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martedì 8 dicembre 2009

Marotta Unita? Luca Stefanelli: "Magari sotto Fano, che ne pensano Solazzi e Aguzzi? Se ne parla solo in campagna elettorale, mancanza di rispetto"


“Non vedo di buon occhio la questione di Marotta unita perché Ponte Sasso e tutta la fascia di territorio a sud del Metauro, si troverebbero private di una serie di servizi pubblici, su cui l’amministrazione fanese in questi anni ha sempre investito”.
E’ forte la presa di posizione di Luca Stefanelli, consigliere comunale del Partito democratico e per anni presidente della sesta circoscrizione, fuori dal coro e non mancherà di far discutere.


“Ponte Sasso diventerebbe la nuda e cruda periferia di Fano. Stessa cosa mi pare di capire accadrebbe per Mondolfo che sarebbe messa in secondo piano perché il concentrato degli abitanti e investimenti è sulla costa. Non si può parlare di Marotta unita solo come antipasto di una scadenza elettorale, come ha fatto il sindaco Aguzzi, proponendo di svendere una parte del territorio, politicamente non vicina a lui, prima del voto di giugno”.

Stefanelli ne ha anche per l’assessore regionale Vittoriano Solazzi che a breve dovrebbe portare in giunta la proposta di legge per il referendum.

“Dopo un antipatico e subdolo silenzio durato anni, a 3 mesi dal voto si ricorda della questione. Questa è mancanza di rispetto per il territorio e il Comitato Pro Marotta Unita, che non si è accorto di essere preso in giro e usato ogni volta solo per fini elettorali. Ci sono problemi di coordinamento come sostiene il Comitato, ma non credo si possano risolvere spostando i confini più a nord o più a sud”.

Qual è la proposta?

“Serve un coordinamento sovraordinato in pianta stabile, penso alla Provincia e faccio un appello al presidente Ricci perché dia una delega precisa a un assessore di coordinare i Comuni di Fano, Mondolfo e San Costanzo su temi di sviluppo urbanistico-economico, scelte sinergiche di promozione del territorio, integrazione di servizi, sviluppo di una viabilità sostenibile.
Al Comitato chiedo di superare i confini e di ragionare con tutti cittadini, sopra quelli che sono gli schieramenti politici, perché sarà la cittadinanza democraticamente che dovrà decidere del suo futuro con un referendum che coinvolgerà l’intera popolazione di Fano e Mondolfo.
Altrimenti per superare i problemi che ci sono, tutto il territorio di Marotta, passi sotto il Comune di Fano, più grande, che così lo diventerebbe ancor più, e potrebbe disporre di maggiori trasferimenti per realizzare importanti investimenti. Che ne pensano Aguzzi e Solazzi? Se Marotta deve passare sotto Mondolfo, bene, ma lo deve fare sapendo che deve indennizzare il Comune di Fano di tutti gli investimenti. Ci riesce il sindaco Cavallo con il suo bilancio? I cittadini di Fano nord non saranno contenti di perdere strutture importanti che hanno contribuito a pagare! Con un equo indennizzo Fano potrebbe realizzare quelle opere che andrebbe a perdere, in altre zone, in primis a Ponte Sasso e Torrette. A tal proposito stimolerò la nascita di un Comitato di difesa di questa zona visto che non c’è più la circoscrizione e che alcuni consiglieri di maggioranza tacciono”.

3 commenti:

  1. Abito a Marotta da più di trent'anni e l'unico investimento buono fatto dal comune di Fano è stato ristrutturare via Ferrari! E poi? Aiuole incolte ed erbacce ovunque! Per quanto riguarda Torrette e, ancor peggio, Pontesasso, a me sembra che questi due quartieri siano da tanti anni la periferia desolata di Fano. Un comune che va dalla Gimarra al Cesano? Allora sì che Marotta sarebbe veramente abbandonata a se stessa!
    E non si metta in mezzo Mondolfo con la scusa che possa rimanere isolata dal centro costiero: se c'è una cittadina che ci ha sempre rimesso, quella è proprio Marotta!!!!!!!!!

