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mercoledì 21 gennaio 2009

Difesa del Catria anche su Facebook


Tutto è pronto: sabato si terrà l’inaugurazione del comprensorio sciistico Catriasky. La cerimonia, in località Caprile, prenderà il via alle ore 10. Ma intanto più che la neve fioccano le polemiche: da associazioni ambientaliste e addirittura da Facebook.
“L’operazione – spiega la Lupus in fabula – non convince molti cittadini e associazioni. Troppe le incongruenze, i soldi spesi, nessun tangibile progetto di rilancio. Ce n’è più che a sufficienza per mettere in discussione la credibilità degli amministratori. Siamo in periodo di recessione conclamata. I servizi pubblici ormai da diversi anni, vengono ceduti ai privati con buona pace di molti amministratori. La provincia di Pesaro non fa eccezione. Il cittadino medio, quello che non arriva alla fine del mese con il proprio stipendio, se fosse stato chiamato a esprimersi, avrebbe appoggiato la scelta fatta da Comune di Frontone, Provincia e Regione? Sarebbe stato d’accordo nello spendere 3 milioni di euro sulla bidonvia o, piuttosto, avrebbe chiesto di stornare l’investimento a favore di asili, ospedali e altro? Investire in impianti come quello della bidonvia senza pianificare la chiusura di almeno alcune delle strade che portano alla cima del monte, spendere nuovamente soldi in impianti che già in passato erano stati dismessi perché antieconomici, pretendere di fare, di un posto dove nevica due volte l'anno e dove la neve non si mantiene, un polo sciistico, sono cose che non hanno senso. Quanti posti di lavoro verranno creati? In quanti anni si pensa di ammortizzare il costo dell’operazione?”
Rincara la dose Mauro Furlani di Pro Natura Marche.
“E’ triste pensare che si possa impunemente irrompere nel cuore di un ambiente naturale e operare rilevanti devastazioni in barba a tutti i vincoli paesaggistico, idrogeologico, botanico-vegetazionali previste dalle normative nazionali, regionali ed europee. Se è vero, come riportano i giornali, che le opere effettuate sono prive delle necessarie autorizzazioni, ci si chiede dove fossero le autorità competenti e come si sia potuto devastare un ampio settore montano senza che alcuna autorità abbia trovato nulla da eccepire. Da quanto dichiarato dall’Ufficio Urbanistico della Provincia, sembrerebbe che la pratica di concessione sia ancora in fase istruttoria e che l’ufficio abbia fatto richiesta di un supplemento di documentazione in merito al vincolo idrogeologico. La Regione, cui spetta l’analisi della valutazione di incidenza, trovandoci in pieno Sito di Importanza Comunitaria e Zona di Protezione Speciale, sembra non essersi ancora pronunciata. Ad aggravare ancor di più la responsabilità regionale c’è l’assoluta ignoranza dei vincoli floristici”.
Il dibattito si è accesso pure in internet, su Facebook nel gruppo Amici del Monte Catria. Anche qui piovono forti critiche.

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