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sabato 20 dicembre 2008

Unione dei Comuni, Stortoni: "Il federalismo fiscale apre nuove occasioni per gli enti locali"


“Il federalismo fiscale apre nuove occasioni per gli enti locali chiamati a gestire servizi e risorse in modo equilibrato ed efficiente”. Moris Stortoni coordinatore locale di Forza Italia che a breve anche a Mondavio confluirà nel PdL, parte dalla riforma federalista per analizzare presente e futuro delle Unioni dei Comuni. “Quella approvata dal governo guidato da Silvio Berlusconi è una legge che si basa innanzitutto sul principio di responsabilità ed efficienza. Soprattutto grazie a questo nuovo tipo di logica il federalismo fiscale apre nuove occasioni per gli enti locali. Penso anche a quelle “strutture organizzative” come le Unioni dei Comuni, in cui anche Mondavio ha speso in questi anni energie e risorse. Esse devono necessariamente dimostrare la loro utilità in termini di servizi resi al cittadino e di risparmio di risorse economiche. Questo processo virtuoso può scaturire solo da una radicata volontà politica che non possiamo nascondere essere stata inadeguata negli ultimi anni. Non sono chiari gli obbiettivi che intende raggiungere l’Unione Valcesano per quanto concerne alcuni servizi”. Quali? “Ad esempio il servizio di Polizia Municipale o per quanto riguarda la promozione turistica quale occasione di sviluppo economico e culturale del territorio. Spiace assistere nell’Unione solo a polemiche interne al centro sinistra, che rivestono un interesse marginale o nullo per la cittadinanza. Quello dell’Unione è un investimento sbagliato che non produce risultati, contrariamente a quanto sbandierato da tempo da molti amministratori. E’ necessario vivere e gestire la politica all’interno dell’Unione dei Comuni con finalità che non si limitino alla moltiplicazione degli incarichi istituzionali e amministrativi. In questi anni abbiamo dimostrato, carte alla mano, che per Mondavio quanto ricevuto in termini di contributi economici pubblici la scelta dell’Unione Valcesano, a discapito dell’adesione all’Unione Roveresca, sia stata penalizzante. Ma senza tornare su questo argomento, va affrontato il tema dei servizi “guadagnati” dai mondaviesi e non solo. Esempio sono la manutenzione dell’illuminazione pubblica, ma limitatamente alla manutenzione ordinaria, quindi escludendo investimenti strutturali, anche perché essi necessiterebbero quanto meno una certa continuità territoriale tra i Comuni aderenti all’ente, che però non c’è. Inoltre, l’asilo nido a Centocroci di Mondolfo, che riserva a Mondavio un posto ogni 1.000 abitanti. Per di più a 20-25 chilometri di distanza. Da questi esempi risulta evidente la necessità di compiere sforzi maggiori per potenziare ed incrementare i servizi “messi in unione” avendo come fine quello di migliorare le prestazioni dell’ente comunale, magari facendo fronte anche a carenze di organico e strutture proprie di Comuni piccoli come il nostro, rispondendo al criterio di economicità”.

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