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mercoledì 24 dicembre 2008

Unione Valcesano tra presente e futuro

Secondo il Presidente Giuliano Lucarini, va ampliata da Marotta a Pergola
Tiepidi consensi dai Sindaci di Mondolfo, Monte Porzio e Mondavio

Fine anno è tempo di bilanci. Anche l’Unione Valcesano, con il suo presidente, Giuliano Lucarini, riavvolge il nastro di un 2008 ormai agli sgoccioli e al contempo guarda al futuro, alle prossime scelte cruciali per il proprio cammino. Alla conferenza tenutasi nella sede dell’ente di Mondolfo, sono intervenuti tutti i Sindaci dei Comuni dell’Unione Valcesano: Federico Talè di Mondavio, Pietro Cavallo di Mondolfo, Attilio Patrignani di Monte Porzio e Lucarini di San Costanzo.

Il presidente ha voluto ricordare innanzitutto gli importanti investimenti dell’Unione, pari a 722.213 euro. Una cifra utilizzata per mettere a disposizione della comunità automezzi per scuole e disabili, per interventi agli impianti sportivi, per l’informatizzazione e l’arredo della sede istituzionale.

“Il nostro – ha sottolineato orgoglioso – è un ente che può vantare un saldo attivo, dove il costo della politica è inesistente. Non se ne può più di una campagna che delegittima queste Unioni, noi non prendiamo soldi, siamo qui per passione e per il bene dei cittadini”.

A giugno due dei quattro Comuni che costituiscono l’Unione andranno al voto, Monte Porzio e San Costanzo, così come molti altri centri della vallata cesanense, e l’Unione si scioglierà. Una scadenza elettorale che per Lucarini rappresenta un appuntamento di grande importanza per il futuro dell’ente.

“Credo siano maturi i tempi per compiere una scelta lungimirante già dalla prossima tornata elettorale per unire i Comuni della valcesano da Marotta a Pergola. Le Unioni devono essere ridefinite, su base solo volontaria non riescono a reggere il cambiamento politico. L’Anci nazionale condivide l’impostazione: non si possono fondere i Comuni per legge ma su area vasta è possibile fare delle economie, associare funzioni e servizi. In vista delle prossime elezioni amministrative va aperto un dibattito, i candidati devono far conoscere ai cittadini la loro idea sull’Unione, come si comporteranno se saranno eletti. E’ tempo di giocare in grande, non si può pensare di tornare ognuno al proprio orticello. La tempesta va affrontata insieme, un’Unione da 40.000 abitanti sarebbe demograficamente e territorialmente rilevante, su ogni tavolo”.

La proposta del presidente ha trovato un consenso tiepido negli altri sindaci. Talè: ”E’ un progetto ambizioso ma in un’Unione così vasta si riuscirà a mettere insieme i servizi?”. Per Patrignani “il passaggio deve avvenire per stadi, non tutti i Comuni hanno le stesse esigenze”. Ha concluso Cavallo. “Le problematiche tra un marottese e un pergolese sono diverse, serve progettualità”.

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