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venerdì 31 luglio 2009

Davide Rossi, vice presidente provinciale, sulla centrale a biomasse di Schieppe di Orciano: "Progetto insostenibile, la Regione ne prenda atto"


Dopo l’intervento dell’On. Domenico Scilipoti dell’Idv, sul caso della centrale termoelettrica a biomasse di Schieppe di Orciano, ribadisce la propria posizione il vice presidente della Provincia, Davide Rossi, anche’egli esponente del partito di Antonio Di Pietro.
"Condivido il pensiero dell’On. Scilipoti dell’IDV. L’Italia dei valori, anche a livello nazionale, è contraria a questa modalità di smaltimento dei rifiuti, soprattutto perché ne possono derivare seri danni alla salute e all’ambiente.
Un impianto del genere potrebbe portare al degrado della vita nei borghi vicini e allo stravolgimento delle aree naturali tutelate della zona. Nelle nostre vallate, invece, dobbiamo puntare alla valorizzazione, anche a fini turistici, del patrimonio paesaggistico, storico ed artistico del territorio. Il trascinarsi annoso di questa vicenda rischia di compromettere anche qualsiasi serio e sostenibile progetto legato alle energie rinnovabili che, assieme al turismo, è l’altra grande potenzialità economica della provincia
.
L’unica nota positiva dell’”affaire” centrale di Schieppe, è che, contro questo , si è sviluppato un movimento di cittadinanza attiva e consapevole. Mi riferisco al coordinamento dei comitati delle vallate del Metauro e del Cesano, che, in questi anni ha combattuto per il rispetto della legalità e della difesa del territorio. Lo ha fatto mettendo in campo dati scientifici, convegni e battaglie legali in maniera estremamente efficace, impedendo la realizzazione dell’impianto. Ha affiancato all’opposizione “tout court” al progetto, un lavoro di informazione e di educazione sui temi ambientali estremamente serio e rigoroso, mettendo in campo una vera e propria piattaforma alternativa in tema di smaltimento dei rifiuti. Tutti quei cittadini che hanno preso parte a questo lavoro ne sono usciti più consapevoli dei propri diritti e di come farli valere di fronte alla politica e ai centri di interesse economici.
Per tutti questi motivi, prima la Regione Marche prenderà atto della insostenibilità ambientale, sanitaria e politica di questo progetto e lo archivierà e meglio sarà per tutti".

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