Inizia un nuovo anno, il 2009, permetteteci di fare gli auguri a tutti.
L'anno che viene non si annuncia sotto i migliori auspici economici e sociali, ma non verranno certo meno la forza e la volontà per affrontare i problemi della crisi incombente.
Purtroppo la Regione Marche non ha ancora concluso la penosa vicenda dell'inceneritore di Schieppe. La storia è iniziata il lontano 29/11/2004 quando, facendosi beffe della legge e dei diritti dei cittadini, la Regione PRESCRISSE alla ditta Wafer zoo srl di costruire un impianto di "produzione" di energia elettrica, ove incenerire 1.800.000 quintali di "cosiddette biomasse".
I cittadini si sono ribellati e neanche il 2009 non vedrà la costruzione dell'ecomostro.
L'Assessore Amagliani ed i suoi "tecnici", spalleggiati dal mutevole Presidente Spacca, hanno permesso, pur essendone stati ripetutamente richiamati, la violazione di leggi e regolamenti (LR Marche n. 7/2004, DGR Marche 268/03, PPAR Marche, direttive 79/409/CE "Uccelli" e 92/43/CE "Habitat", direttiva 85/337/CE, DPR 120/2003, DLgs 42/2004, DLgs 372/99, Deliberazione del Comitato Nazionale per le aree naturali protette, 2.12.1996, legge 241/90).
Tanta è stata la licenza, che alcuni provvedimenti sono stati annullati per "sviamento e travisamento, difetto di istruttoria, inadeguata motivazione, violazione del principio di leale cooperazione, manifesta illogicità ed incongruenza, illegittimità ed eccesso di potere, in ordine alla compatibilità delle nuove opere con i valori paesaggistici ed ambientali del luogo, di dichiarato interesse pubblico" dalla Soprintendenza Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio delle Marche di Ancona. Annullamenti che in sede cautelare sono stati confermati dal TAR Marche (Per ben due volte) e dal Consiglio di Stato.
A questo si sono dedicati Amagliani e Spacca invece di pensare alle cose serie ed ai tanti problemi dei nostri territori.
Mancherà qualche palla; ci scuseranno i neo-assessori se il nostro albero di Natale non ha ancora recepito l’ennesimo rimpasto!
Non sono però riusciti ad imporci un impianto che avrebbe fruttato circa 24 milioni di euro all’anno di contributi pubblici (Certificati verdi - Ex CIP 6) alla ditta proponente, danneggiando in modo grave, certo ed irreparabile, il nostro territorio e l’ambiente, quindi il valore dei beni e delle attività. Un inceneritore di “cosiddette biomasse” che, ancor peggio, avrebbe rappresentato un serio pericolo per la nostra salute, come dimostrano le numerose consulenze acquisite (Ricordiamo, fra le altre, quella commissionata dal Comune di Montemaggiore al Metauro all’IST - Istituto nazionale per la ricerca sul cancro di Genova).
Il nostro impegno rimane, certo dell'aiuto di tutti; in questa sede torniamo a dare atto, doverosamente e con piacere, delle ferme posizioni assunte dai Sindaci di Barchi, Fano, Montemaggiore al Metauro e Serrungarina, nonchè dal Commissario della Comunità Montana del Metauro.
(P.S.: Mancherà qualche palla; ci scuseranno i neo-assessori se il nostro albero di Natale non ha ancora recepito l’ennesimo rimpasto!)
lunedì 29 dicembre 2008
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