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giovedì 3 giugno 2010

Pergola, il sindaco Baldelli: “La gestione e il controllo del Servizio Idrico devono tornare ad essere totalmente pubblici”


Anche il sindaco di Pergola Francesco Baldelli ha aderito alla campagna referendaria “Acqua pubblica”.
Lo ha fatto firmando, sabato scorso, due dei tre quesiti referendari e nello specifico i primi due.
Con la sottoscrizione del primo quesito il primo cittadino di Pergola vuole contribuire all’abrogazione dell’art. 23 bis della Legge 133 del 2008 con l’obiettivo di contrastare l’accelerazione alla privatizzazione e alla consegna al mercato dei servizi idrici.
Con il sostegno al secondo quesito l’intenzione dei referendari, sostenuta anche dal Sindaco Baldelli, è quella di puntare alla cancellazione dell’articolo 150 del Decreto Legislativo 152 del 2006. In questo modo non sarebbe più consentito il ricorso né alla gara né all’affidamento della gestione dei pubblici acquedotti a società di capitali, favorendo il percorso verso l’obiettivo della ripubblicizzazione del servizio idrico, ovvero la sua gestione attraverso enti di diritto pubblico con la partecipazione delle comunità locali.

“In questo modo, e cioè firmando con convinzione i primi due quesiti, continuerò la mia battaglia per l’acqua pubblica. Da sempre mi sono interessato a questo tema di grandissima importanza e per questo sostengo le iniziative di chi si sta impegnando affinché il controllo e la gestione delle risorse idriche possano rimanere di esclusiva competenza pubblica.”

Non va dimenticato che Baldelli, al tempo consigliere di opposizione, lottò strenuamente contro l’affidamento dell’acquedotto cittadino, da parte del Comune di Pergola a Marche Multiservizi. Una battaglia contro quella che l’attuale Sindaco Baldelli definiva "una sorta di privatizzazione vista la presenza nella compagine di Hera s.p.a.".
Dopo lunghe battaglie la maggioranza consiliare di centrosinistra si spaccò approvando un ordine del giorno presentato proprio da Baldelli insieme ai colleghi Donnini e Marasco con la quale si impegnava la giunta a mantenere il controllo diretto sul servizio idrico comunale. "Una decisione forte però che nessuno volle ascoltare, tantomeno il sindaco e l’amministrazione comunale di allora".


Comunicato stampa

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