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martedì 2 novembre 2010

San Lorenzo, Pdl sul proliferare di impianti fotovoltaici: "Dall'Amministrazione servono azioni forti per fermare il consumo dissennato di territorio"


“Bisogna riconoscere un merito all’Amministrazione: è riuscita a far balzare San Lorenzo ai vertici della classifica riportante il numero di impianti fotovoltaici a terra nella provincia. Siamo terzi dietro Pesaro e Fano. Se si fa il rapporto con la superficie del territorio o gli abitanti ci si rende conto che il dato è sorprendente”.

Il Pdl laurentino torna a parlare del proliferare di impianti nel territorio comunale.

“L’Amministrazione potrebbe replicare che subisce passivamente il flusso continuo di richieste e che la presenza della sottostazione Enel favorisce gli investitori. La presenza non è una condizione da sola in grado di creare un tale fenomeno.
Bisognerà forse iniziare a pensare che le aziende che investono hanno trovato nel territorio comunale condizioni favorevoli.
Nella relazione politica al bilancio previsionale 2010 si è fatto riferimento numerose volte ai proventi delle installazioni di impianti.
Il regolamento per gli impianti a terra, tanto lodato da Amministrazione e assessore competente, ha fallito.
La Regione ha varato una legge che cerca di arginare lo sfruttamento incondizionato di terreni agricoli. Ogni impianto che supera i 200kW sarà sottoposto a Valutazione d’Impatto Ambientale. Viene compreso l’effetto di “cumulo” fra impianti, anche non adiacenti. Se fosse stata fatta prima, certi scempi nel nostro Comune non sarebbero stati permessi. Pone nelle possibilità di ogni Comune, l’individuazione cartografica dei siti di installazione non adatti.
Chiediamo una presa di posizione forte dell’Amministrazione affinché individui i siti non idonei. Si predisponga una commissione consiliare che valuti il territorio con trasparenza e democrazia nelle scelte. Ci auguriamo che non ci venga risposto che è già operativo il regolamento comunale.
Sono iniziati i lavori di altri impianti fotovoltaici a terra, alcuni a Roncaglia e uno in zona Pieve di San Vito. Sugli effetti paesaggistici e ambientali crediamo non sia necessario spendere altre parole, ma è importante sottolineare come l’installazione a San Vito sia stata in grado di veicolare un sentimento popolare tale da sfociare in una raccolta firme. L’iniziativa potrebbe essere presa a esempio in altre situazioni.
L’Amministrazione prenda coscienza della situazione e ponga in essere azioni forti per fermare il consumo dissennato di territorio”.

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