venerdì 16 ottobre 2009
Valcesano, trasporto pubblico: tanti utenti abbandonano la corriera
“L’errante, l’errore l’eroe” così s’intitola la lettera aperta firmata da Luigi Livi di Mondavio, utente che da anni insieme al gruppo Fuoritempo si occupa delle problematiche legate al trasporto pubblico. Una lettera indirizzata alla nuova Amministrazione provinciale di Pesaro-Urbino e a tutto il consiglio, al consiglio regionale delle Marche, ai consigli comunali della vallata del Cesano e ai cittadini.
“Non senza imbarazzo invio ancora le mie 13 pagine sul pubblico trasporto. L’occasione è l’insediamento della nuova Amministrazione provinciale di Pesaro-Urbino. Il testo in questione, datato 25 marzo 2009, non ha avuto nessun cenno di riscontro da nessuna pubblica amministrazione, né provinciale né regionale né comunale. Tento di rilanciare le argomentazioni, in particolare al presidente Matteo Ricci e all’assessore Renato Claudio Minardi. Ringrazio di cuore tutti quei cittadini che, pur senza essere pubblici amministratori, hanno risposto dimostrando sensibilità verso un settore così importante e costoso della nostra vita sociale”. Livi ha deciso di rilanciare gli argomenti perché ancora purtroppo sono attuali. Uno dei “capitoli” più interessanti della lunga e dettagliata missiva riguarda la situazione che si è venuta a creare per gli utenti della vallata del Cesano nel giugno 2008 dopo l’entrata in vigore dei nuovi orari. Alcuni di loro, almeno 18, dopo molti anni di abbonamento hanno lasciato la corriera per raggiungere la costa. Questo uno dei motivi per Livi.
“Alcuni cittadini, pur auto-maniaci ma sollecitati da sani principi ecologico-sociali, hanno provato a diventare utenti del pubblico trasporto. Pochi giorni sono bastati, sulla linea Pergola-Pesaro, per rimanerne scandalizzati: percorrere un’andata di 62 chilometri in 2 ore e 15 minuti, alla media di trenta chilometri l’ora, bruciando così quattro ore e mezzo di ogni giornata, è veramente inaccettabile. Vista l’assurdità dei tempi e dei percorsi, questi potenziali utenti se ne sono scappati tornando all’auto propria, almeno fino a Marotta, per poi eventualmente salire in treno. Ma non potevano andare in corriera almeno fino a Marotta? No. E’ inutile arrivare “cadenzati” alla stazione di Marotta senza nessuna coincidenza con gli orari ferroviari. Un sindaco della nostra vallata ha affermato di non aver avuto proteste dai suoi cittadini e che, dunque, va tutto bene. Non gli è venuto il sospetto che se non ci sono proteste è possibile che non ci sia neppure utenza? Perché non prova a chiedere al bar del paese se vedono gente salire in corriera? O perché ogni tanto non compie la follia di salire lui stesso per vedere che aria tira?”
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