martedì 16 novembre 2010
Marotta, Vergoni: "La decisione definitiva riguardo all'outlet deve essere presa nella più ampia coralità"
Sul delicato progetto dell’outlet interviene il presidente della commissione Territorio del Comune di Mondolfo, Enrico Vergoni.
“Nell’ultimo periodo la politica locale è stata fortemente scossa dalla questione, ovvero la possibilità che un’azienda specializzata in strutture legate alla grande distribuzione approdi nel nostro territorio con la realizzazione di un centro al pari di quelli situati in altri luoghi come Mantova al quali è ispirato quello ipotizzato a Marotta.
Come presidente della commissione Territorio che dovrà valutare, prima dell’adozione consiliare, l’insediamento, ho preferito sottrarmi alla ridda di voci di chi la spara più grossa, generando nei cittadini una notevole confusione. Nessuno ha deciso niente, l’ultima seduta del consiglio comunale ha solo preso in esame linee di indirizzo generali e la presenza dell’imprenditore ha permesso in questa prima fase di dissipare parecchi dubbi.
Penso che un progetto del genere debba essere approfondito e per nessun motivo al mondo rifiutato a priori. Tra i compiti di ogni amministratore c’è di favorire lo sviluppo specie in una zona colpita da una crisi strutturale che ha pochi eguali nella nostra Regione. Questo non significa “calare le braghe” perchè per nulla deve passare il messaggio che siamo terra di conquista, prima per chi ci ha preso in giro con il sogno del polo nautico e ora con mirabolanti promesse di migliaia di assunzioni che dovranno essere verificate stando ben attenti a sottolineare che per noi lavoro fa rima con stabilità e non con flessibilità di contratti a progetto che è solo l’altra faccia del precariato”.
Altro punto importante per Vergoni è quello delle opere che dovranno essere realizzate in cambio dell’aumento di cubatura.
“Piscina, palestra o altro perchè non ce la si può cavare con il dire che la comunità ne avrà beneficio in virtù del pagamento Ici, gettito previsto dalla legge nazionale e pagato anche dai nostri commercianti.
Nutro dei dubbi legati all’aspettativa di vita dell’outlet che da informazioni che ho raccolto non supera i dieci anni, Questo potrebbe significare che nel 2020 circa avremo una cattedrale nel deserto all’uscita del casello e poi la creazione di città artificiali potrebbe svuotare i nostri centri storici.
Ultimo punto è quello di una decisione definitiva che deve essere presa nella più ampia coralità.
Ho chiesto al sindaco e al mio partito, il Pd, di organizzare incontri pubblici con la cittadinanza e le categorie senza timore e con il massimo rispetto per i commercianti che temono che i sacrifici di una vita nelle loro botteghe o negozi siano vanificati dal nuovo insediamento”.
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