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giovedì 18 dicembre 2008

IL PAESAGGIO INVISIBILE

Dopo il successo di San Leo si apre sabato 20 a Frontone la mostra che ha svelato gli sfondi delle opere di Piero Della Francesca, attesa poi in diverse città europee da Bruxelles a Parigi

E’ tutto pronto per l’attesa vernice, sabato 20 dicembre alle 16 al Castello di Frontone, della mostra “Il Paesaggio Invisibile”, definita affascinante come una detective story perché ha rivelato per la prima volta gli sfondi dei capolavori più noti di Piero della Francesca. Dopo il debutto a San Leo, che ha riscosso l’attenzione di tutta Italia e apprezzamenti anche dal poeta Tonino Guerra, ora sarà possibile ammirare l’esposizione anche nel capo opposto della Provincia. All’inaugurazione parteciperanno il sindaco Giampiero Volpi, i presidenti del Gal Montefeltro Leader Italo Grilli e del Gal Flaminia Cesano Rodolfo Romagnoli, oltre alle curatrici della mostra Olivia Nesci e Rosetta Borchia.

Allestita fino al 25 gennaio a ingresso gratuito, la mostra è poi attesa in diverse città europee a partire da Bruxelles a Parigi. Al centro c’è il risultato di un lungo lavoro di ricerca sui tre quadri di Piero del Dittico dei Duchi di Urbino: il ritratto di Federico, la moglie Battista Sforza e i Trionfi. Da centinaia di anni era rimasto sempre vago il vero sfondo di queste opere, tanto che si pensava a paesaggi onirici o alla Toscana, invece il grande artista aveva scelto proprio alcuni angoli di Montefeltro. Una scoperta dovuta a oltre un anno di ricerche di 2 appassionate d’arte e di paesaggio, che lo scorso anno ha avuto un riscontro nazionale accolta con clamore anche nelle pagine della cultura del quotidiano “La Repubblica”. Il Progetto di ricerca “Piero della Francesca: il paesaggio invisibile”, finanziato dal GAL Leader Montefeltro e dal GAL Flaminia Cesano, realizzato nell’ambito delle attività del Parco Letterario “Paolo Volponi”, è nato infatti dalla collaborazione tra l’artista Rosetta Borchia, pittrice e fotografa paesaggista, nonché ricercatrice naturalista (nel suo Giardino delle rose perdute, in una collina di fronte a Urbino, fioriscono circa 600 varietà di rose antiche, alcune delle quali molto rare), e Olivia Nesci, titolare della cattedra di Geografia Fisica alla facoltà di Scienze e Tecnologie dell’Università di Urbino, studiosa del paesaggio fisico e della fotogeologia. Soprannominate ormai “cacciatrici di paesaggi”, hanno individuato i profili delle montagne, gli specchi d’acqua, i boschi, le forre, le rupi che Piero con tanta precisione aveva scelto e raffigurato come “teatro naturale” per gli sfondi delle sue opere. Un’avventura fatta di alti, di bassi, di corse e rincorse tra le colline, di “andiamo a controllare”, di piccoli sconforti e grandi emozioni, che ha portato persino a individuare un lago ora prosciugato, ma all’epoca navigato da barche a vela, vicino a Urbania.
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Non sapevano ancora che Piero era lì, che le stava aspettando e che da quelle scoperte sarebbero nate una mostra itinerante di rilievo europeo e un libro prossimamente in pubblicazione.

La mostra sarà aperta al Castello di Frontone: sabato dalle 15 alle 19, domenica e festivi dalle 11 alle 13 e pomeriggio dalle 15 alle 19.

Per informazioni:

Gal Montefeltro Leader tel. 0722-317599
www.parchiletterari.com

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