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domenica 17 gennaio 2010

A Castelvecchio si festeggia Sant'Antonio Abate


E’ tutto pronto a Castelvecchio per festeggiare nel pomeriggio Sant’Antonio Abate. Nel paese cesanense è una tradizione che si rinnova da ben 27 anni. Il periodo che dal solstizio d'inverno porta all'equinozio di primavera, dall'antichità ai nostri giorni è all'insegna di feste di tipo opposto. Troviamo il Carnevale e la Mezzaquaresima, di tipo allegrotto, la Candelora, la Quaresima e le Ceneri per ricordarci che non siamo fatti di sola carne. Feste e penitenze sono un retaggio dell'antica cultura religiosa, sia romana sia celtica, un esempio è la festa di Sant’Antonio Abate. Il 17 gennaio è un giorno importante per la tradizione agricola Castelvecchiese; in piazza XXV aprile davanti alla chiesa si festeggia infatti con la benedizione degli animali, Sant’Antonio Abate. “La festa di Sant’Antonio – spiega Francesco Solfanelli – è per la comunità rurale di Catelvecchio una importante pausa di riflessione: assaporamento gustoso della propria fatica e del proprio sacrificio; rendimento di grazie per i propri animali nonché proposito di miglioramento per il nuovo anno. Anche quest’anno sono tutti invitati a partecipare alla santa benedizione che si terrà alle ore 15 nella piazza antistante la chiesa, dove al termine della funzione, in un clima di allegria e “fratellanza”, si potranno assaggiare i famosissimi panini con salsiccia alla Sant’Antonio accompagnati da un esclusivo vino di stretta produzione contadina”.
La salsiccia di Sant’Antonio proviene dalla grande tradizione della lavorazione delle carni suine di Castelvecchio e la sua unicità è data dal fatto che viene interamente cotta nel vino bianco delle colline cesanensi.

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