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lunedì 2 febbraio 2009

Marotta Unita, Rapa: "Il referendum non è una buona soluzione"


“La soluzione referendaria è una non soluzione”: Bruno Rapa, segretario del Partito Socialista di Fano, interviene sulla questione dell’unificazione di Marotta.

“Il passo compiuto dal Sindaco di Fano nel prendersi la responsabilità di consentire ai cittadini di pronunciarsi è importante però crediamo che solo se ci fosse una domanda secca “Vuoi Marotta comune autonomo: Si – No” il referendum avrebbe un senso vero, ma questa opzione non ci sarà mai. Speriamo di sbagliarci e auspichiamo che la Regione sappia formulare un quesito chiaro al quale si possa dare una risposta senza ombra di equivoci ulteriori. Le opzioni rimaste sono diverse. Ci si chiederà di fare un solo Comune fra Mondolfo, San Costanzo e Marotta? Di passare tutti sotto Mondolfo e perché no tutti sotto Fano? Dove terminerà Marotta unificata, a via dei Tre Pini, alla Croce, dopo Ponte Sasso o dopo Torrette? Se si passa sotto un Comune, quello che cede la propria parte, dopo aver fatto investimenti notevoli a carico dei propri cittadini come verrà risarcito? Solo dopo aver dato una risposto chiara ed univoca a tutte queste domande, si pone un altro quesito. Chi avrà diritto di votare, solo quelli di Marotta o anche i cittadini di Mondolfo, San Costanzo, Ponte Sasso, Torrette e Fano con tutte le prevedibili, in negativo come la volta precedente, conseguenze? Insomma, un vespaio di problemi che si intersecano fra di loro e non consentiranno, a causa di strumentali campanilismi, di dare una soluzione ai marottesi. Per questo noi socialisti rilanciamo la nostra proposta”. Qual è? “Partendo dal presupposto che Marotta divisa in tre è un’assurdità inaccettabile, devono essere le Istituzioni, Comuni, Provincia, Regione e Curia, con urbanisti, architetti, storici, economisti, a trovare una soluzione di alto profilo “territoriale-sociale-economico-istituzionale”. Se non si hanno uomini e donne che hanno la capacità di guardare oltre ai piccoli interessi di bottega o di orticello, vorrà dire che la politica ed i partiti hanno fallito nei loro compiti. Siamo ottimisti e crediamo che oggi più che mai si senta il bisogna di una politica di alto profilo. Rimaniamo fiduciosi in una positivo epilogo di questa assurda situazione. Sono queste le occasioni per dimostrare di saper svolgere il proprio compito assumendo ognuno le proprie responsabilità verso i cittadini magari sacrificando un po’ di egoismi personali e andando oltre all’appartenenza a questo o quello schieramento. Se così non fosse, con il referendum si inaspriranno soltanto i contrasti sotto le elezioni e poi le cose rimarrebbero come prima”.

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