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sabato 26 settembre 2009

Ieri Roma oggi Ancona: MAROTTA UNITA! 50 anni fa (27-29 Settembre 1959) 20 giovani Marottesi marciarono in direzione Roma


STAFFETTA DELLA LIBERTA’ 1959 - 2009

SONO PASSATI BEN 50 ANNI e per questo vogliamo celebrare venti ragazzi di Marotta. Venti giovani in marcia verso Roma a piedi con un obbiettivo molto semplice, ma difficile da ottenere: la LIBERTA’, vale a dire l’autonomia amministrativa. L’antefatto: correva l’anno 1959 e fin dal mese di aprile la popolazione della “Berlino dell’Adriatico“ (divisa ora come allora in tre Comuni) era in fermento per avere finalmente un comune tutto suo.

Già nell’immediato dopoguerra era nato un comitato autonomista guidato da Teiro Rossini, Mario Polverari, Otello Loccarini e Don Alberto Renzoni (parroco di Marotta di Fano, mentre a Marotta di Mondolfo la parrocchia non c’era ancora) ma nel 1952 il Ministero degli Interni non accolse l’istanza autonomistica perché gli abitanti erano “solo“ 2.854, mentre ne occorrevano almeno 3.000. Dopo un nuovo tentativo infruttuoso nel 1955, nel 1959 si decide intraprendere una strada diversa: in aggiunta alla forza delle proprie ragioni (eliminare i forti disagi oggettivi creati dalla divisione in tre amministrazioni) il Comitato Pro-Marotta decide di mettere in atto iniziative clamorose per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica al di fuori dei confini locali.
Il giorno prescelto per quello che fu un vero e proprio “moto insurrezionale pacifico “, fu la XII Festa dei Garagoi il 12 Aprile 1959: volo aereo dimostrativo con lancio di volantini esplicativi, uno sbarramento di striscioni di tela in Piazza Fiume (ora Kennedy) sul confine tra Fano e Mondolfo (uno recava la scritta “Porta di Brandeburgo“), e anche una targa sull’attuale Valcesano che annunciava l’ingresso nel Comune di Marotta. Insomma si era scatenata una pacifica “Guerra di Indipendenza“. Il tutto rafforzato dal sostegno politico dell’On. Boidi e di altri 56 deputati firmatari della proposta di legge n°1066 presentata alla Camera dei Deputati il 16 Aprile 1959.
Ma non è ancora tutto: il 24 aprile i consiglieri comunali Piero Grilli, Enzo Pieretti, Nevio Moschini e Rodolfo Ridolfi aderenti all’idea autonomistica, visto il tentativo dei mondolfesi di bloccare il movimento marottese si dimettono in blocco e il 2 Maggio i marottesi costituiscono un Consiglio Comunale straordinario in esilio nominando Sindaco in Esilio Ermes Piccioli.
L’indomani dopo la benedizione della mitica bandiera con il garagolo presso le parrocchie di Marotta di Fano e Mondolfo il consiglio comunale in esilio si recava a Senigallia per depositare la bandiera stessa presso l’Azienda di Soggiorno fino al giorno dell’ottenimento dell’autonomia.
Ebbene non c’era giornale, non dico locale, ma anche nazionale che non parlasse della vicenda di Marotta. Anche il giornale in inglese, IL PROGRESSO ITALO.AMERICANO, e il mitico TIMES di Londra dedicarono spazio all’evento e pure un filmato in b/n della Settimana INCOM del 15 Maggio (vedasi www.archivioluce.com) trattò della incredibile situazione di Marotta.
Quindi il risultato di ottenere risonanza nazionale era raggiunto.

Ma il Consiglio Comunale in esilio decise di fare un’ulteriore salto di qualità, la Staffetta della Libertà: andare a Roma, portando il messaggio di volontà autonomistica dei marottesi rivolto al Presidente del Consiglio e contenuto nel classico “testimone“ delle staffette. A piedi venti ragazzi marottesi si alternano percorrendo un Km a testa, scortati da una corriera fino a percorrere oltre 300 Km. La partenza nella notte tra il 26 ed il 27 settembre con tutta Marotta in festa, poi tanta pioggia e arrivo a Foligno alle ore 11,30 del 27 Settembre, meritato riposo e ripartenza alle ore 7,00 del giorno 28 con arrivo a Roma (Prima Porta) alle 20.
Il giorno 29 finalmente l’arrivo al Viminale sede del Ministero dell’Interno dove Ermes Piccioli, Piero Grilli, Paolo Paolini (componenti del Consiglio Comunale in Esilio) ed Ennio Tarini (uno dei marciatori) vengono accolti da un alto funzionario del Ministro dell’Interno. E’ immaginabile la grandissima risonanza nazionale dell’evento sui giornali, su tutti il Corriere della Sera con un articolo a firma del grande giornalista Enzo Grazzini e ben otto foto dell’evento sono conservate dall’Istituto Luce.
I nomi dei marciatori: Ivaldo Ciaschini, Alberto Cardinali, Telesforo Vitali, Ennio Tarini, Venanzio Alessandri, Aldo Pascucci, Maurizio Polverari, Mario Pieretti, Salvatore Bertani, Doris Governatori, Sandrino Caraffa, Tiziano Volpini, Gianfranco Polverari, Vittorio Giambartolomei, Giuliano Del Moro, Gianfranco Furlani, Alberto Sartini, Giannino Campanelli, Gianni Sordoni, Augusto Marinelli.
Per vari motivi, su tutti la caduta del governo di allora, anche questo progetto autonomista non andò in porto.



Oggi nel 2009 i Consigli Comunali di Fano e Mondolfo hanno deliberato il consenso all’unificazione del territorio sotto un’unica amministrazione (quella di Mondolfo) ed hanno inviato il tutto alla Regione Marche che dovrebbe consentire, con un referendum, il voto su questo annoso problema alla popolazione interessata di Marotta di Fano. Ma, viste le imminenti elezioni regionali, il tempo stringe e quindi auspichiamo con forza che i consiglieri regionali, in particolare su iniziativa di Mollaroli e D’Anna per Fano e Solazzi per Mondolfo, sostengano congiuntamente la richiesta di referendum.
IN FONDO, IN VISTA DELLE FUTURE ELEZIONI, SAREBBE UN BEL BANCO DI PROVA, PER CAPIRE QUANTO TENGANO ALLA POPOLAZIONE DI MAROTTA QUESTI CONSIGLIERI REGIONALI.
E comunque per evitare che la dura battaglia, fin qui condotta, cada nel dimenticatoio, intendiamo ulteriormente sensibilizzare la Regione Marche ripercorrendo la strada dei nostri padri: è infatti in stato avanzato l’organizzazione di una Staffetta della Libertà in direzione Ancona presso la sede del Consiglio Regionale, perchè sia ben chiaro a tutti che noi marottesi non intendiamo mollare.


Marotta M'Arcord
Francesco Basssotti

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