricci affinché promuova all’interno del suo Ente e all’esterno, presso i Comuni con cui si interfaccia, l’applicazione della normativa.
Il Presidente Ricci ha ritenuto la sollecitazione fondata e utile a velocizzare l’affidamento delle gare e a garantire la buona esecuzione delle opere che, acquisite da imprese di fuori provincia, sono spesso abbandonate.
Per questo si adopererà perché il sistema di gara sia diffuso ma per questo ha chiesto agli imprenditori collaborazione nell’azione di sensibilizzazione e di monitoraggio Gli imprenditori hanno accolto l’invito e si attiveranno per raccogliere dati e informazioni sull’operato dei Comuni.
A proposito di garanzia di esecuzione, i costruttori ricordano che l’adozione di prezzi di gara congrui è la base per offerte affidabili e per questo sollecitano la provincia a vigilare perché sia utilizzato il Prezzario Regionale che è aggiornato annualmente.
I costruttori dell’ANCE e della Confapi sono a disposizione delle strutture amministrative per lavorare insieme e cercare soluzioni condivise ai vari problemi. Di contro chiedono alla politica decisioni responsabili e coerenti che entro l’anno assicurino opportunità di lavoro alle imprese locali altrimenti non si potrà garantire il futuro delle nostre maestranze.

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