martedì 1 giugno 2010
Consiglio provinciale: personale, Medioriente e acqua pubblica
PESARO – “Stiamo semplicemente applicando il contratto collettivo nazionale di lavoro della dirigenza, siglato lo scorso febbraio”. Così l'assessore Daniela Ciaroni ha risposto in consiglio provinciale all'interpellanza di Roberto Giannotti (Pdl), che ha chiesto chiarimenti sulle risorse finanziarie destinate all'indennità di posizione dei dirigenti dell' Ente di via Gramsci.
Poi il dibattito è tornato ancora sulla questione Cspa. Per Giannotti, “la società deve essere chiusa entro il 2010. Chiediamo concorsi aperti, corsi di formazione per garantire a tutti la preparazione di base e commissioni esterne. Ci rivolgeremo alla Corte di Conti, per chiarire se ci sono responsabilità di carattere finanziarie e economiche”. Ha aggiunto Giulio Tomassoli (Pdl): “Non è corretto che le commissioni dei concorsi siano composte dagli stessi dirigenti che hanno lavorato 4 anni con i dipendenti del Cspa”.
Ha risposto la Ciaroni: “La chiusura della società avverrà entro il 2011, come prevede lo statuto. Ci saranno i concorsi pubblici entro quest'anno, per reinternalizzare le attività”.
Sulla richiesta della minoranza relativa ai corsi di formazione: “Non è competenza dell'Ente che indice i concorsi. E per quello che riguarda le commissioni, occorre limitare al minimo il ricorso agli esterni. Perchè ciò comporta costi elevati, per cui sarà ridotto allo stretto necessario”.
Poi la discussione si è spostata sulle vicende accadute nelle ultime ore in Medioriente. Con Renzo Savelli (Rc) che ha presentato un ordine del giorno di condanna “senza se e senza ma di comportamenti che rischiano di riaccendere la spirale delle violenze”. Per Matteo Ricci, “è giusto che il consiglio esprima la sua indignazione. E’ un attacco incomprensibile e agghiacciante. E testimonia il fragile equilibrio nel processo di costruzione di pace».
L’opposizione, che ha votato contro l’urgenza del documento, ha contestato una formulazione contenuta nel testo (“Nessuno stato democratico o che si definisce tale può inviare commando per compiere stragi di innocenti senza incorrere nella riprovazione degli altri stati democratici”).
“Condanniamo l’azione – ha detto il capogruppo del Pdl Antonio Baldelli -, ma contestiamo il modo in cui si vuole discutere. Non si può mettere in dubbio il carattere democratico di Israele: significa violare le regole elementari di diplomazia internazionale”.
E così Pdl e Lega hanno presentato un documento alternativo di condanna del gesto. Non si è trovata la convergenza su un possibile ordine del giorno unitario. La maggioranza (astenuti Vergari e Savelli) ha votato l’ordine del giorno siglato dell’opposizione. Ma Pdl e Lega si sono astenuti sul documento di Savelli (votato da maggioranza e Udc) sebbene emendato della frase “incriminata”.
Si discute in chiusura anche di acqua, con l’ordine del giorno di Savelli che “si oppone alla privatizzazione, condividendo la lotta dei Comuni che, nella loro autonomia, intendono continuare a gestire in house il proprio servizio idrico”. L’opposizione non si è riconosciuta nel testo e ha firmato, sotto impulso di Elisabetta Foschi (Pdl), un documento alternativo, “per rivedere l’affidamento del servizio idrico integrato a Marche Multiservizi”, precisando che “il Comune di Fano ha fatto bene a mantenere in house la gestione del servizio idrico, opponendosi alla fusione di Aset in Marche Multiservizi”.
Il testo di Pdl, Lega e Udc non è passato (10 favorevoli, 10 contrari e 7 astenuti), mentre c’è stato il sì del consiglio all’ordine del giorno di Savelli (astenuta l’opposizione) che ha accolto la modifica, tra l’altro, di alcuni passaggi riferiti al Governo e contestati dalla minoranza.
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