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domenica 4 luglio 2010

San Lorenzo in Campo, al via un campo di didattica archeologica nel sito di Miralbello


Dal 5 al 9 luglio prossimi si terrà una nuova attività di didattica archeologica nel territorio di San Lorenzo in Campo e più precisamente nel sito di Miralbello.
Si tratta di un'area estesa sulla sponda sinistra del fiume Cesano, proprio di fronte alla città romana di Suasa.
La località è nota per le numerose segnalazioni archeologiche che ne attestano una lunga e antichissima frequentazione, dalla preistoria al medioevo.
I resti più evidenti sono oggi quelli delle cisterne romane sulle pendici della collina che domina l'area e della torre medievale sulla sua cima. Non si può escludere che qui sorgesse un abitato preromano progenitore di quello romano di Suasa.
In età romana il sito ha ospitato una villa o un piccolo borgo e nel periodo successivo una chiesetta e la torre già citata. Alle pendici della collina correva un’importante diramazione della via Flaminia il cui tracciato è oggi sostanzialmente ricalcato dalla Sp. Pergolese.
Alcune significative ricostruzioni grafiche di questo sito nelle sue varie trasformazioni storiche sono visibili nel Museo del Territorio di Suasa a San Lorenzo in Campo.
L'area, già nota alla Soprintendenza per i Beni Archeologi per le Marche e al Dipartimento di Archeologia di Bologna, è ora oggetto di rinnovato interesse grazie all'iniziativa promossa dal Consorzio Città Romana di Suasa, in accordo con la Soprintendenza per i beni Archeologici delle Marche, e sostenuta dal Comune di San Lorenzo in Campo.

Si tratta di un campo scuola di una settimana per studenti di diverse scuole superiori di Jesi (Liceo Classico; Liceo Scientifico; Istituto Tecnico per Geometri) che hanno partecipato al corso di orientamento all’archeologia organizzato dall’Archeoclub sede di Jesi presieduto dall’avvocato Marco Cercaci, Presidente del Consorzio Città Romana di Sausa, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche e del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna.

Terminata la fase teorica, (che si è espressa con cicli di lezioni propedeutiche tenute presso la sede dell’Archeoclub di Jesi), lunedì 5 Luglio, si passa, dunque, a quella pratica. Il Lavoro sul campo è coordinato da alcuni esperti archeologi collaboratori dell'Ateneo Bolognese e dell’Archeoclub Jesino.

L'attività prevede un lavoro di documentazione delle strutture delle cisterne romane, oggi vasche di una fontana e alcuni rilevamenti geofisici utili per provare a mappare la presenza di antiche strutture sepolte senza scavare. Il campo scuola si svolgerà mentre sarà in corso anche l'annuale campagna di scavo dell'Università di Bologna, dal 5 al 30 luglio, nei siti di di Suasa (Castelleone di Suasa) e di Santa Maria in Portuno (Corinaldo).

In questo periodo, sempre nell'ambito della campagna 2010 dell'Università di Bologna, si svolgerà il laboratorio 'in profondità senza scavare' (19-23 luglio) con ricognizioni aeree nella valle del Cesano, rilievi geofisici a Suasa e nel borgo medievale di Mondavio, oltre al laboratorio di archeologia dell'architettura (26-30 luglio) nella Fortezza di Mondavio.

Il 21 luglio, inoltre, presso il teatro “Mario Tiberini” di San Lorenzo in Campo, alle ore 18,30, verrà presentato il volume dedicato ai venti anni di ricerche dell'Università di Bologna nella valle del Cesano, mentre il 24 luglio verranno inaugurate le esposizioni sui reperti scritti nei musei di San Lorenzo in Campo, di Castelleone di Suasa e di Madonna del Piano a Corinaldo. I risultati di tutte le attività estive verranno presentati venerdì 30 luglio alle 18,30 a Mondavio.

L’organizzazione dell’attività è stata possibile grazie alla generosa disponibilità dei proprietari dei terreni in cui si effettueranno i lavori sopraccitati. Gli studenti saranno ospitati presso l’oratorio parrocchiale di S. Lorenzo in Campo messo a disposizione dal Parroco Don Federico Tocchini.

L’amministrazione Comunale di S. Lorenzo in Campo oltre alla funzione di coordinamento dell’iniziativa ha anche organizzato tutti i servizi necessari alla migliore accoglienza di questo gruppo di “futuri archeologi”.


Comunicato stampa

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