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venerdì 5 giugno 2009

Mondolfo: 170 lavoratori in cassa integrazione, 136 licenziati. San Lorenzo: 29 in cassa integrazione. A San Costanzo 57 licenziati


Crescono i licenziamenti e la cassa integrazione. L’allarme della Cgil di Fano parte dai dati elaborati dall’Ufficio studi provinciale del sindacato nel periodo gennaio-aprile di quest’anno.

“Analizzando i numeri relativi ai lavoratori coinvolti da cassa integrazione o da procedure di mobilità nei comuni della zona di Fano – dice Gianbattista Bancolini, responsabile territoriale della Cgil Fano - emerge come le difficoltà produttive interessino tutti i settori più significativi dell'industria.
Nella meccanica, il ricorso alla cassa integrazione riguarda 818 lavoratori, 45 i lavoratori licenziati; il legno-mobile registra 417 lavoratori in cassa integrazione, 152 quel licenziati.
Il settore della chimica/vetroresina conta 146 lavoratori in cassa integrazione, nel tessile/abbigliamento 53 lavoratori sono in cassa integrazione e 33quelli licenziati, sempre nel primo quadrimestre 2009.

I comuni del territorio analizzati sono: Fano con 37 aziende interessate dalla crisi, 814 lavoratori in cassa integrazione e 37 licenziati; Mondolfo con 10 aziende, 170 lavoratori in cassa integrazione e 136 licenziati; Monte Porzio con 4 aziende e 228 lavoratori coinvolti.

Nel comune di Cartoceto i lavoratori interessati sono 102, nel comune di Pergola 89, a San Costanzo 65 (dei quali solo 8 in cassa integrazione e 57 i licenziati), nel comune di San Lorenzo in Campo si registrano 29 lavoratori in cassa integrazione
.

In tutta la zona di Fano, sono 65 le aziende che hanno fatto ricorso alla cassa integrazione e hanno aperto procedure di mobilità. In totale i lavoratori in cassa integrazione sono 1.440 e 235 i licenziati in base a procedure di mobilità.

“Il settore che soffre maggiormente –spiega Bancolini – è quello della cantieristica con 13 aziende coinvolte dalla crisi, 640 lavoratori in cassa integrazione e 168 licenziati in base alle procedure di mobilità. A questi vanno aggiunti i dipendenti delle imprese artigiane sospesi per mancanza di lavoro e quelli che hanno perduto il posto per scadenza del contratto a termine o di collaborazione.

“Cifre allarmanti – aggiunge - il primo quadrimestre 2009 ha raggiunto numeri molto più elevati di quelli registrati in tutto il 2008. Con questi dati – conclude - ma anche sulla base delle analisi di altre associazioni e istituzioni che prevedono un forte calo degli ordinativi a settembre con gravi conseguenze sia per le piccole e medie aziende che per i lavoratori parlare di ottimismo mi sembra fuori luogo”.

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