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martedì 11 maggio 2010

Antonio Baldelli: "Il Crocefisso è scomodo per la sinistra della nostra Provincia"


Nell’aula di un Consiglio provinciale, ove la maggioranza politica è targata centrosinistra, non c’è posto per il Crocefisso.

È questo il risultato di due ore di dibattito infuocato seguito alla presentazione del mio ordine del giorno per difendere il Crocefisso dopo la sentenza della Corte europea per i diritti dell’uomo che, nei mesi scorsi, si è espressa contro la sua presenza nelle aule scolastiche.

Con l’ordine del giorno avevo richiesto non solo un pronunciamento contro la Sentenza della CEDU ma anche che il Crocefisso venisse nuovamente esposto nell’aula del Consiglio provinciale dove, alcuni anni or sono, una mano “ignota” lo ha rimosso.

Ebbene, la sinistra si espressa a favore del Crocefisso nelle aule scolastiche ma ha votato contro la sua esposizione nella sala del Consiglio provinciale.

È chiara a tutti la ipocrisia politica di questo voto: laddove spetta ad altri (le autorità scolastiche) esporre il Crocefisso, la sinistra vota favorevolmente, laddove, invece, sarebbero stati gli stessi esponenti della sinistra a dover riesporre questo simbolo universale di amore, vota contrariamente.

È assai grave voler emarginare dal mondo della politica un simbolo fondamentale del nostro Occidente, sopprimere il Crocefisso non è infatti segno della laicità delle istituzioni ma il risultato del laicismo più deteriore che vorrebbe cancellare due millenni di storia, di cultura e di tradizioni.

È profondamente sbagliato rinunciare alla propria identità culturale, storica e spirituale, solo perché in questo ultimo decennio vi è stata una forte immigrazione di persone che professano religioni diverse da quella nostra e dei nostri avi.

Come noi italiani, quando siamo ospiti in altri Stati, non ci permettiamo di chiedere la rimozione dei segni della religione e della cultura di quegli Stati, così, qui in Italia, dobbiamo difendere la nostra identità e non piegarci a forme di prepotenza che hanno portato alcuni a gettare il Crocefisso dalla finestra.

Ad ogni modo, il recente voto sul Crocefisso ha fatto cadere il velo di ipocrisia politica dietro il quale si era sinora celata la sinistra, i cui esponenti sono sempre pronti a farsi ritrarre in foto accanto a qualche membro della gerarchia ecclesiastica o a chiamare un sacerdote per rendere una cerimonia di inaugurazione più “solenne” e “scenografica” ma, quando devono esporre il Crocefisso nei luoghi dove loro amministrano, diventano intolleranti.

Questa intolleranza è venuta alla luce in Consiglio provinciale quando è intervenuto il Consigliere di Rifondazione Comunista Savelli che ha motivato la sua contrarietà alla presenza in aula del Crocefisso con un lungo “pistolotto” nel quale ha accusato la Chiesa di ogni nefandezza, dimenticandosi delle opere di bene e di carità che i sacerdoti e i missionari cattolici compiono in tutto il mondo ma, soprattutto, confondendo il livello umano con quello spirituale.

Antonio Baldelli – Capogruppo provinciale PDL

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