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venerdì 11 dicembre 2009

Centrale turbogas, dall'Assessore Amagliani: un no chiaro e deciso. "Contro ogni criterio del PEAR. Improponibile in un Comune Bandiera Arancione"


Centrale Termoelettrica a Corinaldo (AN). Amagliani: un no chiaro e deciso. La centrale è contro ogni criterio del PEAR. Improponibile in un Comune Bandiera Arancione, borgo storico tra i più belli d’Italia, a vocazione turistico-ambientale

"Il Servizio Ambiente e Difesa del suolo della Regione Marche sta predisponendo le procedure per il rilascio del previsto parere e osservazioni richiesti dal Ministero dell’Ambiente in merito alla costruzione di una centrale termoelettrica da realizzare nel Comune di Corinaldo dalla ditta Edison S.p.A.

Si può già anticipare, come già del resto riportato dagli organi di informazione con le dichiarazioni del presidente Spacca, che la Regione Marche non potrà rilasciare l’intesa positiva di cui alla legge 55 del 2002. La contrarietà all’istanza della ditta Edison per costruire una centrale nel territorio di Corinaldo e opere annesse, tra le quali metanodotti ed elettrodotti che ricadono in nove comuni della Provincia di Pesaro-Urbino, non è frutto di una mera presa di posizione, ma della naturale consequenzialità alle scelte fatte a suo tempo con lo strumento di programmazione regionale in materia energetico-ambientale che è il PEAR. In particolare la taglia dell’impianto pari a 870 MWe supera di gran lunga il limite di 100MWe previsto dal PEAR. A questo punto, allora, viene spontanea una riflessione: se la normativa statale prevede l’acquisizione dei pareri delle Regioni, se le Regioni devono disporre giustamente di un piano che regolamenta la costruzione degli impianti di produzione energetica e se le stesse Regioni si danno, quindi, uno strumento programmatorio energetico-ambientale (le Marche sono state tra le prime con la Sardegna) le società, prima di proporre istanze di simile impatto, non si informano e non tengono conto anche delle normative regionali? Perché altrimenti è lecito interpretare le iniziative per la costruzione di impianti di dimensioni ben 8 volte superiori ai limiti consentiti o come ignoranza di legge, che non è – come noto – scusabile, o come provocazione o peggio – ma forse non sarà questo il caso – magari si spera in uno scavalcamento delle competenze regionali in materia di governo del territorio, di energia e ambiente, come del resto è già accaduto recentemente.

Non è secondario poi sottolineare che, a livello di impatto ambientale Corinaldo non potrebbe sopportare, fisiologicamente e socialmente, una struttura di tali dimensioni: è un comune storicamente vocato al turismo culturale e ambientale, con un borgo storico tra i meglio conservati delle Marche e d’Italia, (rientra infatti nella rosa ristretta dei 100 Borghi più belli d’Italia) detentore dal 2002 di ben 6 Bandiere Arancioni, i riconoscimenti del Touring Club che certificano ogni due anni la qualità turistico-ambientale dei comuni italiani dell’entroterra. Corinaldo, inoltre, nel 2008 è stato scelto dalla Commissione Europea come comune destinazione turistica europea d’eccellenza, nell’ambito del progetto Eden, per il turismo sostenibile e le risorse immateriali. Mi domando, quindi, come tutta questa certificazione che attesta un patrimonio socio-culturale ad elevato grado di qualità di vita, potrebbe convivere con una centrale termoelettrica di tale impatto ambientale. E se di ciò non ne debbano tenere conto anche il Ministero dell’Ambiente e il Ministero dello Sviluppo economico, se proprio non vorranno tenere conto del parere della Regione. In ogni caso, proprio il 14 dicembre, data fissata dal Ministero dello Sviluppo economico per la prima conferenza dei servizi, insieme al collega Fabio Badiali porteremo all’esame della giunta regionale queste osservazioni all’interno di una specifico atto che ribadirà il no all’impianto, espresso nelle sue motivazioni tecniche attraverso il dirigente regionale che parteciperà alla conferenza dei servizi".




Marco Amagliani

Assessore all’Ambiente della Regione Marche

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