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martedì 28 dicembre 2010

Fotovoltaico ed eolico, Anpi Valcesano: "Non siamo contrari alle energie rinnovabili ma alle speculazioni e all’abbruttimento del paesaggio"


L’Anpi Valcesano prende posizione sulle energie rinnovabili.
“Il paesaggio rappresenta una sorte di memoria non solo visiva ma anche emozionale, storica e culturale che appartiene a tutti coloro che vivono in un territorio. A maggior ragione in quei territori a vocazione agricola come quelli dell’Italia centrale e meridionale costellati da paesaggi e borghi che tutti ci invidiano. Quello che accade al sud è emblematico di una situazione fuori controllo.
Fa tristezza imbattersi in crinali ricoperti da torri gigantesche che dovrebbero girare al vento e produrre energia e per la maggior parte dei giorni dell’anno sono ferme e producono solo guadagni per le tasche di industriali e amministratori.
Ciò che sta accadendo nelle Marche non è da meno.
Diversi progetti di parchi eolici che se saranno realizzati andranno a distruggere per sempre il paesaggio, la nostra identità e la salute di chi si troverà in prossimità di mostri di acciaio, elettrodotti e cabine per la trasformazione dell’energia”.
Non va meglio sul fronte del fotovoltaico.
“Solo a San Lorenzo, i pannelli spuntano dal terreno come giganteschi funghi a un ritmo impressionante, sconvolgendo l’aspetto di terreni collinari e pianeggianti. Non va meglio nel resto della vallata.
Non siamo contrari alle energie rinnovabili ma alle speculazioni e all’abbruttimento del paesaggio. Non siamo contrari a un modello di sviluppo virtuoso basato sul risparmio energetico e la riduzione dei consumi, ne al fotovoltaico integrato, in zone industriali e già degradate o a impianti di mini eolico. Siamo contrari a un modello virtuale che senza un vero piano energetico nazionale condiviso ed efficace non porterà a nulla di concreto e aumenterà speculazioni e devastazioni.
Contrari a un modo di far politica basato solo sui poteri forti dettati dai grandi gruppi industriali che credono che il territorio sia loro e si possa far tutto senza interpellare le comunità che ci vivono.
Siamo per una politica che nasca dal basso e prenda le decisioni dopo aver dimostrato l’utilità del progetto e la fattibilità in relazione ai danni causati al territorio stesso e aver condiviso le scelte con le popolazioni”.

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