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lunedì 10 maggio 2010

Mondolfo, il consigliere Enrico Vergoni ricorda Aldo Moro


Il 9 maggio 1978 Aldo Moro dopo 55 giorni di rapimento, viene ucciso. A trentadue anni dalla sua scomparsa, Enrico Vergoni, giovane consigliere comunale di Mondolfo, ricorda la figura del grande statista.

“Trentadue anni dopo è giusto ricordare la sua lezione, soprattutto per giovani come me non ancora nati in quel periodo, affinchè nessuno si dimentichi che, come disse lo statista nel 1977, la democrazia è un processo che continuamente si svolge ma con l’impegno di tutti, nessuno escluso. Il mondo è pieno di politici che ti spiegano le cose che sono già accadute ma leader che hanno il coraggio di spostare in avanti la loro visione del mondo, di vincere l’impopolarità sono rari.
Tra questi c’è Aldo Moro ma anche E. Berlinguer. Sapevano investire la politica di quelli che Berlinguer stesso definiva “pensieri lunghi” e che il presidente DC tradusse in un’idea di sviluppo della nostra società: l’evoluzione di un sistema politico verso un approdo che veniva chiamato “la democrazia compiuta”, la convinzione che, come disse nel 1968, “tempi nuovi si annunciano ed avanzano in fretta, come non mai.
La sensazione che storture, ingiustizie non siano oltre tollerabile; la visione del diritto altrui da tutelare non meno del proprio, il fatto che i giovani non si riconoscono più nella società e la mettano in crisi, sono tutti segni del travaglio doloroso nel quale nasce una nuova umanità.”
Si nota da queste parole cosa intendeva per politica, la capacità di leggere la società, la concezione dello Stato come strumento a difesa delle istanze dei più deboli, garanzia di giustizia e solidarietà ma anche la consapevolezza dell’affermarsi di nuovi diritti e l’invocazione di una stagione di doveri senza la quale l’Italia avrebbe rischiato di perdersi.
Aldo Moro era il politico capace “di tenere la luce accesa su quell’umanità che vuole farsi” come disse a metà degli anni ‘70 in un suo celebre discorso prefigurando una nuova via. Non sappiamo quale sviluppi politici avrebbe dovuto avere la terza fase di Moro, il suo rapimento e l’uccisione da parte delle BR cambiarono il corso degli eventi e la storia di questo paese”.

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