mercoledì 19 maggio 2010
San Lorenzo, Nancy Feduzi: "Il Comune ancora fuori bilancio. Sindaco, vogliamo far uscire il paese da questo stato di dormitorio?"
“Se una persona è convinta delle proprie idee e azioni è pronta a rispondere e controbattere, senza salvarsi in calcio d’angolo con il tasto “elimina” del proprio computer, senza giustificarsi dietro un malinteso paternalismo secondo cui bisogna evitare che le persone leggano certe affermazioni, come se tutti i laurentini fossero sprovvisti di senso critico e capacità di pensare con la propria testa”.
Parole del capogruppo consiliare della lista ‘Laurentini sì” Nancy Feduzi, dopo la mancata approvazione del bilancio.
“Siamo a metà maggio e ancora il Comune non l’ha approvato. Questo significa immobilismo, anche se per il sindaco Di Francesco l’immobilismo è un pregio. Libero di pensarlo.
Ma ci sono questioni molto importanti da risolvere, con cui l’immobilismo cozza. Il bilancio sindaco lo vogliamo fare? Sulle cave vogliamo decidere? Sul centro storico vogliamo intervenire? Vogliamo far uscire il paese da questo stato di dormitorio in cui giace? Queste sono solo alcune delle problematiche su cui i nostri interventi hanno voluto portare l’attenzione.
Su questi argomenti siamo stati tacciati di fare “finanza creativa”, ma alla maggioranza forse è sfuggito il fatto che le nostre proposte hanno avuto il parere positivo del dirigente dell’area contabile del Comune che di finanza almeno lui ci capisce. Alla politica dell’illusionismo noi anteponiamo la politica della lungimiranza. Restiamo in attesa, ma il travaglio sembra essere lungo”.
Secondo la minoranza nell’ultimo consiglio è andato in scena “un teatrino indegno”.
“Se uno si sente forte, è convinto di essere dalla parte della ragione, non ha bisogno di insultare. Arrivare con la proposta di bilancio, non aver rispettato i termini di presentazione, sono comportamenti da parte di chi se ne frega del ruolo che ha la minoranza, delle leggi vigenti che regolano la cosa pubblica.
Il sindaco è solo a battere e controbattere, decidere e non decidere.
Accentratore sulle questioni importanti, ma questo porta prima o poi a scivolare.
Si sforzano i suoi collaboratori ad affermare che non è così, ma alla fine di fronte ai fatti, ai silenzi nelle sedute consiliari le loro affermazioni cadono nel nulla.
Le elezioni hanno attribuito a ognuno di noi ruoli e responsabilità. Che sono maggiori per chi siede nelle fila della maggioranza. Sappiamo benissimo che i nostri 3 voti non faranno la differenza. Questo significa che la responsabilità delle scelte ricadrà sulle spalle dei consiglieri di maggioranza, senza alibi e giustificazioni, nel bene e nel male, chiamati a formarsi e informarsi con impegno. Ci auguriamo che i consiglieri non abdicano mai al loro dovere e pensino con la propria testa”.
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