lunedì 3 maggio 2010
Monte Porzio, perseguitava l'ex moglie: arrestato un 35enne per stalking
Un arresto per "stalking" è stato eseguito il 1 maggio dai carabinieri della Stazione di Monte Porzio. A finire in manette un 35enne operaio albanese.
Da diversi mesi l’uomo vive separato dalla moglie, una 31 enne albanese residente nella zona, a seguito dell’avvio del procedimento di separazione.
Da settimane l’uomo ha iniziato a porre in essere nei confronti della donna dei comportamenti persecutori, quali pedinamenti, molestie telefoniche e, in alcuni episodi, sarebbe anche riuscito ad avvicinarla ed a picchiarla, per fortuna in maniera non grave, sempre grazie all’intervento provvidenziale di altre persone. Pochi giorni fa il 35enne, dopo un breve periodo di pausa, è di nuovo passato alla carica.
Con la sua autovettura aveva inseguito la donna fino al posto di lavoro, in un comune limitrofo, e solo l’intervento dei colleghi della 31enne e l’abilità di guida della donna, le permettevano di sfuggire alle sue ire. L’altro giorno, invece, il 35enne albanese, ancora più infervorato del solito, l’ha aspettata sotto casa e, una volta che è salita in macchina, l’ha speronata più volte con la propria autovettura nel tentativo di fermarla.
La donna, sfuggita al nuovo pericoloso attacco, è giunta nei pressi della casa di una sua amica, sempre inseguita dall’ex marito, ed è riuscita a rifugiarsi subito all’interno, provvedendo così a chiamare il 112.
Sul posto sono quindi immediatamente giunti i Carabinieri di Monte Porzio, che già conoscevano la situazione di conflitto esistente tra gli ex coniugi (la donna aveva da poche settimane presentato un atto di formale “ammonimento” nei confronti del marito) per i suoi reiterati comportamenti vessatori, aggressivi e violenti. I militari, quindi, hanno proceduto a bloccare l’uomo, che stava danneggiando ulteriormente, con violenti pugni e calci, la macchina della moglie, traendolo in arresto con le accuse di violenza privata, atti persecutori (c.d. stalking) e danneggiamento aggravato.
Dopo le formalità di rito M.V. è stato rinchiuso nel carcere di Pesaro a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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