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martedì 9 marzo 2010

Pergola, Squola: "Iniziano per noi le Pre-Occupazioni. Torneremo in via Molino del Signore ma stavolta per restare"


Lettera aperta dello Spazio Pubblico Autogestito Squola di Pergola ai vertici provinciali, al Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Matteo Ricci e all'assessore Ciaroni.

"A giugno scadranno due anni dalla prima domanda avanzata all’amministrazione provinciale, dalle associazioni del network sociale cesanense Squola, per il reimpiego in termini sociali della ex cantoniera di via Molino del Signore a Pergola. Due anni in cui, senza soluzione di continuità, abbiamo continuato i contatti e gli stimoli alle varie amministrazioni che si sono avvicendate nelle strutture pesaresi di via Gramsci.
Richieste formali e informali, colloqui con Presidenti, Assessori, consiglieri, dirigenti e tecnici. Sit in, presidi e manifestazioni (la cronistoria su www.squola.org). Una dura lotta a visto uniti i militanti del collettivo con i lavoratori della provincia (che mantengono magazzino ed uffici al piano terra) e i loro sindacati contro l’ipotesi, sponsorizzata dall’allora sindaco di Pergola Borri, di vendita della struttura. Lotta che ottiene i suoi risultati. Tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009 la struttura viene defalcata dagli albi dei beni alienabili dell’ente pubblico.
Nella primavera 2009 sembra avvenire il miracolo. Complice anche il sempre fecondo clima elettorale, l’allora Vice Presidente della provincia, Graziano Ilari, in accordo con presidente e giunta, avanzano, il 4 aprile 2009, una proposta di mozione contemplante l’assegnazione della struttura alle associazioni richiedenti sulla base del piano di utilizzo allegato alla richiesta.

Quella che sembrava una svolta nei rapporti tra società civile e amministrazione (sia in termini formali che sostanziali) in realtà assomigliava molto alla strategia elettorale del famoso armatore Achille Lauro noto per far consegnare ai poveri dei quartieri di Napoli a tutti solo la scarpa destra. E Per ottenere anche la sinistra ed avere quindi il paio, occorre attendere gli esiti elettorali.
A metà aprile cade la scure della sospensione dei lavori dell’amministrazione per l’approssimarsi delle elezioni amministrative. Il procedimenti di assegnazione, nella sua fase politica di delibera di assegnazione, subisce uno stop.

Alcuni dei candidati non vengono rieletti e per i militanti delle associazioni riprende la via crucis verso Pesaro e lo stanco rito delle telefonate a presidente-assessore competente-consiglieri-dirigenti tecnici. Ancora una volta in autunno sembra prefigurarsi una svolta grazie all’interessamento e alla predisposizione politica dell’assessore Daniela Ciaroni. Nonostante la struttura non riveli assolutamente carenze le problematiche sembrano di ordine tecnico. Le associazioni mettono in campo 7 ditte (disponibili al lavoro gratuito) e un generoso contributo all’ente pubblico di quasi 8000 euro per rendere la struttura rispondente agli esigenti standard (magari li richiedessero alle scuole) richiesti dagli organi tecnici provinciali.

Cominciamo ad essere stanchi di attendere i vuoti riti, falsamente democratici, delle elezioni. Di vedere i nostri diritti agli spazi sociali continuamente disattesi e sbeffeggiati. Di dover attendere mesi per un colloquio. Siamo stanchi di vedere il NOSTRO patrimonio immobiliare pubblico marcire o svendere mentre i nostri territori, ormai sguarniti di ogni forma di socialità partecipata e responsabile, sono in mano a spacciatori e repressori.

Siamo stanchi Assessore Ciaroni e Presidente Ricci. Abbiamo messo a disposizione tutta la nostra pazienza, tutto il nostro impegno. Abbiamo attivato le riserve sopite della società civile: ditte del settore, artigiani e muratori, donne e uomini disponibili ad una costruzione di un “comune” che potesse essere centro gratuito e autonomo di una socialità fuori dal mercato, di una cultura fuori dagli schemi e dai formalismi, una partecipazione sentita e non interessata.

Domenica 7 marzo per noi iniziata una primavera. Donne, uomini, bambini e anziani sono entrati negli spazi inutilizzati dal 1994 della ex cantoniera di via Molino del Signore a Pergola per manifestare tutto il proprio sdegno verso chi permette il delitto di lasciare inoccupato e inutilizzato quello che è un bene comune.

Siamo disponibili al dialogo, come ben sapete. Siamo disponibili all’accordo e al compromesso. Siamo disponibili al lavoro e al reperimento delle risorse.

Non siamo disponibili ad attendere altri tempi elettorali, all’arroganza del potere e all’indifferenza della burocrazia. Vogliamo risposte e tempi certi. Non è nei poteri delle amministrazioni far marcire ne quella ne nessuna altra delle 23 strutture pubbliche inutilizzate del comune di Pergola, ne esercitare il privilegio sulle assegnazioni. Siamo in attesa di risposte.

Torneremo in Via Molino del Signore ma stavolta per restare. Con una delibera di concessione in mano o meno".

Spazio Pubblico Autogestito Squola
il sociale al centro
www.squola.org

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