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  2. Non si riesce a comprendere tutta l'avversione di Stefanelli nei confronti dell'unificazione di Marotta. Non abbiamo nemmeno capito se parla a titolo personale o dell'intero PD di cui è autorevole esponente. Ho letto molto attentamente le sue argomentazioni a tratti appaiono confuse e contraddittorie.
    Quando afferma che "Ponte Sasso e tutta la fascia di territorio a sud del Metauro, si troverebbero private di una serie di servizi pubblici, su cui l’amministrazione fanese in questi anni ha sempre investito”. Ma pensa davvero il consigliere comunale di Fano che Mondolfo distrugga quelle strutture o non sia capace di gestirle o che il nuovo sindaco vieti ai cittadini fuori comune di usufruirle? Non ne usufruiscono ora anche i marottesi di Mondolfo? E ancora, sono parole di Stefanelli:"“Ponte Sasso diventerebbe la nuda e cruda periferia di Fano". Primo, nessuno vieterebbe a Pontesassso, qualora lo volesse, di passare anche lui sotto il comune di Mondolfo. Secondo, se teme che Pontesasso diventi l'estrema periferia di Fano, perchè dovrebbe diventarlo Marotta di Mondolfo passando sotto l'amministrazione di Fano come lui auspica? E ancora un'altra chicca:"Mondolfo sarebbe messa in secondo piano perché il concentrato degli abitanti e investimenti è sulla costa". Non sa forse l'esponente del partito democratico che anche attualmete la popolazione residente di Marotta di Mondolfo è di gran lunga superiore a quella del capoluogo? Un buon amministratore dovrebbe sapere che gli investimenti vanno fatti ove c'è necessità e che concentrarli solo su una parte del territorio significherebbe creare squilibrio e malcontento tali da influire a suo sfavore nelle successive consultazioni elettorali. Mi meraviglia che Stefanelli, cittadino di una periferia non sappia che le elezioni si vincono su tutto il territorio e anche grazie alle periferie. A Marotta non serve il palliativo del coordinamento dei Comuni che non c'è mai stato fino ad oggi e ci sarà ancor meno per imposizione. Marotta non vuol essere gestita per ordine di Ricci, ma essere presenza consapevole delle proprie scelte. Marotta di Fano viene inoltre presentata come un territorio paludoso da bonificare, senza potenzialità e privo di risorse, dove ci sono solo di soldi da spendere. Stefanelli finge di dimenticare che Marotta di Fano è una località vitale, una località turistica dove funzionano egregiamente oltre dieci alberghi, dove la gente lavora,produce reddito e paga le tasse. Si dimentica di dire che in conseguenza dell'aumento della popolazione aumentano anche i trasferimenti e le compartecipazioni statali. Ma si può essere di più in così perfetta mala fede?

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  3. Non si riesce a comprendere tutta l'avversione di Stefanelli nei confronti dell'unificazione di Marotta. Non abbiamo nemmeno capito se parla a titolo personale o dell'intero PD di cui è autorevole esponente. Ho letto molto attentamente le sue argomentazioni a tratti appaiono confuse e contraddittorie.
    Quando afferma che "Ponte Sasso e tutta la fascia di territorio a sud del Metauro, si troverebbero private di una serie di servizi pubblici, su cui l’amministrazione fanese in questi anni ha sempre investito”. Ma pensa davvero il consigliere comunale di Fano che Mondolfo distrugga quelle strutture o non sia capace di gestirle o che il nuovo sindaco vieti ai cittadini fuori comune di usufruirle? Non ne usufruiscono ora anche i marottesi di Mondolfo? E ancora, sono parole di Stefanelli:"“Ponte Sasso diventerebbe la nuda e cruda periferia di Fano". Primo, nessuno vieterebbe a Pontesassso, qualora lo volesse, di passare anche lui sotto il comune di Mondolfo. Secondo, se teme che Pontesasso diventi l'estrema periferia di Fano, perchè dovrebbe diventarlo Marotta di Mondolfo passando sotto l'amministrazione di Fano come lui auspica? E ancora un'altra chicca:"Mondolfo sarebbe messa in secondo piano perché il concentrato degli abitanti e investimenti è sulla costa". Non sa forse l'esponente del partito democratico che anche attualmete la popolazione residente di Marotta di Mondolfo è di gran lunga superiore a quella del capoluogo? Un buon amministratore dovrebbe sapere che gli investimenti vanno fatti ove c'è necessità e che concentrarli solo su una parte del territorio significherebbe creare squilibrio e malcontento tali da influire a suo sfavore nelle successive consultazioni elettorali. Mi meraviglia che Stefanelli, cittadino di una periferia non sappia che le elezioni si vincono su tutto il territorio e anche grazie alle periferie. A Marotta non serve il palliativo del coordinamento dei Comuni che non c'è mai stato fino ad oggi e ci sarà ancor meno per imposizione. Marotta non vuol essere gestita per ordine di Ricci, ma essere presenza consapevole delle proprie scelte. Marotta di Fano viene inoltre presentata come un territorio paludoso da bonificare, senza potenzialità e privo di risorse, dove ci sono solo di soldi da spendere. Stefanelli finge di dimenticare che Marotta di Fano è una località vitale, una località turistica dove funzionano egregiamente oltre dieci alberghi, dove la gente lavora,produce reddito e paga le tasse. Si dimentica di dire che in conseguenza dell'aumento della popolazione aumentano anche i trasferimenti e le compartecipazioni statali. Ma si può essere di più in così perfetta mala fede?

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