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lunedì 27 luglio 2009

Mondolfo, sopralluogo della minoranza nell'ex ospedale: "Un malato terminale per colpa dei politici di centrosinistra"


"Nel 1987, con la legge regionale n° 47 del 1977, venne chiuso l’Ospedale di Mondolfo e unificato con quello di Fano. Da allora la struttura mondolfese è stata abbondantemente ridimensionata dalla ASL e praticamente chiusa nella parte di proprietà comunale ex ricovero Ciavarini Doni. Scarsa manutenzione e mancanza di una volontà politica forte per un recupero e riqualificazione dell’immobile intero lo hanno ridotto in stato di semiabbandono.
Le grandi battaglie portate aventi dai cittadini e dall’allora On. Rubinacci sono ancora scolpite nell’immaginario collettivo di tutti i mondolfesi che in quei giorni fecero di tutto per salvare la struttura ma la Regione non tornò sui suoi passi e l’Ospedale venne chiuso.
Le tante promesse che furono fatte allora e che vennero rinnovate dalle successive amministrazioni sono rimaste invece carta straccia. L’ultimo smacco proprio lo scorso anno quando la Regione Marche ha negato ancora una volta i finanziamenti al nostro Comune per il recupero dell’Ex Ospedale scatenando oltre alle nostre, anche le ire del Sindaco Cavallo che si era scagliato con veemenza contro la Regione.
Nei giorni scorsi abbiamo chiesto ed effettuato, un sopralluogo nella parte chiusa dell’ex ospedale insieme ad un tecnico dell’Asur, per renderci conto della situazione in cui versa l’intera struttura e l’immagine che ne abbiamo ricavato è quella di una struttura abbandonata comunque staticamente solida e ancora potenzialmente funzionale e recuperabile, a patto che innanzitutto e al più presto venga rifatto il tetto, sfondato in più punti nella parte più vecchia (ex camera mortuaria). Umidità e scarsa manutenzione infatti stanno prendendo il sopravvento ed occorre agire in fretta. La parte relativa all’ex casa di riposo è in condizioni peggiori
.
Il Vice-Sindaco Moschini nei gironi scorsi ha affermato con il solito eccessivo clamore che tramite l’Asur sono stati stanziati 500.000 euro per recuperare l’ospedale mondolfese anche se in realtà sono destinati solo al rifacimento del tetto. Guarda caso la notizia è uscita il giorno prima del nostro sopralluogo. Che coincidenza! L’importante è che qualcosa si muova.
La notizia infatti ci fa piacere ma resta un interrogativo: i 500.000 euro serviranno per rifare il tetto della parte di proprietà dell’ Asur, o anche per recuperare la parte di proprietà del comune? Se l’intervento non dovesse essere globale sarebbe davvero l’ennesima beffa.
La questione davvero importante, al di la dell’improrogabile sistemazione del tetto, è quella del recupero funzionale della struttura che come ricordavamo è stata chiusa 20 anni fa e che è ormai un malato terminale per colpa dei politici di centro-sinistra che in questi anni ci hanno sedotto e abbandonato con varie promesse prima una RSA, poi un Casa Protetta e infine una Casa della Salute ma nessuna di queste dopo più di 20 anni ha ancora visto la luce.
La verità è che nessuno dei nostri amministratori si è mai speso concretamente per l’ex ospedale: dalla Regione i loro compagni di centro sinistra gli intimano il silenzio e loro supinamente acconsentono. Si limitano a scrivere due righe alla regione chiedendo a cose fatte (e cioè qualche giorno prima della discussione dei piani sanitari regionali) che la struttura venga inserita in qualche modo nelle previsioni di spesa. È invece notizia di qualche mese fa che Corinaldo ha ottenuto la sua RSA, inaugurata a fine maggio 2009, quando i nostri amministratori fino a ieri ci dicevano che dopo Mondavio di RSA la regione non ne finanziava più. Ancora l’ennesima balla per giustificare il proprio scarso peso politico perfino all’interno dei loro stessi partiti di centro-sinistra che dal dopoguerra governano Provincia e Regione. Le precedenti amministrazioni comunali insomma hanno perso anni preziosi e come si sa il tempo è denaro. Siamo consapevoli che oggi è difficile reperire tali cifre e quindi diventa necessario elaborare un nuovo progetto anche attraverso il coinvolgimento di privati che possano riqualificare l’intero stabile e renderlo nuovamente operativo da un punto di vista sanitario ed assistenziale.
Siamo stanchi delle vane promesse dell’amministrazione comunale e chiederemo che la questione venga esposta e discussa urgentemente e concretamente in Consiglio Comunale".


Carlo Diotallevi
Dany Zenobi

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