lunedì 8 febbraio 2010
Mondolfo, “Perché l’iniziativa ‘Un bosco per la città’ non si può fare? L'idea non interessa al Comune che nemmeno risponde”
“Perché a Mondolfo l’iniziativa ‘Un bosco per la città’ non si può fare?” La domanda la pongono all’Amministrazione comunale, Natalino Pierpaoli e Roberto Bernacchia, presidente e vice dell’associazione Monte Offo.
“L’associazione internazionale ‘Un Punto Macrobiotico’, attuando un’idea del fondatore Mario Pianesi, ha elaborato il progetto ‘Un bosco per la città’ per educare soprattutto i giovani all’importanza dell’aria e del bosco quale riserva di ossigeno. Il progetto offre, con un’azione pratica di rimboschimento, la possibilità di fruire di un piccolo bosco all’interno del Comune, preferibilmente a ridosso di un centro abitato. L’iniziativa è partita da anni ed è stata realizzato in diversi Comuni come Fano”.
A Mondolfo, Monte Offo e Un Punto Macrobiotico hanno cercato di avviare un’iniziativa analoga, contattando l’Amministrazione per illustrare il progetto e chiedere di adottarlo mettendo a disposizione una superficie di almeno un ettaro da investire a bosco con specie arboree autoctone.
“I primi contatti si ebbero nell’estate del 2006 con gli assessori Carboni e Vergari, che si erano mostrati interessati. Sono seguiti incontri con rappresentanti della scuola e insegnanti. Il progetto è stato presentato al Comune nell’ottobre 2006. Nel frattempo la direzione didattica di Mondolfo ha aderito. Non ottenendo risposte abbiamo chiesto un incontro al sindaco Cavallo, che si è tenuto a luglio 2007. Abbiamo avanzato delle ipotesi circa l’ubicazione delle aree da destinare a bosco: la zona a nord del centro storico presso via La Fonte e, per Marotta, tra il Campus scolastico e l’autostrada. Il sindaco ha risposto che il Comune non disponeva della proprietà delle aree o di altre con i requisiti necessari, dicendosi disponibile a risolvere il problema e di dare una risposta entro un anno. Son passati due anni e mezzo, senza che da quella sede siano pervenute risposte, nonostante le sollecitazioni. L’estate abbiamo contattato gli stessi assessori insieme con il preside dell’Istituto Fermi, Laurino. Il 12 ottobre scorso abbiamo fatto pervenire al sindaco una nota di sollecito, in cui si chiedeva di riprendere in esame la proposta. Neanche una riga, una parola è uscita dai palazzi.
Ci siamo convinti che l’idea non interessa al Comune, che sembra avere grossi problemi quando si tratta di rispondere alle associazioni che chiedono nel caso specifico l’adozione di misure atte a favorire la salute, l’educazione e la buona qualità della vita di tutti gli abitanti. Misure che in altri Comuni sono state adottate senza problemi e con entusiasmo. Ci spieghino perché a Mondolfo non si può fare. Qual è il problema?”
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