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mercoledì 18 febbraio 2009

Marotta unita: si vota su Facebook


Aspettando il referendum sull’unificazione di Marotta, c’è chi ha già interpellato il popolo. L’idea è venuta al capogruppo di minoranza di Mondolfo, Carlo Diotallevi, che attraverso Facebook ha chiesto al popolo della rete, di esprimersi su uno dei temi da sempre più sentiti dai marottesi. Agli iscritti, sopra 400, del gruppo “I love Marotta” la domanda formulata è stata questa: “Nelle scorse settimane si sono incontrati in Regione il Sindaco di Fano Aguzzi e di Mondolfo Cavallo. Aguzzi, è la prima volta per un Sindaco di Fano, si è reso disponibile a interpellare i cittadini di Marotta per conoscere la loro volontà in merito all'unificazione, e poi prenderne atto e agire di conseguenza. La Regione si è resa disponibile a indire un referendum per chiedere ai marottesi se sono disponibili ad avere una Marotta unita nel territorio mondolfese visto che per legge non ci si può staccare dal Comune di Mondolfo. Cosa ne pensi? Come voteresti?”

Al sondaggio hanno risposto più di 200 navigatori. “Le opinioni più ripetute – spiega Diotallevi – sono quelle di chi vorrebbe un Comune di Marotta autonomo, ma per legge non è possibile, subito dopo ci sono quelli che auspicano Marotta unita sotto Fano. Anche questa ipotesi è impraticabile giuridicamente. Solo una minoranza vorrebbe Marotta unita sotto Mondolfo. Sull'ipotesi di un nuovo referendum, tantissimi hanno chiesto chi sarebbe a votare. La maggioranza si è pronunciata per un voto limitato ai soli cittadini di Marotta di Fano. L'idea trapelata dalla Regione di far votare tutti è interpretata come una farsa che porterebbe al fallimento definitivo. Porremo in essere quelle iniziative necessarie per ottenere subito garanzie dai due Comuni e dalla Regione in merito ai tempi brevi di questa nuova consultazione e soprattutto alla questione di chi deve votare e a quale quesito. A esprimersi devono essere solo gli abitanti di Marotta di Fano oggetto di eventuale spostamento amministrativo. Se non fosse così le minoranze non potrebbero mai autodeterminarsi e sarebbe come chiedere un referendum per l'autonomia del Tibet e poi far votare tutta la Cina!”

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