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mercoledì 23 settembre 2009

In Provincia vendita di case alla paralisi, edilizia in ginocchio


Mai così in basso negli ultimi vent’anni. Attese per la proroga delle ristrutturazioni e per il Piano casa

Vendita degli alloggi quasi bloccata, cantieri interrotti a causa delle mancate vendite, appalti pubblici paralizzati, numerose imprese di costruzioni che non hanno commesse. La situazione nel settore dell’edilizia in provincia di Pesaro è a dir poco drammatica con una flessione che oscilla dal 35 al 50% su base annua. La mappa della crisi nel settore è a dir poco sconsolante con picchi negativi sulla costa ed in particolare a Pesaro e Fano. Mentre va un pò meglio nell’entroterra, dove le imprese sono impegnate in lavori di ristrutturazioni, il futuro per le 5.100 imprese del settore (che danno lavoro ad oltre 15mila addetti), sembra ancora improntato al segno meno. Cala l’occupazione (-20%), aumentano le ore di cassa integrazione ma per fortuna non tutto volge al negativo.

“Ci sono grandi aspettative - dice Fausto Baldarelli, responsabile provinciale di CNA costruzioni - dalla proroga delle agevolazioni del 36% sulle ristrutturazioni che la nuova Finanziaria prevede sino al 2012. Una misura alla quale hanno fatto ricorso molti pesaresi. Secondo i dati relativi al primo quadrimestre del 2009 gli interventi di ristrutturazione sono stati 980, pari ad oltre il 30% a livello regionale. Anche se siamo ben lontani dal picco del 2007, che registrò quasi 5mila interventi in un anno , a fine 2009 si potrebbe arrivare a quasi 3mila interventi”.

Secondo il presidente provinciale di CNA costruzioni Marco Rossi “si tratta di una misura importante che certo da sola non potrà bastare a sollevare le sorti di un settore, ma se a questo aggiungiamo il Piano casa - che dovrà essere approvato il 29 settembre prossimo dalla Regione - potremmo avere una serie di scosse benefiche per un comparto che in questi ultimi mesi ha conosciuto uno dei periodi più bui degli ultimi vent’anni. In questa fase è però importante anche l’aiuto delle istituzioni. “Se il Governo ritiene strategico il settore dell’edilizia per il rilancio del Paese – aggiunge Rossi – noi crediamo che il rilancio passi proprio da quello che si riuscirà a fare per le piccole e medie imprese. Che tradotto in termini pratici, significa un capillare programma di opere pubbliche di piccole dimensioni che possano ridar fiato alle imprese del territorio. Una buona opportunità potrà arrivare anche da interventi specifici finalizzati al risparmio energetico”.

Per quanto riguarda gli enti locali, CNA costruzioni sollecita le amministrazioni comunali ad indire gare d’appalto per favorire le imprese del territorio per appalti pubblici con importi inferiori ai 500 mila euro. “Questo - conclude Baldarelli - metterebbe al riparo le istituzioni locali da brutte sorprese come il blocco delle opere a causa del fallimento dell’azienda, subappalti ad imprese non regolari. Effetti già sperimentati in passato quando molti degli appalti pubblici sono stati affidati ad imprese provenienti da fuori regione”.

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