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domenica 22 marzo 2009

Malasanità


NELLE MARCHE NON C’E’ LIBERTA’ DI SCELTA PER L’ACCESSO ALLA SANITA'
Chi scrive è il padre di una bimba di circa un anno di età alla quale è stato tolto il pediatra da sei mesi e quindi l'assistenza sanitaria alla quale ha legittimamente diritto.
Ma facciamo un passo indietro e proverò a spiegare sinteticamente la vicenda nella speranza che, le persone che la pensano come me, possano avere un alleato e combattere assieme una battaglia giusta di rivendicazione dei propri diritti costituzionali.
A settembre del 2008 la pediatra di mia figlia si trasferisce da Fossombrone a Fano e io e mia moglie presentiamo domanda alla ASL N.3 di Fano per ottenere la continuità pediatrica in quanto, la scelta del pediatra fatta all'inizio, si basava sul principio che quel pediatra ha competenze in medicina omeopatica e questa qualifica costituisce la motivazione fondamentale della scelta.
Inoltre, essendo residente nel comune di Serrungarina, la distanza tra Fossombrone e Fano è in linea di massima la stessa.
Esiste un Accordo Collettivo Nazionale dei Pediatri, una legge assurda, inutile e antidemocratica che prevede come parametro discriminante la distanza e “l'ambito territoriale” al quale si è appellata la dirigente Avv. M. Barattini a motivazione del rifiuto della continuità pediatrica, nonostante le mie precise opinioni e valide motivazioni di salute di mia figlia.
Pochi giorni fa leggo su internet una dichiarazione dell'assessore alla sanità delle Marche Almerino Mezzolani dal titolo “Servizi qualificati nell'entroterra marchigiano” in cui si prospettano investimenti infrastrutturali, in particolare lungo l'asse viario Marche-Umbria, che “potranno indurre i residenti a rivolgersi presso le strutture sanitarie delle regioni confinanti, se i cittadini non troveranno risposte adeguate alle necessità sul loro territorio”.
Ma come: io che abito a metà strada tra Fano e Fossombrone, nell'ambito tra l'altro della stessa ASL N.3, non posso spostarmi da un posto all'altro e nelle zone di confine addirittura la gente si può spostare da una regione all'altra?
Sarebbe meglio che l'assessore alla sanità Mezzolani, soprattutto in questi peridi di ristrettezze economiche, prima di investire altri soldi di noi cittadini contribuenti, verificasse l'enorme carenza dei servizi sanitari esistenti che addirittura negano diritti sanciti dalla costituzione italiana.
O forse questo è l'ennesimo atto vessatorio della Giunta Regionale e dei suoi apparati nei confronti di un cittadino, membro del Coordinamento dei Comitati, che lotta per il rispetto della salute della propria famiglia e per la comunità?
Da una parte si vorrebbe realizzare un bel mega inceneritore di biomasse a Schieppe di Orciano, a poche centinaia di metri da casa mia, inceneritore che l’IST – Istituto Nazionale per la Ricerca su Cancro ha definito pericoloso per la salute in ragione delle emissioni prodotte; dall'altra si vogliono togliere strutture sanitarie come gli ospedali di Pergola, di Fossombrone, e costruire ospedali centralizzati con i soldi dei cittadini e lontano dai cittadini, assegnare medici e pediatri in maniera forzata e ingiustificata come nel mio caso specifico.
Caro “governatore” Spacca, assessore al “disastro ambientale” Amagliani e assessore al “disastro sanitario” Mezzolani, sappiate che la gente è stufa di questi soprusi e non intende più chinarsi e continuare a prenderla in quel posto col sorriso sulle labbra: non siamo più disposti a farci mettere i piedi sulla testa e venderemo molto cara la nostra pelle.
E' un atto veramente spregevole negare la libertà di scelta riguardo alle cure sanitarie di una bambina indifesa di un anno di vita!

Stefano Scarpetti
Un genitore arrabbiato

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