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mercoledì 10 novembre 2010

In Provincia di Pesaro, un’impresa su quattro chiude per mancata riscossione dei crediti


Pagamenti a 180-210 giorni se non addirittura bloccati da parte degli Enti locali. CNA favorevole all’iniziativa contro il Patto di stabilità

PESARO - In provincia di Pesaro e Urbino un’impresa su quattro ha chiuso i battenti in questi ultimi mesi per problemi legati a mancate riscossioni. E’ questo il quadro sconsolante di un territorio che sta perdendo competitività non solo a causa della crisi e del calo di ordinativi ma anche per problemi legati direttamente a crediti non riscossi. Pagamenti di fatture che da 30-60 giorni slittano a 180-210 fino a quasi un anno.
La mancanza di liquidità comporta spesso il non poter far fronte al pagamento dei fornitori, dei crediti nei confronti delle banche e molto spesso a non poter elargire contributi e stipendi ai dipendenti e nemmeno provvedere a saldare le bollette relative all’acquisto di energia. Quello dei mancati pagamenti, insomma è una vera e propria piaga. Proprio per questo la CNA plaude all’iniziativa di Comune di Pesaro e Provincia che intendono incontrare gli imprenditori per spiegare loro limiti e incongruenze legati al Patto di stabilità voluto dal Governo. Le due istituzioni locali, infatti, disporrebbero complessivamente di oltre 15 milioni di euro che potrebbero già ora essere utilizzati per pagare imprese e fornitori e per appaltare nuove opere.

“E’ linfa vitale per il mondo della piccola impresa - dice il segretario provinciale della CNA, Camilla Fabbri - ma si tratta di soldi che non possono essere spesi a causa di una normativa assurda. Crediamo che quella del Patto di stabilità sia una scelta suicida, tanto più in un momento di grave difficoltà come quello che stiamo attraversando ed in considerazione delle nuove direttive comunitarie che prevedono l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di pagare i creditori entro 60 giorni”.

L’iniziativa di Comune e Provincia trova dunque il pieno appoggio della CNA. “Crediamo sia utile spiegare ai nostri imprenditori cosa sta accadendo a causa del Patto di stabilità voluto da questo esecutivo. Proprio per questo - aggiunge la Fabbri - siamo convinti che un’azione congiunta tra istituzioni locali e associazioni di categoria non solo sia utile e dunque troverà non solo il nostro pieno appoggio ma servirà a far comprendere “culturalmente” quale siano gli effetti di un patto che finisce per penalizzare le istituzioni virtuose e per premiare quelle sprecone: altro che Federalismo fiscale!”

“Quello del Patto di stabilità - conclude il segretario della CNA - rappresenta un vero e proprio limite per le nostre aziende sempre più strette tra crisi, aumentati costi e mancanza di fiducia da parte di istituti di credito. Crediamo dunque che vada spezzato questo circolo virtuoso e per questo parteciperemo convinti e compatti all’iniziativa di Comune e Provincia”.

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