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martedì 23 marzo 2010

Solidarietà ad Alfredo Sadori ed Adriano Mei per l'udienza del 24 marzo

Testo dell'appello che verrà distribuito domattina, mercoledì 24 marzo, dalle ore 10, di fronte al Tribunale di Fano.

"Udienza a Fano mercoledì 24 per due dei cittadini che hanno “osato” esercitare i propri diritti. Tutti uniti nel difendere la libertà di opinione.

Art. 21 della Costituzione della Repubblica Italiana:
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. ...”

Mercoledì 24 marzo, presso il Tribunale di Fano, si tiene l’ultima udienza della causa civile promossa dalla Wafer zoo S.r.l. per chiedere i danni – ben un milione di euro - a due cittadini, Alfredo Sadori e Adriano Mei, che la ditta stessa ha eletto a “simbolo” di coloro che hanno espresso il proprio pensiero in merito alla centrale e cosiddette biomasse di Schieppe di Orciano.

Il territorio intero della media e bassa valle del Metauro, Sindaci e amministratori locali e provinciali in testa, respinge da cinque anni la prospettata realizzazione
dell’impianto, sia per l’insostenibilità ambientale e sanitaria del progetto, che per la fallace strategia economica.
I cittadini, talvolta riuniti anche in comitati e associazioni, hanno apprezzato la presa di posizione delle istituzioni, in quanto persegue il bene e l’interesse
comune uniformandosi ai seguenti principi:
1. Il rispetto delle regole
2. La difesa delle aree naturali, la valorizzazione del patrimonio agricolo e rurale, delle tipicità, la difesa della salute e della vita.

Dal canto suo, la proponente Wafer zoo S.r.l., anziché dimostrare con i dati e con i fatti – semmai questo fosse stato possibile - la bontà del proprio progetto, ha
preferito citare in giudizio Alfredo Sadori e Adriano Mei per richiedere i danni ritenendosi addirittura diffamata.
Chiaro il teorema “dissuasivo”: i cittadini non avrebbero dovuto permettersi di discutere in pubblico delle decisioni politico-amministrative attinenti il progetto,
anche se queste avrebbero inciso sull’ambiente, sulla salute, sulla qualità della vita, sul futuro del territorio!

A questa sottintesa “richiesta” di silenzio e di censura rispondiamo in coro richiamandoci all’Art. 21 della Costituzione: “Tutti hanno diritto di manifestare
liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione…”.
E’ in difesa di questo diritto costituzionale inalienabile che manifestiamo solidarietà e partecipazione ad Alfredo e Adriano".

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