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mercoledì 2 dicembre 2009

Valcesano, centrale turbogas, anche la Cia di Ancona contraria


Il presidente della Cia di Ancona Evasio Sebastianelli interviene dichiarandosi contrario alla realizzazione della centrale di Corinaldo “che rischia di mettere a repentaglio la salute di cittadini ed è dannosa per il territorio e per l’ambiente”

Anche la Cia fa fronte compatto contro la realizzazione della centrale termoelettrica di Corinaldo.
“Bisogna stare dalla parte del buon senso innanzitutto”, spiega il Presidente della
Cia Ancona Evasio Sebastianelli, che palesa la diffidenza verso un progetto “che appare in netta controtendenza rispetto agli interessi del territorio e soprattutto non garantisce affatto la certezza per la salute dei cittadini. Cosa ancora più grave ovviamente”.

Del resto i dati sembrano parlare sin troppo chiaro. Le emissioni inquinanti comportate, secondo lo studio di Impatto Ambientale, dalla realizzazione degli impianti sarebbero di 5.110.400 Mc/h contenenti 24,2 Kg/h di monossido di azoto, 144,6 kg/h di monossido di carbonio e 313 kg/h di biossido di carbonio.
“Su queste basi non ci sembra che il progetto della turbogas non possa davvero
essere praticabile. Per questo non faremo mancare il nostro appoggio alla cittadinanza e ai comuni dichiaratisi contrari al progetto, la situazione rischia di diventare insostenibile” chiarisce ancora Sebastianelli. Non si tratta comunque solo di inquinamento atmosferico. La questione investe infatti anche altri elementi “a partire – prosegue il Presidente della Cia di Ancona - dall’elevato impatto acustico dell’impianto dall’ingente consumo idrico annuo, sino all’elevata dispersione dell’energia termica. Per non parlare del valore paesaggistico dell’area interessata
dall’intervento. Gli agricoltori, lo abbiamo ripetuto molto spesso, svolgono anche un importante ruolo di cura e tutela del territorio e quindi dell’ambiente. Una simile struttura non potrà che causare danni gravi ad un’area già ritenuta di elevato interesse storico ed ambientale oltre che ricca di nuclei e centri storici”.

La Confederazione Italiana agricoltori “si occupa ovviamente delle attività rurali – conclude l’intervento Sebastianelli - ma la tutela verso l’agricoltura e i suoi operatori non può che essere intesa in senso ampio, aperto alle istanze degli agricoltori stessi in primo luogo, ma anche della cittadinanza. Il nostro vuole essere comunque un contributo diretto alle esigenze di una popolazione intera. Non possiamo bendarci gli occhi e non vogliamo assistere passivamente ad operazioni che mettono in discussione la salute di un territorio. La turbogas pare proprio che
vada invece verso questa inaccettabile direzione e invitiamo pertanto le istituzioni stesse a non lasciare soli i cittadini e a proseguire così una battaglia a nostro avviso sacrosanta”.

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