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venerdì 22 gennaio 2010

Piano casa, arrivano a centinaia le richieste di ampliamento. In provincia di Pesaro, grazie alla legge, potranno partire lavori per 50milioni di euro


Sono tante le domande che stanno pervenendo ai Comuni della provincia da parte di cittadini e tecnici in ordine al Piano casa e agli interventi ad esso connessi con particolare riferimento alla possibilità di aumentare la superficie abitativa degli immobili del 20%. In base ad un mini sondaggio effettuato dalla CNA, i Comuni che hanno ricevuto in percentuale il maggior numero di richieste sono quelli della costa ed in particolare Pesaro, Fano, Marotta-Mondolfo e Gabicce. Numerose le richieste anche a Fossombrone, Cagli e Urbania. Si tratta in particolare di richieste dei cittadini che chiedono quali interventi poter effettuare nelle proprie abitazioni e di tecnici relativamente all’applicazione dei regolamenti. Secondo una stima della CNA, in provincia di Pesaro e Urbino, entro la primavera-inizio estate, potrebbero aprire almeno 1.600 cantieri per un totale di interventi pari ad oltre 50milioni di euro. Una bella iniezione di ossigeno per il sistema delle imprese del comparto edilizia ed impiantistica della provincia. Grazie infatti all’approvazione del Piano Casa sarà dato il via ad una serie di interventi di ampliamento, straordinaria manutenzione, demolizione e ricostruzione sia di edifici civili ma anche di edifici non residenziali.

Le stime fatte dall’Unione costruzioni della CNA di Pesaro e Urbino, riguardano un territorio sul quale insistono almeno 200mila abitazioni di cui oltre la metà costruite prima degli anni Sessanta. Considerando che le imprese del settore sono oltre 6mila, i calcoli della CNA riguardano gli interventi che il Piano casa potrà mettere in moto ed in particolare quelli relativi alla demolizione, ampliamento e ricostruzione di unità abitative e non pari ad una media di 25-30mila euro a lavoro.

“Si tratta di un’opportunità straordinaria per le nostre imprese - afferma Fausto Baldarelli, responsabile provinciale dell’Unione costruzioni della CNA - perché darà l’opportunità a tanti proprietari di immobili di poter ampliare (fino ad un massimo del 20% della superficie dell’immobile), o ristrutturare la propria casa”. “Un’opportunità grande per le nostre imprese - dicono in coro Marco Rossi, presidente di Cna Costruzioni e Francesco Zolfanelli, presidente dell’Unione impiantisti - perché si potranno liberare risorse economiche per dare nuovo slancio ad un comparto fortemente in crisi da alcuni mesi”.

La CNA ricorda inoltre ai cittadini che oltre a questo tipo di interventi (aumento della superficie), sarà possibile usufruire delle agevolazioni fiscali del 36% già in vigore per le ristrutturazioni e del 55% se gli interventi prevedono l’impiego di interventi di tecnologie verdi tesi al risparmio energetico.

“All’interno del piano casa approvato - dice Fausto Baldarelli, l’articolo 8 prevede poi un passaggio importante per gli appalti pubblici fino a 500mila euro. Secondo quanto stabilisce la legge, infatti, le imprese del territorio potranno avere una linea preferenziale negli inviti alle gare d’appalto per lavori pubblici”.

Affinché la legge regionale possa avere subito dei risultati concreti, secondo la CNA, occorre che i Comuni agevolino cittadini e imprese nel recepimento dei regiolamenti e della norme che disciplinano il Piano casa.

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